mercoledì 10 febbraio 2010

Una ferita che resta aperta. La struttura vaticana ha reagito facendosi scudo del Papa (Massimo Franco)


Vedi anche:

Nuovi "bisbigli" delle rane vaticane e Repubblica titola: Caso Boffo, il blitz dopo una inchiesta. "Questa è solo la prima puntata"

Il messaggio del Papa ha due destinatari: all'esterno immagine di unità della Santa Sede, all'interno duro "alt" di Benedetto alle lotte intestine

L’immagine del Vaticano e più in generale della Chiesa che è emersa in queste settimane è stata desolante, soprattutto per i semplici fedeli. Anche e soprattutto per questo motivo Benedetto XVI, d’intesa con i suoi più stretti collaboratori, ha voluto dire basta e ha approvato il comunicato di smentita (Tornielli)

Il caso Boffo, la Segreteria e Benedetto XVI...(Pietro De Marco). Per meditare!

Il Papa chiude il caso Boffo. I vescovi ringraziano (Andrea Gagliarducci)

Santa Sede: «Campagna diffamatoria contro il Papa» (Gasparroni)

Vian ce le suona con una smentita squillante e molto tardiva. Ne prendiamo atto. Così (Giuliano Ferrara)

Eluana, lo scoop di Avvenire dà fiato ai difensori della vita (Izzo)

Un anno fa moriva Eluana Englaro: lo speciale di Avvenire

Il Papa condanna i preti pedofili: il bel servizio di Alessandra Buzzetti (Tg5)

Tolleranza zero per i preti pedofili (Galeazzi)

Giornata mondiale del Malato - Le reliquie di Bernadette in corteo nelle vie di Roma

Francia. Una condanna contro i tradizionalisti? "Prima ci ignorano, poi ci deridono, poi ci combattono; infine vinciamo" (Gandhi), Messainlatino

Il Foglio accusa Vian di essere l'autore del comunicato della segreteria di stato. Non stiamo esagerando?

Nota della Presidenza della Cei sul comunicato della segreteria di stato (Sir)

ELUANA, Mons. Fisichella: le false libertà attaccano ancora la vita e la cosa pubblica (Sussidiario)

Il Vaticano e la guerra che non c’è (Luigi Accattoli)

Caso Boffo e code di paglia: il commento di padre Giovanni Scalese

Messori: prendo atto della smentita e mi auguro che il caso Boffo sia chiuso (Adnkronos)

Il Papa difende Vian e Bertone: accuse false ma ben concertate (Izzo)

Pedofilia, la svolta partì dall'America. Benedetto XVI chiese perdono e incontrò le vittime delle violenze (Molinari)

Pedofilia, la tollerenza zero di Papa Benedetto e la "via crucis" negli Usa, in Canada, Australia e Germania (Fabrizio)

COMUNICATO DELLA SEGRETERIA DI STATO SUL "CASO BOFFO"

L'ambasciatore Eduardo Delgado Bermúdez: "Il Papa sarebbe il benvenuto a Cuba" (Religión Digital)

Valli: L’operazione pulizia intrapresa dal Papa risulterebbe più agevole se egli fosse affiancato da una squadra compatta ed efficiente...

Abusi su minori, il Pontefice ribadisce la linea della fermezza (Bobbio)

Il Papa: "La Chiesa, lungo i secoli, sull’esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare" (Discorso)

Chiesa e pedofilia, «Tolleranza zero di Ratzinger, salteranno diverse teste». Il commento audio di Gian Guido Vecchi (Corriere online)

