domenica 21 marzo 2010

Un Papa, due Chiese. Quello scisma strisciante che divide il mondo cattolico (Fontana)


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LETTERA PASTORALE DEL SANTO PADRE AI CATTOLICI D'IRLANDA: LO SPECIALE DEL BLOG

Chi sta con Benedetto XVI?

Un Papa, due Chiese. Quello scisma strisciante che divide il mondo cattolico

Stefano Fontana

Gli attacchi al papa hanno ormai un aspetto nuovo e veramente inquietante. Vengono da fuori la Chiesa ma anche da dentro, nella forma delle aperte denunce come quella di Hans Küng su Repubblica di qualche giorno fa o nel sistematico, tacito boicottaggio del suo insegnamento.
Ad essere realisti sembra ormai che esistano come due Chiese, che ci sia uno scisma in atto, che due pastorali molto diverse evidenzino due ecclesiologie altrettanto diverse.
Mentre la stampa tentava di coinvolgere il papa nella questione pedofilia, sostenendo che un sacerdote accusato di simili atteggiamenti era stato accolto nella diocesi di Monaco e Frisinga ai tempi dell’episcopato del cardinale Ratzinger, sul giornale “La Repubblica” il teologo Hans Küng, amico di un tempo, si è scagliato contro la persona di Joseph Ratzinger sia come teologo, sia come vescovo, sia come Prefetto della Congregazione della Fede e infine come Pontefice per aver causato, a suo dire, la pedofilia di alcuni ecclesiastici mediante la sua teologia e il suo magistero sul celibato.
E’ in fin dei conti comprensibile, anche se non giustificabile, che contro il Papa si avventino i nuovi laicisti di un’Europa sempre maggiormente impegnata a estromettere il cristianesimo dalla propria storia futura, mediante la legislazione, l’educazione scolastica e i cambiamenti nel costume, anche se una virulenza da kulturkampf di questo tipo non era prevedibile. Quanto invece preoccupa sono gli attacchi al papa da dentro la Chiesa. Questi sono però di due tipi.
Una forma particolarmente evidente è quella alla Küng, o ieri alla Martini, apertamente polemica, ostensiva di sé, che trova spazio nei giornali. Un’altra è più nascosta dentro la vita quotidiana della cattolicità, più normale e diffusa.
Molti cattolici non accusano apertamente il Pontefice, ma mettono la sordina ai suoi insegnamenti, non leggono i documenti del suo magistero, se li leggono non ne tengono conto o scrivono e parlano sostenendo esattamente il contrario di quanto egli dice, danno vita ad iniziative pastorali e culturali, per esempio sul terreno delle bioetica oppure del dialogo ecumenico, in aperta divergenza con quanto egli insegna.
Si tratta di atteggiamenti sistematici e pianificati. Benedetto XVI ha dato degli insegnamenti sul Vaticano II che moltissimi cattolici apertamente contrastano, promuovendo forme di di sistematico magistero parallelo guidati da molti “antipapi”che vivono dentro la Chiesa; ha dato degli insegnamenti sui “valori non negoziabili” che moltissimi cattolici minimizzano o reinterpretano e questo avviene anche da parte di teologi e commentatori di fama ospitati sulla stampa cattolica; ha dato degli insegnamenti sul primato della fede apostolica nella lettura sapienziale degli avvenimenti e moltissimi continuano a parlare di primato della situazione, o della prassi o dei dati delle scienze umane; ha dato degli insegnamenti sulla coscienza e sulla dittatura del relativismo ma moltissimi antepongono la democrazia o la Costituzione al Vangelo. Per molti la Dominus Jesus, la Nota sui cattolici in politica del 2002, il discorso di Regensburg del 2006, la Caritas in veritate è come se non fossero mai state scritte, anzi è come se fossero sbagliate.
Docenti degli studi teologici e degli Istituti di scienze religiose, opinionisti che scrivono quasi quotidianamente sui giornali cattolici, giornalisti dei settimanali diocesani, padri gesuiti e non che gestiscono centri culturali nelle varie diocesi: la chiesa che di fatto opera contro il papa è molto ramificata e ormai divide trasversalmente anche il clero. Ho occasione di girare molto nelle diocesi per incontri e conferenze. Sistematicamente ormai mi capita di avere davanti a me sempre un uditorio diviso in due. Anche quando si tratta di sacerdoti. Da un lato il primato della fede, l’idea che il mondo abbia bisogno di salvezza, che il dialogo ecumenico e religioso non comporta la rinuncia alla unicità della salvezza in Cristo, che la tradizione è una sola, che il cristianesimo è religio vera, che la coscienza senza la verità è arbitrio; dall’altra il primato della situazione che provoca il Vangelo, l’idea che il mondo salvi la Chiesa e che Enzo Bianchi o Serge Latouche siano il magistero, che il dialogo non comporta nessuna identità cattolica, che il Vaticano II è inizio di una nuova fase della vita della Chiesa, che il cristianesimo non ha a che fare con la verità che è sempre ideologia, che la coscienza personale è l’ultimo tribunale. Due ecclesiologie che danno vita per forza a due pastorali diverse: pastorale evangelizzante e della riconoscibilità pubblica del cristianesimo l’una, pastorale dell’accompagnamento al mondo senza pretesa di illuminarlo l’altra.
Nelle chiese locali questa situazione crea notevoli difficoltà. Molti vescovi non riescono più ad imprimere una linea, negli studi teologici si insegnano molte dottrine strane, i fedeli sono spesso disorientati, nei decanati e nelle vicarie non si produce pastorale di respiro perché i preti stessi sono divisi tra loro nei due schieramenti, i sinodi sono spesso luoghi di confronto anche duro tra le due anime, i temi caldi della vita, della famiglia, dei rapporti con le altre religioni sono impostati in modi molto diversi da parrocchia a parrocchia e da diocesi a diocesi.
Il Papa sempre di più sta divenendo segno di contraddizione. Nei fatti e nella prassi quotidiana sembrano esserci due chiese, c’è uno scisma strisciante o forse già in atto solo che nell’accentuato pluralismo di oggi non viene formalizzato. La fedeltà al Papa oggi è atteggiamento di demarcazione, segno di discrimine, questione veramente dirimente.

© Copyright L'Occidentale, 21 marzo 2010

11 commenti:

Anonimo ha detto...

La deriva progressista sta assumendo connotati molto vicini a quelli scismatici. Alcuni anni or sono un sacerdote agostiniano mi diceva che lui non credeva nella risurrezione della carne e nell'esistenza dell'inferno. Mi sono chiesto: ma dove ha svolto i suoi studi? In qualche seminario o struttura analoga o presso qualche setta pseudo-religiosa? E il Vescovo che l'ha consacrato era mica stato civilmente "inderdetto" per incapacità di intendere e volere? O aveva la testa nelle nuvole? Misteri!

Unknown ha detto...

Verissimo. Il punto è che non si può essere cattolici contro il Papa.

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

"La fedeltà al Papa oggi è atteggiamento di demarcazione, segno di discrimine, questione veramente dirimente."

Esatto.
Nel seguire il Santo Padre c'è sicurezza di essere nella Chiesa di Cristo.
Santo Padre, non fugga, la preghiamo, ci guidi Lei nella battaglia contro Satana!

NB A mio avviso dai poteri forti è stato nominato l'antipapa, Martini, penso, e la chiesa secolarizzata combatte contro la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica e romana.

Avete più notizie dell'evoluzione del motu proprio del Pntefice sulla S >Messa?

Anonimo ha detto...

Che kung facia parte della chiesa chi lo dice? Repubblica?se ogni pazzo che farnetica nella strada é una corrente della chiesa vabbé... ci possono essere tutte le correnti di questo mondo, ma ce n'erano già al tempo di ariano. Ci saranno sempre falsi profeti, ma il vangelo é uno, ergo uno é Pietro, una e stretta é la via della salvezza, che si dica quel che si vuole, Cristo non ha mai detto che era per tutti anzi....i caproni e le vipere ci saranno e come, e avranno ciò che hanno voluto. Ogni giorno pensiamo di essere perfetti, ma basta poi che apriamo il Vangelo e capiamo, che come gli apostoli,stiamo sempre un passo indetro a Gesù, ci manca sempre qualcosa, a ogni sua frase ci viene la tentazione di dire,vabbé é un modo di dire,un idealismo,ma Gesù senza tanti complimenti ci dice che se vogliamo andarcene la porta é larga e aperta."volete andarvene anche voi?" guarda caso Pietro risponde "da chi andremo, solo tu hai parole di vita eterna". Io mi chiedo come fanno certe persone, pur vedendo di essere in contrasto con il magistero, con il Vangelo, a non porsi domande, a credersi non solo a pieno titolo nella chiesa, ma addirittura unici e veri depositari del messagio di Cristo,più che Cristo stesso. E mai che un dubbio le sfiori. O sono infinitamente stupide,o hanno un "io" smisurato, da pensare che sarebbero stati più adatti degli originali nel ruolo di Figlio di Dio, di Pietro e forse pure della Vergine. Kung sposa perfettamente questi due profili.

Max

Areki ha detto...

Condivido l'analisi dell'articolista Fontana.....
Quello che fa male è l'essere sordi al magistero del papa da parte di molte persone nei Seminari, nelle Curie, nei vari episcopati.....
Il Santo Padre come Gesù è segno di contraddizione..... preghiamo per la conversione di chi lo ostacola....
don Bernardo

Miserere ha detto...

Chi non sta con il Papa sta contro la Chiesa! PUNTO E BASTA!!!!

sam ha detto...

Finalmente qualcuno che ha il coraggio di chiamare le cose col loro nome.!

Anch'io ho fatto l'esperienza del primo anonimo e ho dovuto discutere con un Frate Francescano che cercava in tutti i modi di convincermi che la resurrezione della carne è impossibile, ricordandogli che il suo e mio amato San Francesco nel Convento di Cetona legava in catene a un grande masso i frati che contestavano le verità di fede e il Magistero del Papa. E li lasciava lì fino a quando si redimevano.

Essere Cattolici vuol dire essere fedeli al Papa, altrimenti si è scismatici e si è fuori, anche se si sta dentro per comodità, stipendio, pensione, reverenze e servizi garantiti...

Raffaella ha detto...

Questo e' un po' un mistero, cara Sam...
Non ho capito molto nemmeno io.
R.

Maria R. ha detto...

Il Papa ha ben chiare queste cose, infatti sta spesso tornando a parlare di teologia e del modo di fare teologia. La questione però è indubbiamente complicata dal fatto che non sempre noi fedeli abbiamo la preparazione (non a livello teologico, ma anche spicciola!) per non cadere nella loro padella, oppure l'UMILTA' di dire: "bhè, questa cosa ancora non la capisco, ma se lo dice il magistero della Chiesa, che è di certo più intelligente di me...mi voglio fidare. Devo fidarmi".
Bello questo articolo di Fontana. Mi ha fatto venire tante discussioni con un certo omone (ricordi, Raffaella???? sempre lo stesso!), che si diceva cattolico (ed era strapraticante), ma non si rendeva conto di avere tutta una sua "teoria" personale. Una teologia fai da te impressionantemente antipapale. E gente cosi', mi spiace doverlo ammettere, con le parole non si convince del contrario!

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

I nemici della Chiesa hanno ben presente che i suoi cardini sono il papa e i sacerdoti consacrati totalmente al Signore, per questo si accaniscono tanto e cercano di screditarli: hanno messo in atto di tutto, tutti i loro mezzi multimediali, con messaggi espliciti ed impliciti, senza sosta, senza interruzione, senza riposo!
Essi non dormono davvero! Per la chiesa secolarizzata solo elogi, perchè sanno bene che quella non è "la" chiesa!

sam ha detto...

Grazie Raffaella carissima.
Ho capito che mi hai risposto qui alla domanda che ti ho fatto di là.
;-)
Giusto per restare in tema con i contenuti di questo articolo.... Per caso hai visto il foglietto della Messa ambrosiana di oggi? In copertina nel riquadretto in alto a sinistra c'era ...una "moschea". In realtà non è vero, credo si tratti di una chiesa moderna della Diocesi Ambrosiana, ma in quella foto si confonde bene, soprattutto il campanile/minareto.... Qualcuno sa dirmi che chiesa è? Magari mi sbaglio e la confusione c'è solo per colpa di quell'inquadratura e della mia prevenzione, ma...
Certo fa pendant con la grande mezzaluna che sormonta il Duomo in fiamme nell'orribile logo della Chiesa di Milano....