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Papa/ Benedetto XVI a seminaristi: Cristianesimo non è moralismo
"Dio dona un nuovo essere, l'agire è una conseguenza"
Roma, 12 feb. (Apcom)
"Il Cristianesimo non è moralismo" ma un agire che è conseguenza della "nuova identità" che Dio dona. Lo ha detto papa Benedetto XVI parlando nella cappella del Seminario romano maggiore.
"L'etica è una conseguenza dell'essere che viene prima dell'agire - ha spiegato il Papa ai seminaristi -.
Il Signore ci dà un nuovo essere e ci libera da un puro moralismo: non si può agire secondo una legge che è contro di me, ma obbedire a una legge" in armonia con il nuovo 'me'.
Il Papa ha insistito sul fatto che "la vera giustizia non è" semplicemente "obbedienza ad alcune norme ma amore creativo", "abbondanza".
Così riprendendo il passo del Vangelo di Giovanni con l'immagine della vite e dei tralci, metafora dell'unità tra Cristo e i suoi figli, ha sottolineato che "chi è unito con Cristo vive della sua legge, vive l'entusiamso dell'amore che non chiede 'questo è proibito?' o 'questo è necessario?'".
Dunque, "la nuova legge è la grazia dello Spirito Santo, è un dono". Dio dà due indicazioni "rimanete e osservate i miei comandamenti. Il primo livello è stare con lui - ha concluso il Papa - quanto al secondo il cristianesimo non è moralismo, non siamo noi che dobbiamo fare quanto Dio si aspetta dal mondo, ma è lui che dà se stesso, cambia il nostro essere" e di conseguenza "il nostro agire".
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