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Messaggio del cardinale George Pell
L'azione della Chiesa in Australia nella lotta agli abusi sessuali
Sydney, 6.
«Orrore e disgusto»: queste le espressioni usate dal cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, nella lettera pastorale di domenica scorsa dedicata ai casi di abusi sessuali perpetrati da alcuni membri del clero in Australia. Nel messaggio indirizzato ai fedeli della sua arcidiocesi, il porporato ha manifestato il suo pieno appoggio a monsignor Denis James Hart, arcivescovo di Melbourne, che aveva nei giorni precedenti espresso, in un messaggio ai suoi fedeli, grande rammarico per i crimini e aveva inviato sentite scuse a tutte le vittime degli abusi sessuali avvenuti nell'ambito della sua arcidiocesi.
«Il messaggio di monsignor Hart — sottolinea il porporato australiano nella lettera pastorale — descrive pienamente la situazione pastorale a Melbourne e la reazione dei fedeli dell'arcidiocesi di fronte allo scandalo degli abusi sessuali. Mi associo a lui nell'offerta di scuse alle vittime, nella sua preoccupazione affinché queste vengano considerate con compassione e venga a loro assicurata giustizia. Condivido i suoi sentimenti di desolazione e di disillusione di fronte ai crimini commessi da membri del clero».
Nel messaggio, il cardinale George Pell ribadisce che «l'abuso sessuale è un male che non può essere accettato dalla Chiesa e coloro che hanno commesso questo tipo di crimine ne devono rispondere alla giustizia. Sono pienamente solidale con l'arcivescovo Hart quando, rivolgendosi alle vittime, le incoraggia a uscire allo scoperto e denunciare gli abusi alla polizia; insieme a lui, dedico me stesso alla scoperta e alla denuncia dei crimini, alla cura di quanti li hanno subiti, a proteggere i nostri bambini e quanti possono essere vulnerabili».
Nel sito in rete dell'arcidiocesi di Sydney si sottolinea che il cardinale George Pell è stato tra i primi presuli in Australia a comprendere la necessità di lottare strenuamente contro lo scandalo degli abusi sessuali commessi da membri del clero. Nel suo precedente incarico come arcivescovo di Melbourne, il cardinale Pell stabilì nel 1996 di dare vita a una commissione indipendente per investigare sulle notizie di abusi sessuali. Stabilì, inoltre, una commissione indipendente per procedere ai risarcimenti per le vittime che poterono ricevere anche l'aiuto di una struttura diocesana per il supporto psicologico e legale. Nel corso dell'incarico pastorale del cardinale Pell a Melbourne, circa cinque anni, oltre venti sacerdoti rei di abusi sessuali furono rimossi dal loro incarico e denunciati alla giustizia.
Nell'attuale servizio pastorale presso l'arcidiocesi di Sydney, iniziato il 26 marzo 2001, il cardinale Pell ha provveduto a stabilire strutture per aiutare le vittime degli abusi, per assisterle nello sporgere denuncia presso le autorità di polizia, per offrire adeguati compensi per i danni subiti. Nel corso di questi anni sono state oltre trecento le persone che hanno avuto l'opportunità di denunciare le offese sessuali grazie all'appoggio di varie organizzazioni dell'arcidiocesi. I religiosi colpevoli dei crimini sono stati rimossi dai loro incarichi e alcuni di loro sono finiti in prigione per la gravità attribuita alle loro colpe da parte dei tribunali civili.
La lotta sostenuta dal porporato di Sydney per combattere gli abusi sessuali all'interno della Chiesa cattolica in Australia è stata anche molto apprezzata dagli esponenti della società laica. L'ombudsman del New South Wales ha espresso pubblicamente il suo plauso all'azione del cardinale Pell in favore delle vittime degli abusi sessuali e ha elogiato l'azione intrapresa dal porporato per incrementare le regole del Towards healing protocol, il complesso di procedure con le quali vengono assistite le vittime delle violenze.
(©L'Osservatore Romano - 7 luglio 2010)
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