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Il richiamo di Benedetto XVI: rilanciare l'agricoltura, risorsa indispensabile per il futuro
Invita a una revisione profonda del modello di sviluppo economico globale sull'onda della crisi economica «che deve essere presa sul serio». Ma soprattutto sollecita a un rilancio strategico dell'agricoltura.
Benedetto XVI intervenendo stamane all'Angelus mette così in guardia dagli eccessi «dell'industrializzazione».
«In questo quadro, appare decisivo un rilancio strategico dell'agricoltura. Infatti, il processo di industrializzazione talvolta ha messo in ombra il settore agricolo, che, pur traendo a sua volta beneficio dalle conoscenze e dalle tecniche moderne, ha comunque perso di importanza, con notevoli conseguenze anche sul piano culturale. Mi pare il momento per un richiamo a rivalutare l'agricoltura non in senso nostalgico, ma come risorsa indispensabile per il futuro».
Il Papa prende le mosse da un brano di San Paolo letto durante la messa e ricorda innanzitutto «l'importanza del lavoro per la vita dell'uomo». Quindi rivolge un invito chiarissimo alla politica e all'economia. «La crisi in atto - sottolinea il pontefice - di cui si è trattato anche in questi giorni nella riunione del cosiddetto G20, - ha argomentato - va presa in tutta la sua serietà: essa ha numerose cause e manda un forte richiamo ad una revisione profonda del modello di sviluppo economico globale. È un sintomo acuto che si è aggiunto ad altri ben più gravi e già ben conosciuti, quali il perdurare dello squilibrio tra ricchezza e povertà, lo scandalo della fame, l'emergenza ecologica e, ormai anch'esso generale, il problema della disoccupazione».
Benedetto XVI richiama poi i paesi «di antica industrializzazione» a un'assunzione di responsabilità. «Nell'attuale situazione economica, la tentazione per le economie più dinamiche - denuncia Papa Ratzinger - è quella di rincorrere alleanze vantaggiose che, tuttavia, possono risultare gravose per altri Stati più poveri, prolungando situazioni di povertà estrema di masse di uomini e donne e prosciugando le risorse naturali della Terra, affidata da Dio Creatore all'uomo affinchè la coltivi e la custodisca».
Infine il Papa lancia per il prossimo 27 novembre una preghiera per «la vita nascente». «Sabato 27 novembre prossimo, nella Basilica di San Pietro, presiederò i primi vespri della prima domenica di Avvento - annuncia il pontefice - e una veglia di preghiera per la vita nascente». L'iniziativa, spiega Benedetto XVI ai 40mila fedeli presenti in piazza San Pietro questa mattina, «è in comune con le chiese particolari di tutto il mondo e ne ho raccomandato lo svolgimento anche in parrocchie, comunità religiose,associazioni e movimenti». Per il Papa, «il tempo di preparazione al Santo Natale è un momento propizio er invocare la protezione divina su ogni essere umano chiamato all'esistenza, anche come ringraziamento a Dio per il dono della vita ricevuto dai nostri genitori». (Ce. Do.)
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-14/richiamo-benedetto-rilanciare-agricoltura-145337.shtml?uuid=AYQrwhjC
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6 commenti:
Mi piacerebbe richiamare l'attenzione di tutti su qualcosa che sta accadendo negli ultimi mesi al Tg1. Qualcuno ha notato, come accade a me, che nelle edizioni più importanti del Tg1, alle 13.30 e alle 20, si sceglie di non trasmettere più servizi realizzati dai vaticanisti ma di far passare solo la voce del Papa completamente estrapolata dal contesto in cui le parole di Sua Santità sono pronunciate???
Inoltre, ad una attenta visione, ciò accade solo ed esclusivamente quando il vice direttore di turno è Fabrizio Ferragni (come si può osservare nella sigla di coda). In più, non mancano mai, in questi casi in cui si preferisce silenziare i vaticanisti, servizi su svariati argomenti (cani, avvocati,vacanze,spese,curiosità che sembrano improcrastinabili)che prendono spazio e tempi che potrebbero essere dedicati alla parola importantissima del Pontefice:almeno la domenica e in occasioni importanti quando il Papa e la vita della Chiesa in generale, esprimono concetti e valori leggermente più profondi delle olimpiadi cinofile o degli avvocati che aprono negozi di consulenza.Con tutto il rispetto per entrambe le categorie, naturalmente.
Ci sarebbe qualcuno capace di spiegare la logica che esiste dietro tali scelte di trasmissione? e perchè toglierci la soddisfazione di un servizio ben fatto da professionisti seri, come Zavattaro, per esempio?
Ma perchè nessuno dice niente? mentre anche quel po' di cultura che ci è rimasta va a farsi benedire?
Grazie dello spazio (è la prima volta che scrivo,anche se vi seguo sempre) e spero davvero che qualcuno che conta in RAI si accorga degli svarioni che stanno accadendo.
Cordiali saluti
Cinzia
Ciao Cinzia, benvenuta!
Si', e' da molto tempo che si nota un certo "disinteresse" di Raiuno e del Tg1 nei confronti del Papa.
Constato che la situazione era migliore quando il direttore era Riotta.
Ora lo spazio riservato alle notizie sul Santo Padre e' ridotto ai minimi termini.
Personalmente preferisco il Tg5 ed il Tg2.
Spesso il Tg3 dedica piu' spazio a Benedetto XVI di quanto non faccia la rete ammiraglia.
R.
ieri sera nel corso di un'intervista in onda su la 7, Minzolini ha detto che i servizi "leggeri" del tg servono a riequilibrare la curva degli ascolti, che tenderebbe alla discesa durante i servizi politici e quelli dedicati alle figure istituzionali. Probabilmente anche il Papa rientra per loro nelle figure istituzionali che fanno calare l'ascolto. Certo che se la tv pubblica continua a seguire le dinamiche dell'audience, non ci restano che Avetrana e il grande fratello
Gia'!
Comunque, nonostante i servizi "leggeri", mi risulta che la curva del tg1 sia in discesa.
Forse sarebbe il caso di rivedere le priorita' del servizio pubblico.
R.
abituati a essere chiamati squali, l'accostamento coi cani, se non altro, ci fa sembrare un po' più simpatici...
: ))
:-))
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