mercoledì 13 ottobre 2010

Benedetto XVI istituisce un nuovo dicastero in Vaticano per «rievangelizzare» i Paesi occidentali: il commento di Franco Cardini

Vedi anche:

Pubblicato il motu proprio “Ubicumque et semper”. La sacrosanta protesta di un vaticanista britannico che lamenta la mancanza di traduzione del testo in lingue diverse dall'italiano

La grande gioia del Cile: in corso il salvataggio dei 33 minatori intrappolati dall'agosto scorso

I padri sinodali in ascolto: Quello che lo Spirito dice alle Chiese (Frédéric Manns)

Papa Ratzinger denuncia le “false divinità” che rendono l’uomo schiavo (Giansoldati)

“Ubicumque et semper” (“Sempre e dovunque”). Il nuovo dicastero dedicato alla nuova evangelizzazione (Sir)

Appello dei Padri sinodali in favore dei cristiani in Iraq. Mons. Warduni: a volte ci sentiamo soli (Radio Vaticana)

Il commento di Padre Livio nell'odierna rassegna stampa alla straordinaria meditazione di Benedetto (audio)

Sinodo, l'esarca di San Gregorio di Narek in Argentina chiede che i patriarchi orientali siano ammessi di diritto a partecipare al conclave per l'elezione del Papa

Un Sinodo per il Medio Oriente cristiano (Accattoli)

Non formula astratta ma pensiero forte. Il motu proprio "Ubicumque et semper". Riflessione di Mons. Fisichella (Osservatore Romano)

Il Papa ha aperto domenica il primo Sinodo per il Medio Oriente. Nella meditazione di ieri la denuncia degli idoli del nostro tempo (Mazza)

Il discorso del Papa sulle piaghe della civiltà odierna fende la chiacchiera insopportabile dei nostri giorni spenti, e va esatta mente a segno (Sequeri)

Sinodo: difficile, ma indispensabile, il dialogo per la convivenza con l’islam (AsiaNews)

Mons. Fisichella presenta la lettera apostolica di Benedetto XVI in cui annuncia la nascita del pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione (Repubblica)

Mons. Fisichella guiderà il nuovo dicastero per la rievangelizzazione (Apcom)

Mons. Muller (Ratisbona) bandisce la musica pop/rock dai matrimoni

Presentato il Dvd "Benedetto XVI Pellegrino in Terra Santa"

Motu Proprio per il Dicastero vaticano della nuova evangelizzazione: annunciare Cristo sempre e dovunque (Radio Vaticana)

Il Papa: Solo una nuova evangelizzazione può assicurare la crescita di una fede limpida e profonda, capace di fare di queste tradizioni una forza di autentica libertà. Mons. Fisichella: l'azione del dicastero non è limitato all'Occidentale (Izzo)

Mons. Fisichella: individualismo privo di responsabilità pubblica e sociale (Sir)

Mons. Fisichella: un nuovo dicastero per riportare il messaggio di Cristo nei cuori di chi non lo comprende più (Radio Vaticana)

Il Papa: Una preoccupante perdita del senso del sacro ha accompagnato le trasformazioni sociali alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni (Izzo)

Il Papa: “La Chiesa ha il dovere di annunciare sempre e dovunque il Vangelo di Gesù Cristo” (Sir)

Benedetto XVI: annunciare “sempre e dovunque” il Vangelo (AsiaNews)

MOTU PROPRIO "UBICUMQUE ET SEMPER" CON IL QUALE SI ISTITUISCE IL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE: LO SPECIALE DEL BLOG

Il Papa lancia una nuova evangelizzazione: "In Occidente si vive senza Dio" (Adnkronos)

Il Papa: si e' verificata una preoccupante perdita del senso del sacro, giungendo persino a porre in questione quei fondamenti che apparivano indiscutibili

Briefing di presentazione della Lettera Apostolica "Motu proprio" Ubicumque et semper del Santo Padre

IL TESTO DEL MOTU PROPRIO "UBICUMQUE ET SEMPER" CON IL QUALE SI ISTITUISCE IL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

L'intervento del Presidente ceco Havel sul peccato d'orgoglio della nostra civiltà (Anna Arco)

Un dizionario «fuzzy»: recensione del direttore Vian all'opera curata da Alberto Melloni
_______________________________________________

Benedetto XVI istituisce un nuovo dicastero in Vaticano per «rievangelizzare» i Paesi occidentali

Il nuovo nemico è l'ateismo

Il Santo Padre: «Non è un progetto di espansione, ma il nostro dovere»

di FRANCO CARDINI

Era del tutto ovvio, opportuno e prevedibile che ci si arrivasse. Ma, se tra i cattolici il buon senso e l'attenzione ai tempi che corrono fossero appena appena diffusi, la decisione del Santo Padre non dovrebbe provocare né indifferenza, né scandalo. Invece, forse succederà proprio così. Qualcuno fingerà di non capire, di non essersi accorto. Qualcun altro griderà allo scandalo. D'accordo, il cristianesimo è sotto tiro in molte parti del mondo, dove s'impedisce alle chiese di aprire i battenti e si uccidono i preti. E tutto ciò in odio al cristianesimo ch'era pur noto e diffuso in quelle plaghe da molto tempo, ma che ora s'identifica con l'Occidente e in quanto tale si odia. Prova di più che, appunto, Occidente e cristianesimo sono tutt'uno. È proprio questo il punto. Non è vero. Non è mai stato vero almeno da mezzo millennio, non lo è più decisamente da due-tre secoli, non lo è comunque certissimamente da alcuni decenni. Papa Giovanni Paolo II lo aveva detto con la sua solita chiarezza. I cristiani, nella società dell'individualismo, dei profitti, dei consumi, dell'avere e dell'apparire anziché dell'essere, non sono forse ancora alle catacombe (anzi, in apparenza sono presenti e trionfanti dappertutto), ma certo stanno diventando una minoranza: e debbono prepararsi a tornar ad essere il sale della terra in un mondo largamente scristianizzato. Certo, la Chiesa sembra apprezzata e vittoriosa. Ma la maggior parte dei cristiani cattolici, o che tali si dicono, sono solo dei "cattolici sociologici": provengono da famiglie cristiane, non hanno mai pronunziato abiure, eppure sono del tutto estranei alla vita della chiesa e ai suoi insegnamenti. I sacramenti stessi sono in crisi: non solo i matrimoni religiosi sono in flessione, ma diminuiscono perfino i battesimi; mentre in certe aree del mondo cattolico il sacramento della cresima è quasi scomparso. In certe materie, a cominciare dalla contraccezione, i cattolici non contestano il magistero della Chiesa: si limitano a ignorarlo, semplicemente. Pietro Prini, studioso cattolico di vecchia gran classe, ha da alcuni anni denunziato quello che egli ha avuto a definire "lo scisma sommerso". Più di recente un giornalista dalla fine attenzione, Riccardo Chiaberge, ha registrato il medesimo fenomeno: la Chiesa parla, ma i fedeli non ascoltano.
Metteteci in più i malintesi e gli scandali, dalla questione della pedofilia a quella dell'affarismo del quale alcuni ambienti vaticani vengono accusati. Insomma, l'Occidente non è più una Cristianità. Una società può dirsi tale non quando è composta da una maggioranza di cristiani o di sedicenti tali, ma quando le sue leggi, le sue istituzioni, la sua cultura s'ispirano al cristianesimo. Il processo di laicizzazione, che fa tutt'uno con la Modernità, ha da tempo ridotto la cristianità europea a un continente nel quale gli individui in qualche modo riconducibili al cristianesimo sono parecchi, magari perfino la maggioranza formale, ma non trovano più nella fede il loro momento qualificante. Da qui la necessità della nuova istituzione pontificia, voluta da un motu proprio del Santo Padre.
"L'indifferenza religiosa e la totale insignificanza pratica di Dio per i problemi anche gravi della vita non sono meno preoccupanti ed eversivi rispetto all'ateismo dichiarato… E anche la fede cristiana, se pure sopravvive in alcune sue manifestazioni tradizionali e ritualistiche, tende ad essere sradicata dai momenti più significativi dell'esistenza, quali sono i momenti del nascere, del soffrire e del morire… Le trasformazioni sociali alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni hanno cause complesse", ma "se da un lato l'umanità ha conosciuto innegabili benefici da tali trasformazioni", dall'altro "si è verificata una preoccupante perdita del senso del Sacro".
Lo scrive Benedetto XVI istituendo il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Non è una dichiarazione di guerra all'Occidente. È la constatazione che individualismo, benessere, razionalismo scientistico, crisi dell'autorità e affermarsi dell'utilitarismo e del relativismo etico sono giunti al punto di scardinare dall'interno una società che non ha mai ripudiato la fede solo in quanto ha stimato superfluo il farlo. Forse aveva ragione il vecchio Tertulliano: il sangue dei martiri era seme di nuove vocazioni. L'adagiarsi sulla falsa impressione d'una conciliabilità tra ritenersi cristiani e vivere da atei ci ha portato a questo. Ora, l'evangelizzazione va ricominciata da capo: dall'interno di una società che da troppo tempo ha cessato di essere cristiana senza nemmeno rendersene conto.

© Copyright Il Tempo, 13 ottobre 2010 consultabile online anche qui.

Leggo:

Metteteci in più i malintesi e gli scandali, dalla questione della pedofilia a quella dell'affarismo del quale alcuni ambienti vaticani vengono accusati.

A quando risalgono questi scandali?
R.

Nessun commento: