venerdì 19 febbraio 2010

Padre Lombardi: nessuna rivolta alla Pontificia Accademia per la Vita (Izzo)


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Riceviamo e con grandissimo piacere a gratitudine pubblichiamo il chiarissimo commento di Salvatore Izzo. Sia anche occasione per rileggere (trovate i links) l'articolo di Mons. Fisichella e la nota della Congregazione per la dottrina della fede.
R.

VATICANO: PADRE LOMBARDI, NESSUNA RIVOLTA A ACCADEMIA VITA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 19 feb.

"Non e' arrivata nessuna lettera ne' al Papa ne' al Segretario di Stato". Con queste parole il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, smentisce le voci riguardo a una presunta "rivolta" alla Pontificia Accademia della Vita riguardo alla posizione del presidente, mons. Rino Fisichella, contrario a evocare pubblicamente la scomunica "latae sententiae" nella vicenda della bambina brasiliana violentata dal patrigno e che ha poi abortito, come aveva spiegato in un articolo per l'Osservatore Romano, commissionato e approvato dal segretario di Stato.
In luglio la Congregazione della Fede riconobbe che Fisichella semplicemente "proponeva la dottrina tenendo conto del dramma della bambina".
"Si puo' anche notare che uno dei firmatari, il professor Michael Schooyans, non era neppure presente all'assemblea plenaria della Pontificia Academia Pro Vita", sottolinea oggi Lombardi dopo che il professore e' stato ampiamente citato da un blog, lo stesso che per primo ha accusato il segretario di Stato e il direttore dell'Osservatore Romano di essere dietro l'attacco di Vittorio Feltri che porto' alle dimissioni di Dino Boffo, circostanza peraltro smentita dal direttore del Giornale e da una recente durissima nota della Segreteria di Stato della Santa Sede. Anche in questo caso l'attacco a Fisichella tende a colpire il card. Bertone che aveva commissionato e approvato l'articolo.
In luglio la Congregazione della Dottrina della Fede aveva emesso una "chiarificazione", anch'essa pubblicata dall'Osservatore Romano, per deplorare "la confusione creatasi in vari Paesi, soprattutto in America Latina, a seguito della manipolazione e strumentalizzazione" delle parole di Fisichella bollato come aperturista in tema di aborto, da cinque membri del dicastero che ne chiedono la rimozione.
Inoltre, mons. Jose' Cardoso Sobrinho, l'arcivescivo di Recife che dopo aver inopportunamente agitato lo spettro della scomunica si era scagliato veemente contro il presule italiano e la sua difesa della dignita' della piccola vittima, e' stato subito dopo avvicendato alla guida della diocesi per decisione del Papa.
"La Congregazione per la Dottrina della Fede ribadisce - ricorda la nota pubblicata lo scorso luglio - che la dottrina della Chiesa sull'aborto provocato non e' cambiata ne' puo' cambiare".
L'articolo di mons. Fisichella (pubblicato sull'Osservatore Romano del 15 marzo scorso) rispondeva in realta' ai violenti attacchi che erano stati rivolti al Papa e alla Chiesa, in Brasile e in Europa, a causa di dichiarazioni dell'arcivescovo che aveva annunciato la scomunica per la mamma della piccola e per i medici. Ma in merito alla scomunica ribadiva che la sanzione canonica e' prevista per chi in modo consapevole compie o coadiuva un aborto. "Non c'era bisogno - scriveva semplicemente l'arcivescovo Fisichella - di tanta urgenza e pubblicita' nel dichiarare un fatto che si attua in maniera automatica.
Tecnicamente, il Codice di diritto canonico usa l'espressione latae sententiae per indicare che la scomunica si attua appunto nel momento stesso in cui il fatto avviene".
Secondo mons. Fisichella, invece, "cio' di cui si sente maggiormente il bisogno in questo momento e' il segno di una testimonianza di vicinanza con chi soffre, un atto di misericordia che, pur mantenendo fermo il principio, e' capace di guardare oltre la sfera giuridica per raggiungere cio' che il diritto stesso prevede come scopo della sua esistenza: il bene e la salvezza di quanti credono nell'amore del Padre e di quanti accolgono il vangelo di Cristo come i bambini, che Gesu' chiamava accanto a se' e stringeva tra le sue braccia dicendo che il regno dei cieli appartiene a chi e' come loro".
La chiarificazione della Congregazione della Dottrina della Fede citava in proposito il Codice di Diritto Canonico che recita: "Chi procura l'aborto, se ne consegue l'effetto, incorre nella scomunica latae sententiae, per il fatto stesso d'aver commesso il delitto e alle condizioni previste dal diritto". Ma, sottolineava il testo emesso in risposta ai detrattori di mons. Fisichella, "la Chiesa non intende in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la gravita' del crimine commesso, il danno irreparabile causato all'innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la societa"'.
La nota distingueva "tra due fattispecie diverse: da una parte un intervento che direttamente provoca la morte del feto, chiamato talvolta in modo inappropriato aborto 'terapeutico', che non puo' mai essere lecito in quanto e' l'uccisione diretta di un essere umano innocente; dall'altra parte un intervento in se' non abortivo che puo' avere, come conseguenza collaterale, la morte del figlio". Sono verita' mai messe in discussione da Fisichella, ma che non necessariamente debbono essere ribadite per un singolo caso: la scomunica "latae sententiae", infatti, e' una pena medicinale che viene poi cancellata dal vescovo o dai sacerdoti da lui delegati quando il penitente si confessa e chiede di tornare nella comunione e se non ci sono ragioni particolari che lo impongono - e cioe' il rischio che un certo comportamento possa essere considerato di esempio - non viene pubblicizzata additando in pubblico chi vi e' incorso.

