mercoledì 29 settembre 2010

I misteri del caso Ior che stuzzicano gli scenaristi di mezzo mondo (Carlo Pelanda)

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I misteri del caso Ior che stuzzicano gli scenaristi di mezzo mondo

di Carlo Pelanda

Tratto da Il Foglio del 28 settembre 2010

Questa rubrica occidentalista, pur non credente, sostiene la chiesa perché la ritiene pilastro dell’occidente nonché fonte di energia politico-morale per ricostruirlo e rilanciarlo nel mondo.
Per esempio: il progetto di unificare i cristiani, cioè America, Europa e Russia. Per questo segue con attenzione i tanti attacchi finalizzati a distruggere la credibilità della chiesa.
Il più pesante è stato condotto da una setta protestante statunitense (i rinati) che, amplificando oltre misura i casi di pedofilia, ha tentato di far coincidere nella terza Roma le capitali dell’impero e della religione cristiana.
Pesantissimo anche l’attacco delle élite europee anticattoliche che, rifiutando le radici cristiane della Ue, hanno voluto affermare il potere di autoincoronarsi togliendo al Papa la facoltà di legittimare un impero. Ma gli attacchi più subdoli sono contro il papato di Ratzinger perché la sua missione è quella di riorganizzare la chiesa per predisporla ad un successivo papato di propulsione, anche rielaborando l’universalismo generico per riportarlo alla tradizione di universalizzazione del “codice occidentale”.
Gli uomini scelti da Ratzinger sono oggetto di sabotaggi ed agguati sia interni sia esterni perché stanno realizzando tale piano. Per questo la rubrica si chiede se l’indagine avviata dalla magistratura italiana su E. Gotti Tedeschi, presidente dello Ior, sia dovuta a un banale incidente formale o a un complotto – e se il secondo – interno o esterno o per cose italiane.
Va escluso che Gotti abbia autorizzato un’operazione di riciclaggio perché la sua missione è di ripristino del rigore nell’istituto ed è stato scelto proprio per la sua dirittura oltre che capacità tecnica. Se è stato un incidente – incomprensione tra impiegati bancari – desta sospetto che la cosa non sia stata risolta con una semplice telefonata. Ciò fornisce certa probabilità al complotto: (a) interno, prelati infastiditi dal rigore di Gotti gli hanno fatto uno “scherzo da prete”; (b) esterno, le forze anticattoliche hanno usato una loro talpa entro la Banca d’Italia (segnalazione alla magistratura) per usare un incidente a scopi di delegittimazione dello Ior, struttura portante della finanza vaticana; (c) italiano, Gotti e Tremonti hanno una relazione di amicizia e stima reciproca e il primo è percepito come fonte delle buone relazioni tra Vaticano e ministro, cosa che non piace ai competitori che si stanno armando per il post Berlusconi. La verità è nei dintorni di una delle tre ipotesi. Motivo per difendere Gotti e con lui la missione di questo papato.

© Copyright Il Foglio, 28 settembre 2010 consultabile online anche qui.

Puo' darsi che originariamente Benedetto XVI abbia pensato a riorganizzare lla Chiesa in vista di una futura "propulsione", ma ora e' fuori di dubbio che e' proprio l'attuale Pontificato a presentarsi come rivoluzionario ed innovativo.
R.

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