sabato 3 aprile 2010
I vescovi canadesi testimoni della sollecitudine di Benedetto XVI. Interventi del presidente della Conferenza episcopale (Osservatore Romano)
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Interventi del presidente della Conferenza episcopale
I vescovi canadesi testimoni della sollecitudine di Benedetto XVI
Ottawa, 2.
Solidarietà e aiuto per i fratelli cristiani che vivono in Terra Santa, affinché sia preservata la loro identità religiosa; rinnovata attenzione sul problema degli abusi sessuali, per proteggere le vite dei fanciulli da questi crimini odiosi e peccati gravi: questi i due temi affrontati nel messaggio che i vescovi canadesi hanno rivolto ai loro fedeli questo mercoledì all'inizio delle liturgie per la celebrazione della Pasqua. Nei giorni precedenti, monsignor Pierre Morissette, vescovo di Saint-Jérôme, in qualità di presidente della Canadian Conference of Catholic Bishops (Cccb), aveva inviato a Benedetto XVI una lettera nella quale i vescovi canadesi esprimono "ammirazione e gratitudine" per l'azione forte e decisa intrapresa dal Papa per combattere l'odioso crimine degli abusi sessuali.
In apertura del messaggio per la Pasqua, i membri della Cccb sottolineano che per i fedeli la celebrazione di questa importante ricorrenza religiosa deve essere caratterizzata dal rinnovamento della loro fede nel Dio uno e trino. "Con fede e riconoscenza - afferma il vescovo Pierre Morissette a nome dei confratelli della Conferenza episcopale - accettiamo il dono della vita dal Padre anche se questo comporta gioie e dolori. Uniti nell'amore di Gesù Cristo, ci rendiamo solidali alle sofferenze dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, li incoraggiamo e li sosteniamo nelle loro difficoltà, celebriamo con loro la vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato".
Affrontando il tema della solidarietà e dell'aiuto rivolti verso i cristiani che vivono in Terra Santa, il presule canadese sottolinea che "la solidarietà e l'aiuto per proteggere la loro identità religiosa non possono prescindere dal riconoscimento dei diritti degli israeliani e dei palestinesi, ebrei e musulmani, nel loro cammino verso la pace e la giustizia. Evidentemente, i problemi nella Terra Santa riguardano l'intera società e i cristiani che vi risiedono, e anche i fedeli del nostro Paese, devono compiere degli sforzi speciali per sostenere la difficile ricerca della pace".
Nel messaggio pasquale, i vescovi del Canada pongono l'accento anche sulla "seconda sfida" che i fedeli cattolici sono chiamati ad affrontare: il problema degli abusi sessuali. Per i presuli "l'attenzione attuale dei media è semplicemente concentrata sulla Chiesa nonostante il fatto che noi suoi rappresentanti abbiamo agito in modo saggio e responsabile. Dobbiamo quindi ripetere che, benché sia difficile stabilire l'efficacia di ogni misura, tuttavia è necessario ammettere che il problema dell'abuso sessuale e della sua prevenzione riguarda la nostra intera società. Allo stesso tempo ripetiamo che cristiani e cattolici dovrebbero essere i veri protagonisti della cura e della protezione da tale fenomeno. In entrambe le situazioni, le sofferenze dei fedeli in Terra Santa e le sofferenze derivanti dagli abusi sessuali, i cristiani e i cattolici devono essere uniti nella compassione e nella misericordia con tutte le vittime della violenza e dei maltrattamenti, della malafede e del sospetto, dello sfruttamento in tutte le sue forme".
I presuli canadesi affermano che è loro impegno essere testimoni e agenti di guarigione e di speranza, di verità e di riconciliazione. Tuttavia essi sottolineano che "le soluzioni non possono essere superficiali o istantanee poiché le situazioni e le realtà umane sono complesse. Semplicemente criticando o accusando chi ha differenti opinioni non si fornisce un contributo onesto e sincero all'esame degli errori del passato".
Nel messaggio inviato al Papa da monsignor Pierre Morissette, il responsabile della Conferenza dei vescovi del Canada assicura l'impegno di tutti i suoi confratelli nell'episcopato a essere testimoni e sostenitori, attraverso i media nazionali, del costante impegno di Benedetto XVI nel combattere gli abusi sessuali.
Nella lettera il presule ricorda l'incoraggiamento e l'aiuto dato ai vescovi canadesi da Joseph Ratzinger prima e dopo la sua nomina papale. Questo avvenne anche nel 1992, in occasione della pubblicazione di un documento della Cccb, intitolato "From Pain to Hope", contenente una serie di norme per combattere più efficacemente il fenomeno degli abusi sessuali.
Nel messaggio, il presidente della Conferenza episcopale del Canada ricorda l'incontro, avvenuto nel 2009, tra il Papa e il leader aborigeno Phil Fontaine, accompagnato da monsignor Vernon James Weisgerber, arcivescovo di Winnipeg. In quell'occasione, Benedetto XVI manifestò al National Chief dell'Assemblea delle popolazioni aborigene il suo profondo dolore ed empatia per le vittime di varie forme di abusi tra gli studenti delle Residential Schools dedicate alle popolazioni aborigene.
(©L'Osservatore Romano - 3 aprile 2010)
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