venerdì 18 dicembre 2009

Dalla Vallonia un abete «ecologico» per piazza San Pietro


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Se i giornalisti fanno passare solo il male (Francesco Antonio Grana)

Dalla Vallonia un abete «ecologico»

C'è un'attenzione rigorosa all'ambiente, unita a una gestione oculata del patrimonio forestale, dietro la scelta dei responsabili della Vallonia che quest'anno hanno donato l'abete per piazza San Pietro.
L'albero, della specie picea abies, è meno anziano di quanto è stato ipotizzato - probabilmente non arriva a sessant'anni - e non presenta caratteristiche di rilievo o elementi di particolare rarità. Minimo, in termini commerciali, è il suo valore intrinseco, trattandosi di legname di difficile utilizzo. Va detto, comunque, che ogni taglio di albero in Vallonia viene compensato da un'altrettanta piantumazione, sia pure non necessariamente della stessa specie o della stessa regione. Nel caso particolare, poi, l'abete è stato prelevato da una zona che in futuro sarà imboschita di faggi, querce e specie simili, pressoché sparite nel XIX secolo a causa dell'industrializzazione e sostituite con esemplari di picea abies della Scandinavia scelti per la rapidità del loro attecchimento. Si tratta, dunque, di alberi che non si trovano nel loro biotopo naturale. Il programma Nature 2000 della Commissione europea prevede invece la progressiva reintroduzione delle specie originali: per lasciare spazio a queste, l'abete sarebbe stato comunque sradicato. Quanto al trasporto - eseguito da una ditta di Parma - è stato utilizzato un tir partito per portare merci in Belgio e quindi destinato a rientrare in Italia vuoto.

(©L'Osservatore Romano - 19 dicembre 2009)

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