sabato 13 novembre 2010

La Chiesa cerchi nuovi linguaggi per comunicare la fede, ma alla fine solo l’amore è credibile: così il Papa alla plenaria della Cultura (Radio Vaticana)

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Il Papa: "La Chiesa vuole dialogare con tutti, nella ricerca della verità; ma perché il dialogo e la comunicazione siano efficaci e fecondi è necessario sintonizzarsi su una medesima frequenza, in ambiti di incontro amichevole e sincero, in quell’ideale “Cortile dei Gentili” che ho proposto parlando alla Curia Romana un anno fa" (Monumentale discorso al Pontificio Consiglio della Cultura)

"Verbum Domini": è la liturgia il luogo privilegiato della Parola di Dio (Fortunato Frezza)

I vescovi cattolici remano contro l'Anglicanorum Coetibus (Messainlatino)

Soprusi ambrosiani (Messainlatino)

Parte la Visita apostolica voluta dal Papa per un rinnovamento della Chiesa irlandese dopo gli abusi sessuali da parte di membri del clero (Chirri)

Il Papa: «La fede non può mai giustificare violenze e guerre: la denuncia non ambigua delle ingiustizie è un dovere dei cattolici» (Galeazzi)

Il Tg2 intervista Peter Seewald: "Con il Papa parliamo in dialetto bavarese"

Cristiani perseguitati, l'inquietante silenzio. Perché non alza di più la voce la comunità musulmana nel mondo? (Bromuri)

Inizia la Visita Apostolica in Irlanda (Rome Reports)

Soddisfazione dell'Osservatore Romano per l'intitolazione della Stazione Centrale di Milano a santa Francesca Cabrini. E Roma? (Izzo)

Intitolata a santa Francesca Cabrini la Stazione Centrale di Milano (Lucetta Scaraffia)

Ratisbona e il 12/9 dell'Occidente (Giulio Meotti)

Lectio magistralis di Ratisbona. Per il sociologo della "santa ignoranza" è l'incultura a minacciare le fedi (Burini)

Il ministro Frattini media per Asia Bibi (Lambruschi)

Mobilitazione per Asia Bibi, condannata per blasfemia. Aderiamo numerosi!

Il Papa: «Evitare omelie generiche e divagazioni» (Benedetta Frigerio)

Verbum Domini, un'esortazione apostolica in sintonia con la Dei Verbum. Afferma il Card. Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi (Carmen Elena Villa)

La lezione del Papa alla politica (Mario Mauro)

Il Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani compie 50 anni. Il peso, sempre più evidente, della Congregazione per la dottrina della fede in campo ecumenico (D'Andrea)

Libri di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI: novità in libreria

Benedetto XVI, Paolo VI e l’appello di Gattegna (Tornielli)

Ritornare alla Parola di Dio: l’editoriale di padre Lombardi sull’Esortazione apostolica “Verbum Domini” (Radio Vaticana)

Pedofilia in Irlanda. Se dovessero emergere denunce di casi nuovi o vecchi di abusi, gli Ordinari o Superiori Maggiori hanno il dovere di informare l'autorità civile ed ecclesiastica competente

Al via la visita apostolica in Irlanda, voluta dal Papa per un rinnovamento spirituale dopo i casi di abuso da parte di membri del clero

Comunicato della Santa Sede per l’inizio della Visita Apostolica in Irlanda

Tutto il bene che può venire da una bella liturgia. Dall'Inghilterra alla Spagna (Bruno Mastroianni)

L'esortazione papale «Verbum Domini». Una sola Parola ci salva dalle parole senza senso (Gennaro Matino)

Esortazione "Verbum Domini". Ha radice nella Parola la missione della Chiesa (Cardinale)

L'Esortazione Apostolica "Verbum Domini" nell'esaustivo commento di Salvatore Izzo

Richiamo del Papa nell'Esortazione "Verbum Domini": Basta con le omelie «generiche e astratte», che nascondano la semplicità della Parola di Dio, ma basta anche con le «inutili divagazioni» che rischiano di mettere al centro dell’attenzione il predicatore superstar, invece che ciò che dice (Tornielli)

Il colloquio tra il Papa e il suo confessore ex-comunista. Presto in libreria l'intervista di Peter Seeward, rinato cattolico, al Santo Padre (Affaticati). Da assaporare!

Il Papa ed il "Botafumeiro" nella cattedrale di Santiago (Rome Reports)

ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE "VERBUM DOMINI" DI BENEDETTO XVI: LO SPECIALE DEL BLOG
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La Chiesa cerchi nuovi linguaggi per comunicare la fede, ma alla fine solo l’amore è credibile: così il Papa alla plenaria della Cultura

La Chiesa cerchi nuovi linguaggi per comunicare all’uomo di oggi la bellezza della fede, ma nella consapevolezza che, alla fine, solo la testimonianza vissuta dell’amore "parla senza parole": è quanto ha detto il Papa, stamani, ricevendo in Vaticano i partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura che si è svolta sul tema "Cultura della comunicazione e nuovi linguaggi". Ha rivolto il saluto a Benedetto XVI, il presidente del dicastero, mons. Gianfranco Ravasi, tra i prossimi cardinali, che ha ricordato l'apertura "insolita" della plenaria in Campidoglio per raccogliere la sfida evangelica di comunicare la fede a tutte le genti. Il servizio di Sergio Centofanti.

La comunicazione è “uno dei nodi cruciali del nostro mondo”: il Papa ha sviluppato il suo discorso da questa convinzione, ricordando che Dio stesso “nella sua bontà e sapienza” ha voluto comunicarsi a noi in Cristo. Compito essenziale del dicastero vaticano per la cultura è “mettersi in ascolto degli uomini e delle donne del nostro tempo, per promuovere nuove occasioni di annuncio del Vangelo” in un clima di “profonda trasformazione culturale” caratterizzato da nuovi linguaggi e nuove forme di comunicazione”:

“In questo contesto, i Pastori e i fedeli avvertono con preoccupazione alcune difficoltà nella comunicazione del messaggio evangelico e nella trasmissione della fede, all’interno della stessa comunità ecclesiale. Come ho scritto nell’Esortazione apostolica postsinodale Verbum Domini: “tanti cristiani hanno bisogno che sia loro riannunciata in modo persuasivo la Parola di Dio, così da poter sperimentare concretamente la forza del Vangelo” (n. 96). I problemi sembrano talora aumentare quando la Chiesa si rivolge agli uomini e alle donne lontani o indifferenti ad una esperienza di fede, ai quali il messaggio evangelico giunge in maniera poco efficace e coinvolgente”.

“In un mondo che fa della comunicazione la strategia vincente, la Chiesa – afferma il Papa - non rimane indifferente” ma cerca “di avvalersi con rinnovato impegno creativo” e “con senso critico e attento discernimento” delle nuove modalità comunicative:

“L’incapacità del linguaggio di comunicare il senso profondo e la bellezza dell’esperienza di fede può contribuire all’indifferenza di tanti, soprattutto giovani; può diventare motivo di allontanamento, come affermava già la Costituzione Gaudium et spes, rilevando che una presentazione inadeguata del messaggio nasconde più che manifestare il genuino volto di Dio e della religione”.

“La Chiesa vuole dialogare con tutti, nella ricerca della verità – ribadisce il Papa - ma perché il dialogo e la comunicazione siano efficaci e fecondi è necessario sintonizzarsi su una medesima frequenza”. Benedetto XVI si riferisce alla sua proposta di dialogo e incontro con chi è lontano dalla fede, il cosiddetto “Cortile dei Gentili”, che il dicastero per la Cultura sta già realizzando in Europa. C’è poi da contattare in modo creativo il mondo dei giovani, spesso “storditi” dalle nuove tecnologie, che invece di accrescere la comunicazione aumentano “solitudine” e “spaesamento”. Nel “compito, difficile e affascinante” del comunicare la fede – aggiunge il Pontefice - la Chiesa può attingere allo “straordinario patrimonio” di simboli e immagini della sua tradizione:

“In particolare il ricco e denso simbolismo della liturgia deve splendere in tutta la sua forza come elemento comunicativo, fino a toccare profondamente la coscienza umana, il cuore e l’intelletto. La tradizione cristiana, poi, ha sempre strettamente collegato alla liturgia il linguaggio dell’arte, la cui bellezza ha una sua particolare forza comunicativa”.

“Tuttavia – ha precisato - più incisiva ancora dell’arte e dell’immagine nella comunicazione del messaggio evangelico è la bellezza della vita cristiana”:

“Alla fine, solo l’amore è degno di fede e risulta credibile. La vita dei santi, dei martiri, mostra una singolare bellezza che affascina e attira, perché una vita cristiana vissuta in pienezza parla senza parole. Abbiamo bisogno di uomini e donne che parlino con la loro vita, che sappiano comunicare il Vangelo, con chiarezza e coraggio, con la trasparenza delle azioni, con la passione gioiosa della carità”.

Il Papa auspica infine che tanti nostri contemporanei, davanti alla “forza coinvolgente della testimonianza”, possano dire come i discepoli di Emmaus dopo l’incontro con Gesù risorto: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via?”

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