venerdì 8 ottobre 2010

Ecco il nuovo ministro del Papa per riformare il clero (Rodari)

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Ecco il nuovo ministro del Papa per riformare il clero

Paolo Rodari

Mentre si fanno sempre più insistenti le voci di un imminente concistoro per la creazione di circa venti nuovi cardinali, che Benedetto XVI dovrebbe annunciare dopo i lavori del Sinodo dei vescovi per il medio oriente (10-24 ottobre) e che potrebbe aver luogo in Vaticano il 20 e il 21 novembre prossimi (festa di Cristo Re), arriva dalla Santa Sede la notizia di due nomine importanti volute sempre da Papa Ratzinger per la sua curia romana. Monsignor Mauro Piacenza (Genova, 15 settembre 1944) è il nuovo prefetto della Congregazione per il clero (prende il posto del brasiliano Cláudio Hummes), mentre monsignor Robert Sarah (Ourous, Guinea, 15 giugno 1945) è il nuovo presidente del Pontificio consiglio “Cor Unum” (prende il posto del tedesco Paul Josef Cordes). Entrambi i presuli ricoprivano il ruolo di segretario in due “ministeri chiave” della curia romana: Piacenza sempre al Clero, mentre Sarah a Propaganda Fide.
Sia Piacenza che Sarah sono due personalità che il Papa stima. Da tempo li voleva in incarichi importanti e, nell’imminenza del concistoro, ha operato in tal senso. Due nomine che confermano l’attenzione che il Papa sta dedicando a Roma, alla curia, alla macchina del governo. La promozione di Sarah, tra l’altro, lascia un posto libero a Propaganda dove si pensa Ratzinger possa portare nuove energie per una riforma della Congregazione quantomai necessaria.
Il nome di Piacenza è significativo soprattutto alla luce delle difficoltà nelle quali la chiesa cattolica è dovuta passare negli scorsi mesi a motivo del rimbalzare sui media di tutto il mondo delle notizie relative ai casi di pedofilia tra i preti. Casi di fronte ai quali il Vaticano ha risposto in vario modo. Piacenza ha fatto la sua parte organizzando, tra le altre cose, l’anno sacerdotale che si è concluso lo scorso giugno proprio mentre le accuse contro il Papa e la chiesa erano più furenti. Fu un segnale forte vedere piazza san Pietro piena di sacerdoti che pregavano durante una veglia con Benedetto XVI.
E, infatti, è con la nomina di Piacenza che Benedetto XVI aggiunge un tassello fondamentale alla chiara volontà di una profonda riforma di tutto il clero.
Piacenza, dopo un lungo servizio reso a Genova, nella diocesi di origine, in vari settori compreso l’insegnamento, la pastorale e il settore comunicazione, inizia a lavorare nella curia romana nel 1990. Dal 1997 capo ufficio del Clero, nel 2000 ne diviene sotto segretario. Nel 2003 Papa Giovanni Paolo II lo chiama a presiedere la Pontificia commissione per i beni culturali della chiesa, elevandolo alla dignità vescovile, con il titolo di Vittoriana. Riceve l’ordinazione episcopale dal cardinale Tarcisio Bertone, il 15 novembre dello stesso anno. Il 28 agosto 2004 viene nominato presidente anche della Pontificia commissione di archeologia sacra.
Fu soltanto tre anni fa, nel 2007, che il Papa gli chiese di tornare al Clero con l’incarico di supportare il cardinale Hummes col ruolo di segretario della congregazione. Divenuto arcivescovo ha lavorato in stretto contatto col Papa organizzando, appunto, l’anno sacerdotale conclusosi da poco. Chi lo conosce lo descrive come un uomo d’instancabile capacità lavorativa e operativa, che è impossibile incontrare in occasioni mondane, tutto dedito al servizio della Santa Sede. Dal tratto estremamente cordiale e amabile, è fermo sui princìpi ma molto aperto, anche all’utilizzo delle più moderne tecnologie, per l’annuncio del Vangelo.
E’ di quelli che non parlano di “affari” durante le celebrazioni papali, ma pregano davvero. Allergico alla demagogia, si esprime con franchezza, evitando l’ecclesiastichese. Come il Papa ha il gusto della musica.
Ama la lirica: è infatti autore di un’opera ispirata alle beatitudini applaudita recentemente a Roma al teatro Argentina.

Pubblicato sul Foglio venerdì 8 ottobre 2010

© Copyright Il Foglio, 8 ottobre 2010 consultabile online anche qui, sul blog di Rodari.

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