© Copyright (AGI)

9 commenti:

gemma ha detto...

meglio così, perchè la faccenda rasentava troppo i metodi della politica, sempre pronta a sfiduciare l'avversario chiedendone la testa

Anonimo ha detto...

Dal 21 febbraio esercizi spirituali alla presenza del Papa
http://www.zenit.org/article-21450?l=italian
Alberto

euge ha detto...

Condivido gemma!

SERAPHICUS ha detto...

Ecco un brano importante del citato articolo di mons. Fisichella:

"Non c'era bisogno, riteniamo, di tanta urgenza e pubblicità nel dichiarare un fatto che si attua in maniera automatica. Ciò di cui si sente maggiormente il bisogno in questo momento è il segno di una testimonianza di vicinanza con chi soffre, un atto di misericordia che, pur mantenendo fermo il principio, è capace di guardare oltre la sfera giuridica per raggiungere ciò che il diritto stesso prevede come scopo della sua esistenza: il bene e la salvezza di quanti credono nell'amore del Padre e di quanti accolgono il vangelo di Cristo come i bambini, che Gesù chiamava accanto a sé e stringeva tra le sue braccia dicendo che il regno dei cieli appartiene a chi è come loro..

E credo che nessuno possa dire che non sia giusto in se. Credo che sia chiaro che mons. Fisichella non ha mai contraddetto la dottrina.

Ma credo anche che le sue parole hanno causato in molti che non sono afferrati in questioni di dottrina e di diritto canonico, il pretesto per strumentalizzare il tragico evento e le parole del prelato, tant'è che c'era bisogno di una nota della congregazione per le dottrina della fede. E quindi ora la faccenda è chiusa. Semplicemente chiusa. E deve esserlo per tutti. Non c'è nulla d'aggiungere.

Comunque sia: sono sorpreso degli eventi delle ultime ore. Che senso ha questa faccenda? Ora? Direi che questa cosa sia grave, molto grave. E per me è difficile immaginare un membro di un accademia pontificia che scrive di "cultura clericale" in curia che farebbe "serrare i ranghi" anche tra coloro che si contrastano. E difficile immaginare un accademico che afferma in pubblico: "ci sono informazione credibili che Fisichella viene percepito da molti in Curia come inappropriato per il ruolo di presidente della Pontifica Accademia per la Vita, e c'e' una ragionevole speranza che il Santo Padre riconoscera' la necessita' di dargli un lavoro piu' adatto alle sue capacita'".

Dunque attenti.Ci sono troppe cose che non quadrano. E l'insieme non è degno dell'alto ufficio esercitato dalle varie istituzioni vaticane.

Raffaella ha detto...

Si', quanto abbiamo letto stamattina non solo e' irrituale ma anche molto grave ed offensivo.
Come mai si preferisce avvertire il pubblico prima dei diretti interessati?
R.

sam ha detto...

"...sottolinea oggi Lombardi dopo che il professore e' stato ampiamente citato da un blog, lo stesso che per primo ha accusato il segretario di Stato e il direttore dell'Osservatore Romano di essere dietro l'attacco di Vittorio Feltri che porto' alle dimissioni di Dino Boffo, circostanza peraltro smentita dal direttore del Giornale e da una recente durissima nota della Segreteria di Stato della Santa Sede. Anche in questo caso l'attacco a Fisichella tende a colpire il card. Bertone che aveva commissionato e approvato l'articolo."

Di che Blog si parla?

Anonimo ha detto...

Probabilmente perche la persona che è dietro a tutte queste vicende che ci stanno "deliziando" da mesi ha ben presente che per ottenere il massimo del risultato deve coinvolgere i media in generale e i media amici in particolare. Mi pare evidente che si miri a screditare l'operato e le scelte, evidentemente non condivise, del card. Bertone e, in primis, del Papa. Grazie al cielo questa volta a Padre Lombardi è stato chiesto di agire tempestivamente per depotenziare l'impatto.
Piuttosto denso il fumo di satana, eh Raffa?
Alessia

Raffaella ha detto...

Ciao Sam, il blog e' quello di Magister.
R.

sam ha detto...

Grazie Raffaella.
Ero via e ho perso dei tasselli.

Cambio discorso, che è meglio, e ti segnalo:
http://www.antoniosocci.com/2010/02/la-nostra-caterina-%e2%80%a6/