giovedì 7 gennaio 2010
Il Papa alla Turchia: riconoscere la personalità giuridica della chiesa locale (Izzo)
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Il Papa: "Come suggerisce il maestoso colonnato del Bernini, la casa di Pietro è sempre aperta per accogliere, in un ideale abbraccio, i credenti e tutti gli uomini di buona volontà, che dal Magistero dei Pontefici romani ricevono luce e incoraggiamento per crescere nella fede e diventare costruttori di pace e di serena e civile convivenza" (Discorso ai Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro)
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Il Papa: dobbiamo tornare bambini nel nostro cuore (Izzo)
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Il Papa: "Vogliamo chiedere al Signore di darci un cuore saggio e innocente, che ci consenta di vedere la stella della sua misericordia, di incamminarci sulla sua strada, per trovarlo ed essere inondati dalla grande luce e dalla vera gioia che egli ha portato in questo mondo" (Omelia)
Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
VATICANO-TURCHIA: PAPA, RICONOSCERE STATUS CHIESA LOCALE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 7 gen.
"La Chiesa Cattolica in Turchia attende il riconoscimento della personalità giuridica. Questo le darebbe modo di godere di una piena libertà religiosa e di dare un ancor piu' grande contributo alla societa'".
Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso rivolto oggi al nuovo ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede, Kenan Gursoy, ricevuto in Vaticano per la presentazione delle lettere credenziali, al quale ha ricordato che "i cattolici in Turchia apprezzano la liberta' di culto garantita dalla Costituzione e sono lieti di poter contribuire al benessere dei loro concittadini, specialmente attraverso il coinvolgimento in attivita' caritative e di cura". In proposito il Pontefice che ha citatol'impegno di due ospedali di Istanbul, "La Paix" e il "Saint Georges", augurandosi che il Governo turco continui a sostenerli. Nel discorso Papa Ratzinger ha parlato anche della sua visita in Turchia nel 2006, con un rinnovato ringraziamento per la "calda accoglienza" ricevuta e l'espressione di "stima" verso i musulmani.
"La Chiesa Cattolica - ha scandito - ribadisce l'impegno a portare avanti il dialogo interreligioso in uno spirito di mutuo rispetto ed amicizia". Nel 2010 ricorre il 50esimo anniversario dell'istituzione delle relazioni diplomatiche tra Turchia e Santa Sede, "un frutto del pontificato di Giovanni XXIII" che in Turchia ricopri' il ruolo di delegato apostolico a Istanbul.
Nel suo indirizzo di saluto al Papa, il nuovo ambasciatore di Ankara ha affermato che "la Turchia e' pronta per entrare a pieno titolo nell'Unione europea, potrebbe anzi aiutare a prevenire e risolvere i conflitti tra i Paesi occidentali e il mondo islamico".
"La Repubblica Turca - ha detto - e' uno stato democratico e laico che segue la strada spianata dal fondatore dello stato Mustafa Kemal Ataturk per fare della Turchia una parte del mondo moderno.
In linea con questa vocazione - ha spiegato il diplomatico - la Turchia aspira a diventare un membro a pieno titolo dell'Unione europea". Un appello che Benedetto XVI non ha commentato, mentre si e' espresso in sintonia con il suo ospite sui temi della pace e della liberta' religiosa che, secondo l'ambasciatore Gursoy, e' uno dei "diritti umani fondamentali" garantiti dalla Costituzione turca "senza alcuna discriminazione di religione, linguaggio, razza, genere, etnia e fede".
Il diplomatico ha anche ricordato al Papa che la Turchia si e' "assunta responsabilita'" rispetto al processo di pace in Medio Oriente e nelle attivita' di prevenzione e "peace keeping" di Ue e Nato.
© Copyright (AGI)
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