sabato 20 febbraio 2010

Cinque membri dell’Accademia hanno infatti firmato un documento contro Mons. Fisichella ma nessuna lettera giunge al Papa (Il Giornale)


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In Vaticano fronda contro monsignor Fisichella

di Redazione

Nella Pontificia Accademia per la Vita, l’organismo vaticano che si occupa di bioetica, è fronda in tema di aborto contro il presidente, l’arcivescovo Rino Fisichella.
Cinque membri dell’Accademia hanno infatti firmato un documento con cui chiedono a Benedetto XVI e al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone la rimozione di Fisichella dalla presidenza. La Santa Sede fa sapere però che nessuna lettera in proposito è arrivata al Papa né al cardinal Bertone.
Materia del contendere è l’articolo che mons. Fisichella scrisse sull’Osservatore Romano il 15 marzo scorso sulla vicenda della scomunica inflitta ai medici e alla mamma della bambina-madre brasiliana fatta abortire, a Recife, dei due gemelli che portava in grembo. Il presidente dell’Accademia Pro-Vita non aveva messo in discussione la scomunica, ma aveva attaccato l’arcivescovo locale, mons. Josè Cardoso Sobrinho, soprattutto per gli accenti durissimi con cui aveva condannato quell’aborto. Secondo Fisichella, «prima di pensare alla scomunica», la bambina «doveva essere in primo luogo difesa, abbracciata, accarezzata» con quella «umanità di cui noi uomini di Chiesa dovremmo essere esperti annunciatori e maestri», ma «così non è stato».
L’articolo aveva suscitato immediate reazioni di segno tra loro opposto: da una parte le proteste dei difensori della vita a tutti i costi, dall’altra il plauso dei sostenitori della libertà d’aborto. Una «chiarificazione» della Congregazione per la Dottrina della fede aveva poi appoggiato la tesi e il comportamento dell’arcivescovo Fisichella.
Ora, però, nel documento siglato al termine della plenaria dell’Accademia, riunitasi in Vaticano dall’11 al 13 febbraio, i cinque membri definiscono il presidente «un ecclesiastico che non capisce cosa comporta il rispetto assoluto per le vite umane innocenti». «Si tratta - aggiungono - di uno stato di cose assurde per una Pontificia Accademia per la Vita, che può essere rettificato solo da coloro che sono responsabili della sua nomina a presidente».
Tra i firmatari spicca il nome di monsignor Michel Schooyans, belga, professore emerito dell’Università Cattolica di Lovanio,apprezzato specialista in antropologia, filosofia politica e bioetica, molto stimato anche da papa Ratzinger che nel 1997, da cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, scrisse la prefazione a un suo libro, L’Evangile face au desordre mondial, edito in Italia da San Paolo col titolo Nuovo disordine mondiale. Gli altri sono Luke Gormally, direttore emerito del Linacre Centre for Healthcare Ethics di Londra, Christine de Marcellus Vollmer, venezuelana, capo dell’Alleanza per la famiglia, l’altro inglese Thomas Ward, presidente dell’Associazione nazionale delle famiglie cattoliche, e la polacca Maria Smereczynska.
Rispondendo ai giornalisti a proposito della loro dichiarazione, il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi ha però osservato che «tale documento non è giunto né al Santo Padre né al cardinale segretario di Stato, che ne sembrerebbero i naturali destinatari». «Quindi stupisce e appare non corretto - ha aggiunto il portavoce vaticano - che a tale documento venga data una circolazione pubblica».
Padre Lombardi ha fatto anche notare che «uno dei firmatari, il prof. Schooyans, non era presente alla recente assemblea plenaria dell’Accademia per la Vita, che sarebbe stata - ha concluso - il luogo naturale per affrontare l’argomento».

© Copyright Il Giornale, 20 febbraio 2010 consultabile online anche qui.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Magister riprende ed amplia il tema: http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1342187

Luigi

Anonimo ha detto...

In effetti non ci vuole molto ad accorgersi che le posizioni di Mons. Fisichella non appaiono, allo stato, del tutto conformi con la dottrina cattolica in tema di aborto volontario.

Basta rileggere l'articolo a suo tempo pubblicato e oggetto delle polemiche, e poi esaminare attentamente la Chiarificazione della CDF, specialmente nel penultimo paragrafo che tocca il cuore della questione e richiama - ribadendolo - l'insegnamento del Ven. Papa Pio XII circa il c.d. aborto "indiretto" (cioè non intenzionale, non voluto, puro effetto collaterale di un atto terapeutico salva-vita e non rinviabile): ci si accorge sùbito che questo non è il caso della bambina brasiliana e di chi ha procurato in quel caso l'aborto, pur "giustificato" dal Nostro.

Del resto, lo stesso Mons. Fisichella ha mostrato un'altra volta posizioni non "in linea", non molto tempo fa (ma la cosa è passata piuttosto inosservata) quando ha voluto negare il divieto caduto, dal Punto 19 della Istruzione Dignitas Personae della stessa CDF, sulla "adozione prenatale" degli embrioni congelati, asserendo che invece la questione rimarrebbe aperta.

Insomma, sembra che Mons. Fisichella abbia qualche difficoltà con la dottrina degli assoluti morali e subisca alcune influenze proporzionaliste.

In effetti sarebbe singolare che, rebus sic stantibus, conservasse la presidenza proprio della Ponficia Accademia per la Vita. Ci vorrebbe almeno una sua chiara ritrattazione delle posizioni equivoche, del resto già corrette, come abbiamo visto, dalla CDF.

Anonimo ha detto...

E' chi ha il monopolio esclusivo della verita? Solo i nemici di Mons. Fisichella che, su casi molto complessi sul piano etico, pretenderebbero di utilizzare l'accetta per dividere i buoni dai cattivi, il bene dal male?

raffaele ha detto...

Ci sono persone che sono totalmente prive di senso dell'equilibrio e si divertono a seminare zizzania nella Chiesa. Ecco un esempio: i cionue firmatari in questione.Farebbero meglio a pregare e ad esprimere le loro opinioni nelle sedi opportune anziché comunicarle con l'altoparlante ai giornali che sono ben lieti di vedere divisioni nella chiesa.
Chi vuol fare il papista più del papa e cerca dappertutto "errori" non ha mai fatto bene alla Chiesa.