domenica 17 gennaio 2010

Il Papa all'Angelus: la visita alla Sinagoga, un ulteriore passo di concordia tra cattolici ed ebrei. Appello per la tutela dei minori migranti


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Il Papa: Tra ebrei e cattolici clima dialogo nonostante problemi

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"Delegazione" del blog domani all'Angelus del Santo Padre :-)

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Mi dispiace ma sono "segnalabili" pochissimi articoli oggi. Profondamente delusa dai vaticanisti (Confermo anche per oggi la mia irritazione per l'atteggiamento irrispettoso se non volgare di molti giornalisti e vaticanisti...ne parleremo a bocce ferme)

Considerazioni sugli ultimi fatti di Thiberville (Messainlatino)

LA GIORNATA DI BENEDETTO (di Andrea Tornielli)

Il Prof. Lucio Coco scrive una bellissima lettera al direttore di Avvenire sul Magistero del Santo Padre

Papa Benedetto XVI sarà ricordato dalla storia anche come il Papa che ha visitato più sinagoghe (Osservatore Romano)

Il Concilio Vaticano II rimane, quarant’anni dopo, un evento che entusiasma e che divide: il bel commento di Francesco Agnoli

Il Papa all'Angelus: la visita alla Sinagoga, un ulteriore passo di concordia tra cattolici ed ebrei. Appello per la tutela dei minori migranti e la preghiera per l'unità dei cristiani

La constatazione del clima di “grande rispetto” e dialogo che oggi lega cattolici ed ebrei. Un appello perché siano garantiti i diritti dei minori immigrati nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, oltre a una nuova preghiera di solidarietà per la catastrofe di Haiti. Infine, una rinnovata esortazione all’unità dei cristiani, alla vigilia della tradizionale Settimana di preghiera dedicata al tema. Molti i temi che hanno accompagnato questa mattina la preghiera dell’Angelus di Benedetto XVI in Piazza San Pietro, davanti a migliaia di fedeli. Il servizio di Alessandro De Carolis:

“Una ulteriore tappa nel cammino di concordia e di amicizia tra cattolici ed ebrei”. A poco più di quattro ore da una visita già segnata dai connotati della storicità, quella alla Sinagoga di Roma che compirà oggi pomeriggio, Benedetto XVI ha definito con queste parole il senso del suo incontro con la comunità ebraica capitolina, 24 anni dopo l’abbraccio di Giovanni Paolo II al rabbino capo Elio Toaff:

“Malgrado i problemi e le difficoltà, tra i credenti delle due Religioni si respira un clima di grande rispetto e di dialogo, a testimonianza di quanto i rapporti siano maturati e dell’impegno comune di valorizzare ciò che ci unisce: la fede nell’unico Dio, prima di tutto, ma anche la tutela della vita e della famiglia, l’aspirazione alla giustizia sociale ed alla pace”.

L’alba della storia cristiana vide subito il dramma di un neonato rifugiato: Gesù. Con questo esempio il Papa aveva cominciato la sua riflessione prima di intonare l’Angelus, ricordando il lavoro da sempre svolto dalla Chiesa al fianco dei rifugiati e dei migranti, nel giorno in cui il mondo viene sensibilizzato sulle loro difficili condizioni. Cristo neonato, perseguitato da Erode e costretto a fuggire, insegna - ha affermato il Pontefice - “ad accogliere i bambini con grande rispetto e amore”:

“Anche il bambino, infatti, qualunque sia la nazionalità e il colore della pelle, è da considerare prima di tutto e sempre come persona, immagine di Dio, da promuovere e tutelare contro ogni emarginazione e sfruttamento. In particolare, occorre porre ogni cura perché i minori che si trovano a vivere in un Paese straniero siano garantiti sul piano legislativo e soprattutto accompagnati negli innumerevoli problemi che devono affrontare”.

Ricordando l’attenzione da sempre mostrata dalla Chiesa verso gli immigrati - che ebbe figure di eccellenza nel Beato Giovanni Battista Scalabrini o in Santa Francesca Cabrini - Benedetto XVI ha incoraggiato le comunità cristiane e gli organismi impegnati nel settore “a tenere viva - ha detto - la sensibilità educativa e culturale” nei confronti dei migranti e dei rifugiati, augurando nel contempo alle comunità etniche “di partecipare pienamente alla vita sociale ed ecclesiale” nei Paesi di accolgienza, “custodendo i valori delle proprie culture di origine”.

Quindi, in una dimensione più spirituale, il Papa ha rivolto un incoraggiamento ai credenti in vista della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che inizia domani. Sia “un tempo propizio - ha auspicato il Papa - per ravvivare lo spirito ecumenico, per incontrarsi, conoscersi, pregare e riflettere insieme”:

“Il nostro annuncio del Vangelo di Cristo sarà tanto più credibile ed efficace quanto più saremo uniti nel suo amore, come veri fratelli. Invito pertanto le parrocchie, le comunità religiose, le associazioni e i movimenti ecclesiali a pregare incessantemente, in modo particolare durante le celebrazioni eucaristiche, per la piena unità dei cristiani”.

Tra i saluti in cinque lingue alle persone radunate in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha rivolto un pensiero particolare ai partecipanti alla seconda edizione del Festival Internazionale degli Itinerari dello Spirito e ai soci dell’Associazione Italiana Allevatori, come sempre in Piazza San Pietro con uno stand di animali domestici, nel giorno della memoria liturgica del loro Patrono, sant’Antonio Abate. “Cari amici ha concluso - esprimo apprezzamento per il vostro impegno in favore di uno sviluppo giusto, solidale e rispettoso dell’ambiente, ed auspico ogni bene per la vostra attività”.

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