venerdì 19 febbraio 2010

Nomine in curia: il commento di Paolo Rodari


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Su segnalazione di Alberto leggiamo:

Passata la bufera, via alle nomine: Bertone vuole un australiano decisionista alla “fabbrica dei vescovi”

di Paolo Rodari

feb 18, 2010 IL FOGLIO

Il piano “grandi nomine 2010” in Vaticano è confermato. La bufera che ha investito la curia romana le scorse settimane ha messo in luce molti fili scoperti, molte situazioni da valutare e approfondire ulteriormente e con la dovuta calma, ma non ha mutato gli scenari quanto a new entry nei posti di comando più vicini al Pontefice.
Gli occhi di tutti sono puntati da tempo sulla Congregazione dei vescovi: è qui, infatti, che si fa la chiesa. E’ qui che la classe dirigente del domani viene pensata e immaginata. Dall’attuale dirigenza della stessa Congregazione sono usciti i nomi di due candidati. Prima quello del nunzio apostolico in Italia, il navigato e competente diplomatico Giuseppe Bertello. Poi quello più “minimal” del segretario della Congregazione, l’ex nunzio in Spagna e Andorra, il monsignore portoghese Manuel Monteiro de Castro. Ma a spuntarla (la cosa pare oramai decisa) sarà il candidato del segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone, e cioè l’attuale arcivescovo di Sidney, George Pell. Questi è conosciuto in Australia (regione ai confini dell’orbe cattolico) per essere un decisionista, un arcivescovo di polso. Ma non ha nessuna esperienza della curia romana e la cosa non è di secondo piano per chi è chiamato a divenire prefetto dei vescovi. Infatti, è anche per questo motivo che, in Vaticano, c’è chi preferirebbe vedere Pell succedere al cardinale Ivan Dias nella Congregazione di Propaganda Fide piuttosto che al cardinale Re.
Per quanto riguarda le successioni del prefetto del clero, il cardinale brasiliano Claudio Hummes e del prefetto dei religiosi, il cardinale sloveno Franc Rodé, ancor nessuna decisione è stata presa. Ai religiosi c’è chi ha ipotizzato possa arrivare dalla Congregazione per le cause dei santi il salesiano arcivescovo Angelo Amato ma la cosa resta priva di conferme reali. Anche perché Amato è approdato ai santi soltanto un anno e mezzo fa.
Più lineare, invece, la situazione ai Pontifici consigli per la promozione dell’unità dei cristiani e “Cor Unum”. Al posto del cardinale Walter Kasper favorito è il vescovo di Basilea Kurt Koch (“l’unico vescovo svizzero non in odore di eresia” dice ovviamente scherzando un cardinale della curia) mentre per quanto riguarda la successione del cardinale Paul Josef Cordes occorre fare un altro discorso: il Papa ascolterà il pare del suo confratello tedesco ma pare che, nonostante i desideri dello stesso Cordes, non possa essere del tutto peregrina l’idea di inglobare “Cor Unum” a Iustitia et Pax, il dicastero guidato dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson.
Grande movimento c’è anche attorno alle nomine in due tra le diocesi più importanti d’Italia: Milano e Torino. A Milano i tempi sono un po’ più lunghi rispetto a Torino e infatti l’unica certezza viene dalla base, ovvero dal clero: sono i sacerdoti a chiedere un vescovo non soltanto milanese ma anche ambrosiano, che porti con sé insomma l’amore per la chiesa ambrosiana, per la sua gloriosa storia della quale i cardinali Schuster, Montini e Colombo furono un esempio a oggi indimenticato. A Torino, invece, la data del ritiro dell’arcivescovo Severino Poletto è vicina. E una terna di nomi sembra oggi essersi delineata: in pole position anche qui il candidato di Bertone, ovvero il vescovo di Alessandria monsignor Giuseppe Versaldi. Ma crescono le figure di Bertello (se non dovesse andare ai vescovi) e di Gianni Ambrosio, arcivescovo di Piacenza-Bobbio.

Pubblicato sul Foglio giovedì 18 febbraio 2010

© Copyright Il Foglio, 18 febbraio 2010 consultabile online anche qui, sul blog di Paolo Rodari.

2 commenti:

sam ha detto...

Spero che a Milano la scelta sia di continuità ....ma rispetto a Sant'Ambrogio, San Carlo e al Beato Card.Shuster!

Ieri l'ennesimo mal di pancia, quando nella mia Chiesa ho trovato questo bel volantino che trovate qui:
http://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/dialoghi_quaresima.pdf

Qualche estratto:

"La quaresima conduce alla pasqua (minuscole nel testo ndr), culmine della salvezza. Ma è ancora
possibile parlare di “salvezza”? Quali sono le realtà dalle quali si
vuole essere riscattati?

...
Queste domande stanno alla base dei Dialoghi di quaresima ... in collaborazione
con altre realtà culturali e religiose.
Percorsi di letture bibliche e poetiche, incursioni nell’attualità, occasioni
di confronto. Filo rosso che attraversa e unisce gli eventi è il desiderio di vedere segnali di riscatto tra le pieghe della città, recuperando la lezione delle Scritture e della tradizione credente.
...
Ma il riscatto è una esperienza possibile? I giovani possono attendere un futuro promettente? A tali domande sono dedicati due incontri in Ambrosianeum in vista dell’annuale Rapporto sulla città ...
I Dialoghi si concluderanno dopo pasqua con un ultimo confronto in S.
Fedele che vedrà la partecipazione in prima persona del rav Giuseppe
Laras
e del card. Dionigi Tettamanzi: coronamento di un itinerario
assai ampio, in cui chiunque potrà trovare uno spazio per fermarsi e
ascoltare."

E io che pensavo che il Signore venisse a riscattarci dal peccato e dalla morte per donarci la vita eterna e non un futuro promettente...
e che la Quaresima servisse ad un percorso personale di purificazione, i cui segnali sono colti dal Signore nelle pieghe del nostro cuore e della nostra vita.

Davvero com'è difficile integrarsi a Milano!

un passante ha detto...

Laras non è il rabbino che si è rifiutato di incontrare il Papa?