martedì 2 febbraio 2010

Il Papa: «Il lavoro sia dignitoso e adeguato» (Cardinale)


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Il Papa: «Il lavoro sia dignitoso e adeguato»

L’appello all’Angelus: occupazione da tutelare e da far crescere

DA ROMA

GIANNI CARDINALE

«La crisi economica sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro, e questa situazione richiede grande senso di responsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavoratori, governanti».
Benedetto XVI ha approfittato dell’Angelus di domenica per rinnovare il suo appello a favore di quei lavoratori che nell’attuale congiuntura economica rischiano di perdere il posto di lavoro. E lo ha fatto con degli esempi drammaticamente concreti.
«Penso – ha detto – ad alcune realtà difficili in Italia, come, ad esempio, Termini Imerese e Portovesme; mi associo pertanto all’appello della Conferenza episcopale italiana, che ha incoraggiato a fare tutto il possibile per tutelare e far crescere l’occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie».
L’intervento ha suscitato una notevole eco sui media. Non è comunque la prima volta che il Papa , che ha anche il titolo di Primate d’Italia, interviene su questi temi che toccano da vicino molte famiglie della nostra penisola. Né è la prima volta che si riferisce a ben precise situazioni di crisi.
Basta ripercorrere velocemente l’ultimo anno per comprendere quanto il dramma della disoccupazione stia a cuore al vescovo di Roma.
Cominciamo con l’Angelus del 1° marzo 2009. «Saluto i lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco – dice in quella occasione Benedetto XVI –, venuti a manifestare la loro preoccupazione per il futuro di quella fabbrica e delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa per il loro lavoro». «Penso anche – aggiunge – ad altre situazioni ugualmente difficili, come quelle che stanno affliggendo i territori del Sulcis-Iglesiente, in Sardegna, di Prato in Toscana e di altri centri in Italia e altrove».
Il 24 maggio successivo il Papa è in visita a Cassino. «So quanto sia critica la situazione di tanti operai», afferma nell’occasione, esprimendo la propria «solidarietà a quanti vivono in una precarietà preoccupante, ai lavoratori in cassa-integrazione o addirittura licenziati».
Il 21 giugno Benedetto XVI visita San Giovanni Rotondo, e ai giovani dice: «Ho presente i problemi che vi assillano, cari ragazzi e ragazze, e rischiano di soffocare gli entusiasmi tipici della vostra giovinezza. Tra questi, in particolare, cito il fenomeno della disoccupazione, che interessa in maniera drammatica non pochi giovani e ragazze del Mezzogiorno d’Italia».
Dopo aver toccato il tema della disoccupazione in una prospettiva più internazionale nella lettera al premier Silvio Berlusconi in vista del G8 dell’Aquila il 4 luglio e nell’enciclica Caritas in Veritate pubblicata tre giorni dopo, Benedetto XVI affronta di nuovo l’argomento nell’Angelus del 19 luglio a Romano Canavese, ricordando come nella zona di Ivrea «molte famiglie sperimentano una situazione di difficoltà economiche a causa della carenza di occupazioni lavorative».
Il 31 dicembre poi al Te Deum di fine anno Benedetto XVI esprime il desidero di «incoraggiare tutti a proseguire nell’impegno di alleviare le difficoltà in cui versano ancora oggi tante famiglie provate dalla crisi economica e dalla disoccupazione ». Infine l’intervento di due giorni fa. Benedetto XVI continua a far sentire la sua voce a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie.

© Copyright Avvenire, 2 febbraio 2010

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Buona giornata, Raffa.
Bene, si fa per dire, oggi sul Foglio, in prima, assistiamo all'ennesima puntata di quella che è diventata una telenovela:
Boffo, Feltri e il convitato di pieta.
Su rep va peggio. La Chiesa e il Grande Inquisitore: va in scena l'incontenibile, pizzosissima verbosità di un fondatore e di un emerito. Una melassa per palati forti che nulla dice di nuovo. E dire che stamane il commentatore della rassegna stampa di radio marconi era in estasi. Che i due abbiano in animo di scrivere un libro insieme? Una cosa è certa, il fondatore ha appena terminato di scriverne uno. Di chi sarà la prefazione? Non azzardo ipotesi.
Beh, mi pare che come incipit di giornata basti e avanzi, sigh!
Alessia

Raffaella ha detto...

Ciao Alessia, ma tu hai capito una parola del dialogo fra il "papa laico" e il cardinale (poco) pensionato?
Intuisco dove vogliono andare a parare ma non voglio metterlo a fuoco :-)
Ricordo a Scalfari che Martini ha partecipato ad un solo conclave (quello del 2005) per la semplice ragione di essere stato creato cardinale da Giovanni Paolo II.
E' Joseph Ratzinger ad avere partecipato a tre conclavi, dall'ultimo dei quali, per Grazia di Dio e per la delizia del Mondo, e' uscito Papa.
;)
R.

Il colloquio e' qui:

http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=POCGP

Anonimo ha detto...

Certo che poveretti fanno una figura davvero patetica. Che lascino da parte i rimpianti per ciò che non è stato (ehehehe!) e pensino alla salute.
Alessia

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

"... Joseph Ratzinger ......... per Grazia di Dio e per la delizia del Mondo, e' uscito Papa".

Brava, Raffaella, sottoscrivo!!!