IL "CASO" DINO BOFFO: RASSEGNA STAMPA

Una ferita che resta aperta

Massimo Franco

Il comunicato della Segreteria di Stato «approvato» da Benedetto XVI e pubblicato ieri sulla prima pagina dell’Osservatore romano chiude il caso Boffo nei suoi risvolti di politica italiana.
E lo ufficializza, invece, come riflesso di una guerra in atto nelle gerarchie vaticane. I toni sono così duri che non si capisce se sia un gesto di attacco o di estrema difesa.
E la negazione totale ma un po’ tardiva di quanto è stato scritto e sussurrato negli ultimi mesi finisce per lasciare la domanda senza risposta; e per provocare altri interrogativi. Insomma, sembra la presa di posizione di una struttura che si sente aggredita; e reagisce facendosi scudo del Papa, convinta di essere fortissima.
Il tentativo è quello di fermare voci, notizie e malignità che affondano nei meandri delle dimissioni del direttore di Avvenire, Dino Boffo; e che chiamano in causa sia il direttore dell’Osservatore, Gian Maria Vian, sia lo stesso segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone. Entrambi sono stati sospettati, più o meno larvatamente, di avere ispirato la campagna contro Boffo; e di essersi serviti della compiacenza maldestra del Giornale per pubblicare un documento falso e calunnioso che ha portato alle dimissioni di Boffo. Motivo: regolare i conti con l’uomo di punta di una Cei esitante ad accettare il primato del Vaticano dopo la sostituzione di Camillo Ruini con Angelo Bagnasco.
Se questo è lo sfondo, davvero sconcertante, la lettura di quanto è accaduto da fine agosto ad oggi è stata parzialmente fuorviata dalle vicende private del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il quotidiano del fratello del premier è stato solo lo strumento di una partita iniziatasi nei Sacri Palazzi; giocata per mesi sotto traccia; e legata non tanto ad una sorta di santa alleanza fra Berlusconi e spezzoni delle gerarchie cattoliche, ma ad una sottile sfida per il primato nella Chiesa di oggi; e magari anche negli equilibri del prossimo Conclave. Insomma, non è chiaro chi alla fine abbia favorito chi, fra potere politico ed ecclesiastico.
È sempre più chiaro, invece, che un caso ritenuto chiuso e sepolto, in realtà non lo è. E per evitare che diventi incontrollabile, scende in campo la Segreteria di Stato con parole durissime per «una campagna diffamatoria contro la Santa Sede, che coinvolge lo stesso Romano Pontefice», si legge. Si attaccano i giornali che tenterebbero di «attribuire al direttore dell’Osservatore romano, in modo gratuito e calunnioso, un’azione immotivata, irragionevole e malvagia».
E si sottolinea che il pontefice «è sempre stato informato»: una puntualizzazione inspiegabile senza riandare alle voci secondo le quali a Benedetto XVI sarebbe stata fornita per un po’ una rassegna stampa «purgata» degli articoli su Boffo sgraditi a Bertone.
Probabilmente, la decisione di mettere un punto è inevitabile e in qualche modo obbligata. Risponde alla volontà di fermare questa deriva quasi bellica, nella quale sono coinvolti anche Bagnasco, Ruini ed altri cardinali; e di impedire una delegittimazione della Segreteria di Stato che avrebbe conseguenze nefaste non solo in Italia ma a livello internazionale. Rimane da chiedersi se l’altolà produrrà gli effetti desiderati; oppure congelerà e rinvierà uno scontro del quale pochi prevedono il lieto fine. Bertone e Vian possono essere soddisfatti: segnano un punto a favore, con Bagnasco e la Cei che fanno proprio il comunicato.
Ma Benedetto XVI è stato esposto in un caso che presenta tuttora lati oscuri.
C’è solo da sperare che le prossime settimane li chiariscano, senza aggiungere veleni in un mondo che dovrebbe almeno apparirne immune; e che invece in questa fase ne risulta saturo.

© Copyright Corriere della sera, 10 febbraio 2010 consultabile online anche qui.

Come Cattolici dobbiamo dire chiaro e tondo che con la nota del Vaticano il caso Boffo e' chiuso!
Certo! In molti rimarcano il fatto che si sia usato, per cosi' dire, il Papa come scudo ed e' questo su cui vale la pena di riflettere e su cui rifletteremo.
A mio avviso Benedetto XVI, coerentemente con il suo stile e la sua intelligenza, ha deciso IN PRIMA PERSONA di esporsi per proteggere la Chiesa che, come ci ha ricordato Fabiola ieri sera, egli ama piu' di se stesso
.
R.

1 commento:

euge ha detto...

Io come cattolica posso accettare il comunicato senza fiatare ma, cara Raffaella non posso accettare che il Papa venga usato per coprire certi aspetti desolanti e sinceramente poco cristiani della chiesa. Come, devo accettare per buono il comunicato che riletto a mente fredda, lascia in me una marea di dubbi, così non posso permettere che sia Benedetto XVI, il capo espiatorio di ogni magagna. Su questo credo che siamo d'accordo tutti almeno mi auguro!