domenica 7 febbraio 2010
Il Papa: rimettere al centro la persona e il bene comune (Cardinale)
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Il Papa: rimettere al centro la persona e il bene comune
Da Benedetto XVI nell’udienza all’Acea l’invito a ripensare l’attuale modello di sviluppo e il richiamo alla responsabilità sociale dell’impresa che deve essere attenta ai bisogni dei lavoratori e di tutta la comunità nel rispetto dell’ambiente
DA ROMA GIANNI CARDINALE
Bisogna ripensare il modello di sviluppo, basato soprattutto sul profitto e su una cultura individualista, per rimettere al centro la persona e il bene comune. È questo l’invito rivolto da Benedetto XVI in occasione dell’udienza in Vaticano con i dirigenti e il personale dell’Acea, l’Azienda comunale energia e ambiente, che da poco ha concluso le celebrazioni per i cento anni dalla fondazione.
Dopo aver rievocato il referendum del 20 settembre 1909 – convocato dal sindaco Ernesto Nathan – con cui i romani scelsero che l’illuminazione pubblica e i trasporti collettivi fossero municipalizzati, il Papa ha constatato come da quel giorno l’Acea è cresciuta insieme a Roma per «garantire i servizi essenziali a fasce sempre più estese di cittadini, in quartieri nuovi, spesso cresciuti in maniera caotica e abusiva, in una città che cambiava e si espandeva a dismisura». «La celebrazione centenaria – ha proseguito – giunge al termine di un periodo denso di difficoltà, caratterizzato da una grave crisi internazionale che ha portato il mondo a ripensare un modello di sviluppo basato soprattutto sulla finanza e sul profitto, per orientarsi a rimettere al centro dell’azione dell’uomo la sua capacità di produrre, di innovare, di pensare e costruire il futuro». «Come sottolineavo nell’enciclica Caritas in veritate – ha quindi affermato il Papa –, è importante che cresca la consapevolezza circa la necessità di una più ampia 'responsabilità sociale' dell’impresa, che spinga a tenere nella giu- sta considerazione le attese e i bisogni dei lavoratori, dei clienti, dei fornitori e dell’intera comunità, e ad avere una particolare attenzione verso l’ambiente». «In questo modo – ha proseguito – la produzione di beni e servizi non sarà legata esclusivamente alla ricerca del profitto economico, ma anche alla promozione del bene di tutti».
Esprimendo il proprio apprezzamento per l’impegno dell’Azienda nel tutelare l’ambiente il Papa ha detto: «È però ugualmente importante favorire un’ecologia umana, che sia in grado di rendere gli ambienti di lavoro e le relazioni interpersonali degne dell’uomo. Vorrei, a questo proposito, ribadire quanto ho affermato nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace di quest’anno, auspicando 'l’adozione di un modello di sviluppo fondato sulla centralità dell’essere umano, sulla promozione e condivisione del bene comune, sulla responsabilità, sulla consapevolezza del necessario cambiamento degli stili di vita'».
Benedetto XVI a questo punto ha criticato gli «effetti di una cultura che esaspera il concetto di individuo». «Spesso – ha detto – si vive chiusi in se stessi, ripiegati sui propri problemi, distratti dalle tante preoccupazioni che affollano la mente e rendono l’uomo incapace di cogliere le semplici gioie presenti nella vita di ciascuno». «La custodia della creazione – ha spiegato –, compito affidato dal Creatore all’umanità, implica anche la custodia di quei sentimenti di bontà, generosità, correttezza e onestà che Dio ha posto nel cuore di ogni essere umano, creato a sua 'immagine e somiglianza'».
Il Papa ha infine invitato a guardare a «Cristo, l’uomo perfetto, a prendere sempre come esempio il suo agire, per poter crescere in umanità, e così realizzare una Città dal volto sempre più umano, nella quale ognuno è considerato persona, essere spirituale in relazione con gli altri». All’inizio del suo discorso il Papa ha espresso la propria gratitudine al presidente dell’Acea, Giancarlo Cremonesi, per il dono di un volume dedicato all’applicazione al mondo dell’impresa dei principi della Caritas in veritate , edito dalla Libreria Editrice Vaticana in collaborazione con l’Ucid, (Unione cristiana imprenditori dirigenti), nella collana «Imprenditori per il bene comune ». E ha salutato le autorità presenti: il sindaco di Roma Gianni Alemanno, i membri del direttivo nazionale dell’Ucid e il cardinale Salvatore De Giorgi, consulente ecclesiastico nazionale dell’associazione.
© Copyright Avvenire, 7 febbraio 2010
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