giovedì 11 febbraio 2010

Omelie, l'invito del Papa ai sacerdoti: La difficile arte di aprire i cuori a Dio (Patriciello)


Vedi anche:

Nota della segreteria di stato, Mons. Negri: «Un intervento senza precedenti» (Giansoldati)

Crisi economica, il Papa: la ricetta di Antonio vale anche oggi (Izzo)

Radio Maria incontra il Papa

La «guerra di potere» in Vaticano sui giornali stranieri (Elysa Fazzino)

Il dramma delle foibe: ricordare gli orrori della storia (Radio Vaticana). Lo speciale di "Liberal"

Il doppio stop del Pontefice: un duro richiamo anche per la Curia (Galeazzi)

Il Papa: "Spero vivamente che il costante dialogo luterano-cattolico sia negli Stati Uniti d'America, sia a livello internazionale, aiuti a costruire sugli accordi raggiunti finora" (Discorso)

Nota della segreteria di stato sul caso Boffo: il commento di Ubaldo Casotto (Riformista)

Nota della segreteria di stato approvata da Benedetto XVI che ha deplorato «gli attacchi ingiusti e ingiuriosi» (Galeazzi)

Benedetto XVI prega per tutti i malati del mondo. Mons. Zimowski: la medicina smetta di voler governare tecnicamente la vita umana (Radio Vaticana)

Francesco Antonio Grana spiega come spesso i media rappresentino un Ratzinger che non c’è (Andrea Acampa)

Il Papa: "Antonio, alla scuola di Francesco, mette sempre Cristo al centro della vita e del pensiero, dell’azione e della predicazione. È questo un altro tratto tipico della teologia francescana: il cristocentrismo. Volentieri essa contempla, e invita a contemplare, i misteri dell’umanità del Signore, in modo particolare, quello della Natività, che gli suscitano sentimenti di amore e di gratitudine verso la bontà divina" (Catechesi)

«Notizie nascoste al Papa». Le voci, e il capo della Chiesa decide che bisogna intervenire (Accattoli)

I giornali e il caso Boffo-Feltri, la segreteria di Stato: notizie senza fondamento (Bobbio)

Il Papa, l'amore di Benedetto verso la Chiesa e per noi fedeli e le "piccolezze" che gli girano intorno (Raffaella)

Una ferita che resta aperta. La struttura vaticana ha reagito facendosi scudo del Papa (Massimo Franco)

Il messaggio del Papa ha due destinatari: all'esterno immagine di unità della Santa Sede, all'interno duro "alt" di Benedetto alle lotte intestine

Il caso Boffo, la Segreteria e Benedetto XVI...(Pietro De Marco). Per meditare!

OMELIE, L’INVITO DEL PAPA AI SACERDOTI

La difficile arte di aprire i cuori a Dio

DON MAURIZIO PATRICIELLO

All’udienza generale di ieri Papa Benedetto ha esortato a pregare per i sacerdoti e i diaconi perché «svolgano con sollecitudine» il loro «ministero di annuncio e di attualizzazione della Parola di Dio ai fedeli, soprattutto attraverso le omelie liturgiche», auspicando che esse siano «una presentazione efficace dell’eterna bellezza di Cristo».
Un grazie sincero al Santo Padre da parte di tutti i sacerdoti del mondo. E un grazie a quanti in questo Anno sacerdotale stanno pregando per noi sacerdoti.
Predicare non è facile, è un’arte che si impara solo in parte. Non è facile parlare a gente tanto diversa. In chiesa ci sono i piccoli e i grandi, i poveri e i ricchi; coloro a cui la vita sta sorridendo e chi si avvia per il sentiero del tramonto. C’è chi è arrabbiato con l’esistenza e chi è rimasto deluso da un ministro della Chiesa. La Messa è un momento magnifico, unico.
L’altare fa da confine tra il cielo e la terra. Il sacerdote, peccatore tra i peccatori, sente su di sé il peso di una Parola che non è sua. Sale l’ambone timoroso. Mai si sognerebbe di scostarsi, neanche per un attimo, dalla dottrina della Chiesa. Sa di dover essere conciso, ma dire l’Indicibile è dura per chiunque.
È prete perché un giorno la Parola che annuncia lo ha raggiunto e conquistato. Con Geremia ripete: «Quando la Tua Parola mi venne incontro, la divorai con avidità». Lui deve essere una grondaia per raccogliere dal cielo l’acqua che scendendo canta, e riversarla su tutti, buoni e cattivi. Deve raggiungere i cuori e portarli dolcemente a Gesù, aiutandoli ad abbassare ogni difesa.
Vuole che in Paradiso si faccia festa per la Messa che sta celebrando. Sa che gli angeli esultano, ogniqualvolta un peccatore cambia vita. E in segreto prega: «Fa’, o Signore, che anch’io possa essere tra coloro che finalmente si consegnano completamente a te».
Portare Dio nei cuori e i cuori a Dio: questo è il magnifico e stupefacente compito del sacerdote nell’omelia. La Parola che consuma gli brucia sulle labbra. Dolce è più del miele, è acqua che lo avvolge. È lieve ma lo trafigge. Un balsamo, ma lo inquieta, tormento che ristora. Lo fa libero, ma anche prigioniero. La vera libertà non è mai scelta tra il bene e il male: come potrebbe una persona ragionevole scegliere il male? La vera libertà, che ci fu donata dalla croce, è rimanere gioiosamente crocifissi con Lui, per amore degli uomini. Inchiodati e quindi prigionieri, ma completamente liberi. Liberi di parlare e litigare con Dio, come Giacobbe. Di intercedere a favore degli uomini, come Abramo. Liberi di amare la libertà al punto da volerne essere schiavi.
Il tempo a disposizione è poco, l’assemblea eterogenea. E gli animi? Chi, se non lo Spirito Santo, può sapere che cosa passi nel cuore dell’ultimo arrivato? L’incontro con Gesù, attraverso la Sua Parola, può essere determinante per la vita.
Il sacerdote dev’essere fedele al Vangelo e arrivare ai cuori. Si guarda attorno, conosce la sua gente, sa che tanti genitori non lavorano da mesi. Hanno messo nelle mani di Dio la loro vita e quella dei figli. Stanno lottando contro il tempo, aspettando che finisca la notte senza stelle della disoccupazione. Li guarda chiedendogli silenziosamente perdono perché non è riuscito a fare di più per loro. Poi tutti affida al Signore che sta per farsi Pane da mangiare.
È vero. Chi non vive di solo pane, ma di ogni Parola di Dio, non invecchia mai. È vero. Solo il peccato può chiudere la bocca al predicatore.
Scrisse Léon Bloy: «L’unica tristezza è quella di non essere santi». Vale per tutti.

© Copyright Avvenire, 11 febbraio 2010

Nessun commento: