giovedì 3 giugno 2010

Le processioni del Corpus Domini. Luce da ritrovare oltre un opaco velo (Corradi)


Vedi anche:

«Popielusko-Romero: due destini paralleli» (Paolo D'Andrea)

Il giorno orribile dello stratega del Papa per la tolleranza zero (Galeazzi)

Don Cantini e gli altri: ricostruzione di Roberto Monteforte (Unità)

Marc Ouellet, un grande cardinale ed una questione cruciale per il futuro (José Luis Restán)

Scandalo pedofilia: indagato il capo dei vescovi tedeschi (Tornielli, l'unico che abbia parlato della infondatezza delle accuse contro Mons. Mixa!)

L’arcivescovo Chrysostomos II: «La Cipro ortodossa così accoglie il Papa» (Geninazzi)

Sotto accusa il Presidente della conferenza episcopale tedesca (Taino)

Il Papa rimprovera il cardinale austriaco che criticò Sodano (Tornielli)

Il Papa a Cipro: un passo per il dialogo ecumenico e nella ricerca della pace in Medio Oriente (AsiaNews)

Il vescovo e il palazzo «svenduto» a Lunardi. Il "caso" Propaganda Fide (Sarzanini)

Indagato il capo dei vescovi tedeschi. Il Vaticano e l'arcidiocesi di Friburgo: accuse destituite di fondamento (Rosati)

Silenzio sulla lettera del Papa a Schönborn. Parla il vescovo Klaus Küng (Rodari)

Diavolo di un Legionario: terza parte dell'inchiesta di Maurizio Stefanini (Il Foglio)

La succosa ricostruzione dello "schiaffo di Vienna" del settimanale laico Profil. Schonboen e Papa Benedetto contro la curia romana (Affaticati)

Gaza, il Papa: «Garantire migliori condizioni di vita alle popolazioni dell'area. Cordoglio per le vittime» (Ansa)

Medio Oriente, appello del Papa al dialogo: la violenza porta violenza (Fausto Gasparroni)

Appello del Santo Padre per Gaza: video integrale di The Vatican

Il nunzio apostolico a Cipro, Antonio Franco: Dalla visita del Papa un valore aggiunto nel cammino verso la pace (Osservatore Romano)

Il caparbio e misterioso Maciel: seconda parte dell'inchiesta di Maurizio Stefanini (Il Foglio)

Comunicato dell'arcidiocesi di Friburgo: "False le accuse contro mons. Zollitsch" (Radio Vaticana)

Il Vaticano e il nuovo Medioriente: il commento di Filippo Di Giacomo

Il Papa benedice un busto di Pio XII in piazza San Pietro (Izzo)

La catechesi del Papa su San Tommaso nel bel commento di Paolo Rodari

Inchiesta su Mons. Robert Zollitsch, la diocesi di Friburgo respinge le accuse al vescovo

Pedofilia, il capo Chiesa tedesca indagato per complicità (Il Giornale)

Mons. Zoellitsch indagato per complicità in abusi su minori (Tarquini)

Medio Oriente, appello del Papa al dialogo: "Violenza genera solo violenza" (Apcom)

L'11 giugno il Papa proclamerà il Santo Curato d'Ars Patrono dei sacerdoti (Izzo)

Il Papa a Cipro sulle orme di Paolo (Muolo)

Udienza generale. Appello del Papa per Gaza: la violenza genera violenza. Catechesi dedicata a San Tommaso d'Aquino (Radio Vaticana)

Appello del Papa: la violenza genera altra violenza. Poi invita tutti a pregare per il suo viaggio a Cipro e per i Cristiani in M.O. (Izzo)

Il Papa: "Tommaso d’Aquino mostrò che tra fede cristiana e ragione sussiste una naturale armonia. E questa è stata la grande opera di Tommaso, che in quel momento di scontro tra due culture - quel momento nel quale sembrava che la fede dovesse arrendersi davanti alla ragione - ha mostrato che esse vanno insieme, che quanto appariva ragione non compatibile con la fede non era ragione, e quanto appariva fede non era fede, in quanto opposta alla vera razionalità; così egli ha creato una nuova sintesi, che ha formato la cultura dei secoli seguenti" (Catechesi)

Il Papa invita i fedeli ad accompagnare con la preghiera il suo prossimo viaggio a Cipro. Intervista a George Poulides (R.V.)

Il passaggio delle Frecce Tricolori sopra piazza San Pietro, dove si teneva l'Udienza Generale, e' stato salutato dal Papa con un grande sorriso

San Tommaso d’Aquino al centro della catechesi del Papa all’udienza generale (Radio Vaticana)

Appello del Papa dopo i fatti di Gaza: "Ancora una volta ripeto con animo accorato che la violenza non risolve le controversie, ma ne accresce le drammatiche conseguenze e genera altra violenza"

Il coraggioso Kasper spiega che se Ebrei e Cristiani hanno fatto grandi passi il merito è del Concilio. E di Ratzinger (Prof. Israel)

Irlanda, dopo la Lettera la visita apostolica: ecco i nove "ispettori" di Benedetto XVI (Peloso)

Sul viaggio di Benedetto XVI a Cipro vigileranno i caschi blu dell'Onu. La prima volta di un Papa sull'isola (Pinna)

La scelta dei visitatori per la chiesa irlandese e la lettera del Papa all'arcivescovo di Vienna

VIAGGIO DEL PAPA A CIPRO: LE DIRETTE TELEVISIVE

Preghiera per il Santo Padre in occasione del viaggio apostolico a Cipro

Le processioni del Corpus Domini

Luce da ritrovare oltre un opaco velo

Marina Corradi

«Sento ancora il profumo che emanava dai tappeti di fiori; appartengono a questi ricordi anche gli ornamenti in tutte le case, le bandiere, i canti. Sento ancora gli strumenti a fiato della banda locale, che in questo giorno osavano talvolta più di quanto potessero; e lo scoppio dei mortaretti con cui i ragazzi esprimevano la loro prorompente gioia di vivere».
La processione del Corpus Domini nei ricordi infantili di Joseph Ratzinger, come la raccontò, ancora cardinale, in una sua meditazione. In questi giorni nelle nostre città queste processioni si rinnovano. E sono sorelle minori e un po’ timide delle feste di popolo che ricordano i vecchi. Chissà quanti italiani di vent’anni saprebbero dire che cosa celebra esattamente, il Corpus Domini. Quanti sanno che ricorda la presenza reale di Cristo nella Eucaristia; come decretò nel 1264 papa Urbano IV dopo il miracolo di Bolsena, quando un sacerdote che dubitava vide, attonito, che il pane consacrato sull’altare sanguinava.
Forse queste memorie di eventi straordinari, lontani nel tempo, non dicono molto a tanti che oggi hanno vent’anni (e questo giovedì non l’hanno più potuto vivere come festa). Eppure, nelle processioni che si snodavano nelle città e nei paesi c’era un significato profondo; nell’avanzare lento del Santissimo sotto un baldacchino, tra i canti sacri, in mezzo alle case della gente, c’era un senso antico e poderoso. In quella sua meditazione il futuro Benedetto XVI spiegava come il Concilio di Trento avesse affermato che nel Corpus Domini si celebra «la vittoria di Cristo sulla morte». E aggiungeva Ratzinger: «L’Eucarestia è, nella sua essenza, la risposta al problema della morte, l’incontro con l’amore che è più forte della morte. Il Corpus Domini pone al centro la gioia per questa vittoria e accompagna il vincitore nel corteo trionfale lungo le strade».
Ecco cos’era dunque, se pure inconsciamente, la gioia delle processioni dei nostri padri. I bambini esultanti dietro alla banda, come a una grande festa; perché gli era stato insegnato che quel giorno era una grande festa. Nel fondo della coscienza popolare, era il giorno della vittoria sulla morte. Sulla antica nemica. Simile a una marcia di vincitore l’incolonnarsi dei fedeli dietro al prete che tiene alta l’Ostia consacrata. (E non per caso, ma per una antica sapienza, attenta alla lingua dei segni, la celebrazione di questa vittoria cade nel primo montare dell’estate, nei primi giorni di sole trionfante sopra all’erba alta, splendente di papaveri, di giugno).
Poi, scrisse il cardinale Ratzinger, sopraggiunse una «allarmata resistenza a tutto ciò che aveva sapore di trionfalismo, che non sembrava conciliabile con la coscienza cristiana del peccato, e con la tragica situazione del mondo. La celebrazione del Corpus Domini divenne imbarazzante». Nel velo opaco piombato sull’Occidente dopo l’ultima guerra, in quel buio da Sabato Santo che con l’Olocausto ha segnato il Novecento, l’esultanza della processione del Corpus Domini è sembrata a molti insensata. (Oggi, in quanti siamo intimamente certi, davvero, che il nostro Dio ha vinto la morte? Lo speriamo, ma non ci sentiamo in realtà persi e sconfitti ad ogni nuova esplosione del dolore e del male? Oppure, rassegnati, siamo diventati educati nichilisti. Nulla in cui credere, e nulla da aspettare). Ma la certezza del Corpus Domini è il contrario del nulla.
Davanti alla Sindone, un mese fa, Benedetto XVI ha spiegato come la vittoria di Cristo sulla morte sia venuta proprio dal fondo del buio. Da quella notte di inferi – «per un tempo breve, ma immenso e infinito» – si alzò la luce. Il Corpus Domini è la festa di questa luce. Se, smemorati, o distratti, o collusi col nulla, dubitiamo, l’esultanza di quelle processioni ci è incomprensibile. Ci mancano forse i bambini, i figli che non abbiamo, a trascinarci, a insegnarci? Quelli che nei ricordi di Benedetto XVI seguivano la banda e lanciavano i mortaretti, «in una prorompente gioia di vivere».

© Copyright Avvenire, 3 giugno 2010 consultabile online anche qui.

Nessun commento: