venerdì 12 novembre 2010

Esortazione "Verbum Domini". Ha radice nella Parola la missione della Chiesa (Cardinale)

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Card. Bagnasco: “L’etica pubblica non può essere divisa da quella privata” (Galeazzi)

Richiamo del Papa nell'Esortazione "Verbum Domini": Basta con le omelie «generiche e astratte», che nascondano la semplicità della Parola di Dio, ma basta anche con le «inutili divagazioni» che rischiano di mettere al centro dell’attenzione il predicatore superstar, invece che ciò che dice (Tornielli)

Cinque vescovi anglicani si uniranno formalmente alla Chiesa Cattolica (Ansaldo)

"Morte alla blasfema": contadina cristiana condannata in Pakistan (Caprara)

Il Papa scuote i vescovi: "Imparate da san Francesco". Severo rimprovero alla gerarchia cattolica italiana. Dove continuano a prevalere, in campo liturgico, gli oppositori di Ratzinger (Magister)

Chiavi di lettura del nuovo documento "Verbum Domini" sulla Bibbia (Rome Reports)

La conferenza stampa di presentazione della Verbum Domini (R.V.)

Il colloquio tra il Papa e il suo confessore ex-comunista. Presto in libreria l'intervista di Peter Seeward, rinato cattolico, al Santo Padre (Affaticati). Da assaporare!

"Verbum Domini", il Papa: la coerente testimonianza di vita determina la credibilità dei Cattolici che hanno anche il dovere della denuncia non ambigua delle ingiustizie. Occorre ribadire l'unicità del matrimonio (Izzo)

Il Papa ed il "Botafumeiro" nella cattedrale di Santiago (Rome Reports)

Benedetto XVI: i Congressi eucaristici internazionali sostengano il lavoro della nuova evangelizzazione (Radio Vaticana)

La specificità cristiana. Giovanni Maria Vian commenta l'Esortazione Verbum Domini e la lettera del Papa in occasione della riapertura della Biblioteca Vaticana

L'intervista di Peter Seewald al Papa. Le anticipazioni di Panorama: nessuno ha letto le bozze del libro (in tedesco) tranne Joseph Ratzinger, Ingrid Stampa e probabilmente il card. Levada (Asca)

Passata la festa e fatto il conto della serva, sembra proprio che avere come ospite il Papa in casa propria sia convenuto anche ai mangiapreti spagnoli (Di Giacomo)

Nell'Esortazione Apostolica "Verbum Domini" il Papa si occupa anche degli abusi liturgici e dell'approssimazione di certe omelie

Sintesi dell’Esortazione apostolica postsinodale “Verbum Domini” (Zenit)

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L'Esortazione Apostolica "Verbum Domini" ribadisce l'inscindibile legame tra Scrittura e Tradizione nella fede cattolica. Il Papa richiama a migliorare la qualità delle omelie. Il rapporto con islam ed ebraismo (Izzo)

Incontri con Cristina Siccardi. Mons. Manganini permettendo...(Messainlatino). Mons. Manganini è attualmente impegnato ad indignarsi contro il progetto di un negozio in Piazza Duomo

Esortazione apostolica postsinodale “Verbum Domini”: il commento del Sir

Il Papa al presidente iraniano Ahmadinejad: In alcuni Paesi del Medio Oriente le comunità cattoliche affrontano situazioni difficili, discriminazione e perfino violenza, e non hanno la libertà di vivere e professare pubblicamente la loro fede

Broadhurst: Penso che migliaia di anglicani laici inglesi e gallesi stiano convertendosi al cattolicesimo, oltre a molti sacerdoti, nonostante il rischio di perdere stipendio e immobili

Protect the Pope denuncia il fatto che molti vescovi inglesi siano ostili all'Ordinariato per gli Anglicani

Il Papa: alziamo la voce per chiedere agli Stati la libertà religiosa. A tutti la Chiesa si sente debitrice di annunciare la Parola che salva. In nessun modo essa puo' limitarsi ad una pastorale di 'mantenimento', per coloro che gia' conoscono il Vangelo (Izzo)

Esortazione "Verbum Domini", il Papa: Non si può usare la violenza in nome di Dio. Gli immigrati hanno diritto all'annuncio del Vangelo (Izzo)

ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE "VERBUM DOMINI" DI BENEDETTO XVI: LO SPECIALE DEL BLOG
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LE PAROLE DI PIETRO

Ha radice nella Parola la missione della Chiesa

Gianni Cardinale

L'Esortazione apostolica di Benedetto XVI «Verbum Domini», presentata ieri in Vaticano, è il frutto della XII Assemblea generale del Sinodo su «La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa» che si è celebrato nell’ottobre 2008. Il documento porta la data del 30 settembre, memoria liturgica di san Girolamo, a cui la tradizione attribuisce la Volgata, il testo latino di riferimento della Bibbia. È lungo quasi 200 pagine e costituisce, come ha sottolineato la Radio Vaticana «un appassionato appello rivolto dal Papa ai pastori, ai membri della vita consacrata e ai laici a "diventare sempre più familiari con le Sacre Scritture", non dimenticando mai "che a fondamento di ogni autentica e viva spiritualità cristiana sta la Parola di Dio annunciata, accolta, celebrata e meditata nella Chiesa"».

