sabato 2 ottobre 2010

Barzelletta del premier con insopportabile bestemmia. Un più alto dovere di sobrietà e di rispetto (Tarquinio)

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Barzelletta del premier con insopportabile bestemmia

Un più alto dovere di sobrietà e di rispetto

Marco Tarquinio

Ci mancava solo la bestemmia dentro la barzelletta del presidente.
Un video – puntuale come una maledizione – ce l’ha servita via internet, mentre un altro video – sempre tramite web – ci ha proposto un Silvio Berlusconi che giochicchia con consunti stereotipi sugli ebrei. Tutto questo ieri, all’indomani della riconfermata fiducia al governo e delle parole pesate e pesanti che il presidente del Consiglio dei ministri aveva pronunciato nelle aule di Camera e Senato, tra l’altro sottolineando la sua ben nota amicizia per Israele e riaffermando l’impegno dell’esecutivo a sviluppare una politica responsabile ed eticamente attenta su tematiche delicatissime, care anche e soprattutto al mondo cattolico.
Si potrebbe ragionare all’infinito sullo strano timer che governa il "rilascio" mediatico – come se si trattasse di mangime per pesci o polli – di battute e gaffe «private» (o semi-pubbliche) del premier. E non sarebbe un ragionare strano o inutile. Ma il problema principale stavolta non è il timer. Il problema è il deposito di battute e gaffe (vere o presunte). Il problema è che dal deposito sia affiorata anche un’insopportabile bestemmia (anche se vecchia di mesi e mesi non è, purtroppo, meno tale).
C’è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica. E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere. E farebbero bene a pensarci su davvero anche coloro che bestemmie di vario tipo e barzellette mediocri (tristemente dilaganti tra pseudo-satira e pseudo-cultura) non le sopportano solo quando spuntano sulla bocca di un avversario, meglio se di Silvio Berlusconi. Ma su ogni uomo delle istituzioni, su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inesorabile, un più alto dovere di sobrietà e di rispetto. Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini e per Colui che non va nominato invano. (mt)

© Copyright Avvenire, 2 ottobre 2010

9 commenti:

Anonimo ha detto...

SPLENDIDO

Caterina63 ha detto...

....ottime riflessioni da allargare anche a moltissimi sacerdoti che in pubblico dicono PAROLACCE spurodamente perchè un linguaggio moderno fa più treand....

laura ha detto...

cara caterina,
purtroppo la "moda" della parolaccia dilaga e coinvolge ogni ambiente, anche tra professionisti e persone "colte". Un tempo era appannaggio degli ingnoranti e degli sbandati.
Ora è diventata un normale modo di colloquiare tra amici e non, ad ogni età e in ogni occasione e questo è l'ennesinmo segno di degrado morale in cui ci troviamo e non si riesce più a capire dove tale linguaggio non solo è inopportuno, ma VIETATO!!!

Anonimo ha detto...

Il Premier non era il presunto difensore dei valori cristiani? E il Card. Bertone non andava a cena con lui?

realista ha detto...

quello della bestemmia è un problema bipartisan caro anonimo, e cattolici e prelati dovrebbero stare molto attenti a coloro cui si appoggiano e a chi frequentano. Per esempio nella regione Lazio i cattolici del pd appoggiavano la Bonino, che qualche bestemmia a radio radicale mi pare se la sia lasciata sfuggire, e non durante il racconto di una barzelletta. Mi si dirà che a lei non è richiesta la coerenza che si esige da chi difende i valori cristiani, ma forse ai politici cattolici che la sostengono quella coerenza sarebbe richiesta così come la chiediamo a Berlusconi.
In altre circostanze c'è anche stata gente da sinistra che ha rivendicato il diritto laico alla bestemmia. Ora si scandalizzano solo perchè utile alla causa antipremier. Mi dispiace, ma non mi lascio strumentalizzare, nè da destra, nè da sinistra

Anonimo ha detto...

Queste barzellette sono, oltre che stantie, alquanto poco divertenti.S sembra strano che vengano tirate fuori adesso in cui si cerca in tutti i modi di agganciare cattolici non ancora illuminati.Meno male che nessuno si e offeso per i cartelli inalberati dai londinesi della loro manifestazione contro il papa. E spero che nessuno si offenda per gli slogan di quella viola di oggi. Eufemia

Anonimo ha detto...

Lo spirito soffia dove vuole... Per don Verze' e bonanima di Bozzo e' soffiato su Berlusconi....per altri era gia' soffiato su Mussolini....ma mi sa che non era lo spirito ma qualche "visione" strana. Io mi chiedo ma i preti che gli davano la comunione quando era risposato (e pubblico peccatore) sono "corresponsabili" (per quanto giustificati secondo me dalla contestualizzazione) di SACRILEGIO?
Io avrei voluto vedere un prete con le palle dirgli: signor Presidente non gliela posso dare, come a tutti gli altri concubini sulla faccia della terra.
Un duro e puro. Uno prima del concilio. Bah lasciamo perdere il concilio...che gia' prima c'erano uomini della provvidenza...
Uno duro e puro e basta.
Alberto2

Anonimo ha detto...

Auguri raffaella. Cattolica che rispetto abbastanza (e questo per lei puo' essere un guaio) :-P
Alberto2

Anonimo ha detto...

Se la chiesa e' madre e maestra deve sapere dire un NO lei a Berlusconi. NOn metto in dubbio che Berlusconi voglia essere cattolico. Pero' pretende una fede fai da te. E' un monellaccio. E dato che nessuno lo ha mai "sgridato" e tutt'Italia lo lascia fare (mi pare che e' sempre stato assolto o prescritto), anche per il bene della sua anima, mi pare che qualche no, alla comunione, si poteva dirglieli.
Ora che e' divorziato dalla seconda moglie forse hanno ragione quelli che dicono che puo' comunicarsi "meglio di prima" in quanto la sua vita potrebbe essere casta.
(vedete alle volte le barzellette involontarie fanno piu' ridere) eh eh
Ricordatemi nelle vs preghiere (nonsi sa mai....)
Alberto2