venerdì 24 settembre 2010

Il Papa: la famiglia viene prima del mercato: il commento di Salvatore Izzo

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PAPA: LA FAMIGLIA VIENE PRIMA DEL MERCATO

(AGI) - CdV, 24 set.

(di Salvatore Izzo)

Benedetto XVI chiama a raccolta le famiglie di tutto il mondo perche' difendano i loro valori messi a rischio "ai nostri giorni" da un'organizzazione del lavoro "pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto".
Una mentalita' che contribuisce, denuncia il Papa, "a disgregare la famiglia e la comunita' e a diffondere uno stile di vita individualistico".
Un monito che riguarda anche "la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo".
Caratteristiche della societa' odierna che sono entrambe conseguenti all'allontanamento dalla visione cristiana.
"Occorre promuovere - spiega il Papa - una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunita' e della solidarieta'".
"Il lavoro e la festa - scrive nella Lettera di indizione dell'Incontro Mondiale delle Famiglie che si terra' dal 29 maggio al 3 giugno 2012 a Milano - sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la societa' e con la Chiesa".
"La Sacra Scrittura - ricorda il Papa teologo - - ci dice che famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un'esistenza pienamente umana. L'esperienza quotidiana attesta che lo sviluppo autentico della persona comprende sia la dimensione individuale, familiare e comunitaria, sia le attivita' e le relazioni funzionali, come pure l’apertura alla speranza e al Bene senza limiti".
In ques'ottica, continua il Pontefice, "il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un'occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella societa' e nella Chiesa, attenta alla qualita' delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare".
Secondo Ratinger, "l'evento, per riuscire davvero fruttuoso, non dovrebbe pero' rimanere isolato, ma collocarsi entro un adeguato percorso di
preparazione ecclesiale e culturale".
"Famiglie cristiane e comunita' ecclesiali di tutto il mondo - conclude il documento pubblicato oggi - si sentano percio' interpellate e coinvolte e si pongano sollecitamente in cammino verso 'Milano 2012'".
E lo stesso Benedetto XVI sara' nel capoluogo ambrosiano negli ultimi due giorni per concludere il mega-raduno che avra' per tema "La Famiglia: il lavoro e la festa" ed al quale parteciperanno oltre 500 mila fedeli da tutto il mondo (la presenza del Papa e di una tale folla sterminata fara' dell'evento "una prova generale dell'Expo'", fanno notare gli organizzatori).
Seguendo gli orientamenti suggeriti da Benedetto XVI, potremo dare un decisivo "contributo alla difesa e promozione dell'umano autentico nel mondo di oggi, a cominciare da nuovi stili di vita familiare", sottolinea da parte sua il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, card. Ennio Antonelli che, presentando il testo, ha osservato come "oggi il giorno festivo risulta compromesso dal lavoro no-stop oppure diventa il fine settimana dedicato all'evasione mediante i cosiddetti riti di massa in discoteca, allo stadio, al mare, o dedicato ai consumi mediante l’affollata frequentazione dei supermercati, le nuove cattedrali delle citta' mercato".
Questo avviene, denuncia il porporato, perche' la politica e l'economia sembrano oggi privilegiare la categoria dei single e non si pongono nessun
interrogativo sul futuro desolante che in questo modo contribuiscono a costruire. La Chiesa invece se ne preoccupa.
"L'individuo (single) - lamenta il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, card. Ennio Antonelli - e' considerato piu' funzionale della famiglia alle esigenze dell'economia, in quanto e' piu' disponibile alla mobilita', piu' disposto a dare tempo ed energie, piu' propenso ai consumi".
La famiglia risulta cosi' "a sua volta privatizzata e ridotta a luogo di affetti e di gratificazione individuale; non riceve adeguato sostegno culturale, giuridico, economico, politico; subisce il pesante condizionamento di complesse dinamiche disgregatrici, tra le quali hanno un'incidenza, tutt'altro che trascurabile, l'organizzazione del lavoro e lo scadimento della festa a 'tempo libero'".
Ieri sera, Benedetto XVI aveva con grande semplicita' spiegato il senso di questo richiamo ai valori che non sono transitori parlando a un gruppo di bambini di Castelgandolfo, ai quali si era rivolto con il candore di un nonno, confidando l'esperienza vissuta nei primi tempi della sua istruzione.
"Sono 77 anni da quando io ho cominciato ad andare a scuola. Era in un piccolo paese di 300 anime, un po' 'dietro la luna', si direbbe; tuttavia, abbiamo imparato l'essenziale", erano state infatti le sue parole incontrando gli allievi di una scuola elementare cattolica.
"Imparare a leggere e a scrivere, penso che sia una cosa grande poter scrivere e leggere, perche' cosi' possiamo conoscere il pensiero di altri, leggere i giornali, i libri; possiamo conoscere quanto e' stato scritto duemila anni fa o ancora piu' tempo fa; possiamo conoscere i continenti spirituali del mondo e comunicare insieme".
Per il Papa nell'insegnamento da lui ricevuto alle elementari, pero', soprattutto c'era "una cosa straordinaria: aver appreso che Dio ha scritto un libro, cioe’ ha parlato a noi uomini e ha trovato delle persone che hanno scritto il libro con la Parola di Dio, cosi’ che, leggendolo, possiamo anche leggere cosa dice Dio a noi". "Tra i nostri amici - l'esortazione di Ratzinger ai ragazzi - il primo che troviamo, che conosciamo, dovrebbe essere Gesu', che e' amico di tutti e che ci da' realmente la strada della vita".
La Sala Stampa della Santa Sede ha intanto confermato che Benedetto XVI si rechera’ a Barcellona il 6 novembre (dopo la visita al Santuario di Santiago de Compostela) e l'indomani mattina, il Papa celebrera' la messa per la dedicazione della Chiesa della "Sagrada Familia", la straordinaria opera dell'architetto Antonio Gaudi' del quale e' in corso il processo di
beatificazione. Si trattera' del diciottesimo viaggio apostolico fuori d'Italia (e il secondo in Spagna dopo la visita a Valencia nel luglio 2006 per l’Incontro Mondiale delle famiglie).

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