L’esortazione è articolata in tre parti, la prima titolata Verbum Dei, la seconda Verbum in Ecclesia, l’ultima Verbum mundo.

E interviene su numerose questioni. Riguardo all’esegesi ribadisce i «tre criteri di base per tenere conto della dimensione divina della Bibbia» e cioè: «1) interpretare il testo considerando l’unità di tutta la Scrittura; questo oggi si chiama esegesi canonica; 2) tenere presente la Tradizione viva di tutta la Chiesa; e, infine, 3) osservare l’analogia della fede». ll Papa critica invece l’interpretazione fondamentalista della Bibbia. «Il "letteralismo" propugnato dalla lettura fondamentalista in realtà rappresenta un tradimento sia del senso letterale che spirituale – scrive – aprendo la strada a strumentalizzazioni di varia natura, diffondendo, ad esempio, interpretazioni antiecclesiali delle Scritture stesse». E osserva che «la rivelazione dell’Antico Testamento continua a valere per noi cristiani», visto che lì si trova «la radice del cristianesimo». Da qui deriva un «legame peculiare tra cristiani ed ebrei, un legame che non dovrebbe essere mai dimenticato».

Parola e liturgia
Riguardo alla liturgia l’Esortazione auspica una «maggior cura della proclamazione della Parola di Dio», e ribadendo l’opportunità di un direttorio omiletico invita poi ad evitare «omelie generiche ed astratte come pure inutili divagazioni che rischiano di attirare l’attenzione del predicatore piuttosto che al cuore del messaggio evangelico».

Dialogo con le altre religioni
Il documento offre anche spunti a riguardo del dialogo con le altre religioni e l’islam in particolare. Benedetto XVI auspica poi che «i rapporti di fiducia, instaurati da diversi anni, fra cristiani e musulmani, proseguano e si sviluppino in uno spirito di dialogo sincero e rispettoso». Ma aggiunge che «il dialogo non sarebbe fecondo se questo non includesse» la «reciprocità in tutti i campi» e il riconoscimento della «libertà di professare la propria religione in privato e in pubblico, nonché la libertà di coscienza». «Ci stringiamo – si legge poi nell’Esortazione – con profondo e solidale affetto ai fedeli di tutte quelle comunità cristiane, in Asia e in Africa in particolare, che in questo tempo rischiano la vita o l’emarginazione sociale a causa della fede». «Nel contempo – afferma ancora il documento – non cessiamo di alzare la nostra voce perché i governi della Nazioni garantiscano a tutti la libertà di coscienza e di religione, anche di poter testimoniare la propria fede pubblicamente».
«La Chiesa – afferma Benedetto XVI – deve andare verso tutti con la forza dello Spirito e continuare profeticamente a difendere il diritto e la libertà delle persone di ascoltare la Parola di Dio, cercando i mezzi più efficaci per proclamarla, anche a rischio della persecuzione».

L’incontro con le culture
L’Esortazione auspica poi anche un «rinnovato incontro tra Bibbia e culture»: «vorrei ribadire a tutti gli operatori culturali – scrive il Pontefice – che non hanno nulla da temere dall’aprirsi alla Parola di Dio; essa non distrugge mai la vera cultura, ma costituisce un costante stimolo per la ricerca di espressioni umane sempre più appropriate e significative». Non manca a questo riguardo un appello per la promozione della conoscenza della Bibbia, «come grande codice per le culture», nelle scuole e nelle università, «vincendo antichi e nuovi pregiudizi», nonché la sollecitazione a «un impegno ancora più ampio e qualificato» nel mondo dei mass media e in particolare su internet, «che costituisce un nuovo forum in cui far risuonare il Vangelo, nella consapevolezza, però, che il mondo virtuale non potrà mai sostituire il mondo reale».

Nuova evangelizzazione
Insomma – si legge nella parte conclusiva dell’Esortazione – «il nostro dev’essere sempre più il tempo di un nuovo ascolto della Parola di Dio e di una nuova evangelizzazione... soprattutto in quelle nazioni dove il Vangelo è stato dimenticato o soffre l’indifferenza dei più a causa di un diffuso secolarismo».

© Copyright Avvenire, 12 novembre 2010 consultabile online anche qui.

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