mercoledì 26 maggio 2010
Abusi sui minori, sacerdote arrestato (Paola Fucilieri)
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Abusi sui minori, sacerdote arrestato
di Paola Fucilieri
Un altro caso di abusi sessuali su minori. Una brutta storia che trascina ancora una volta nel fango il nome della Chiesa e di tutti gli operatori che con convinzione e correttezza svolgono attività spirituali e sociali nell’universo dei giovani e dei giovanissimi. Su disposizione del pm della Procura di Milano Cristina Roveda, infatti, lunedì gli investigatori della squadra mobile hanno arrestato e fatto rinchiudere nel carcere di San Vittore don Domenico Pezzini, 73 anni, già sacerdote diocesano di Lodi, dal 2005 professore ordinario di letteratura e linguistica inglese all'università di Verona e, in precedenza, docente all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il religioso, che è accusato di pedofilia, è stato arrestato per aver avuto a Milano rapporti sessuali con un ragazzino che all'epoca degli abusi aveva 13 anni (ora la presunta vittima ne ha 16). Nel corso di una perquisizione in casa sua, gli agenti avrebbero anche trovato materiale pedopornografico.
Vicino al mondo omosessuale, don Domenico Pezzini è un nome piuttosto noto nel panorama cattolico italiano. Scrittore, insegnante, Pezzini da circa vent'anni si occupa tra le altre cose della cura pastorale degli omosessuali. È stato infatti tra i fondatori dei primi gruppi che hanno portato alla realizzazione del Coordinamento gruppi omosessuali cristiani in Italia, nato nel dicembre 1980 (ma ufficializzatosi solo nel 2003) dal quale il sacerdote diocesano si staccherà per formare un gruppo di ricerca spirituale da cui successivamente, nel 1986, nascerà il movimento dei cristiani omosessuali milanesi «La Fonte», che si riunisce periodicamente sotto la Madonnina per costruire un cammino di spiritualità alla ricerca di un’ integrazione profonda tra condizione omosessuale e fede cristiana.
Il religioso, organizzatore anche d’iniziative nell’ambito del Gay Pride nazionale di Padova del 2002, viene considerato da alcune correnti addirittura una sorta d’«illuminato» per aver contribuito a preparare un atteggiamento, seppur molto prudente, della Chiesa italiana verso il mondo poco conosciuto dell’omosessualità dei cristiani credenti e praticanti. Un apporto, il suo, che più volte l’ha messo in posizioni scomode. Come quando nel ’99 si scagliò, con una lettera aperta proprio in materia di omosessualità, contro l’allora cardinale Joseph Ratzinger, ora papa Benedetto XVI.
Messo dagli inquirenti davanti alle sue responsabilità, don Pezzini avrebbe minimizzato su certi episodi che non riconoscerebbe affatto come vere e propri abusi sessuali, mentre su altri, decisamente incontrovertibili e quindi più gravi, sembra non abbia saputo come giustificarsi. Con ogni probabilità maggiori particolari sul coinvolgimento del religioso in questo caso emergeranno in seguito. In particolare quando si verrà a conoscenza anche dei racconti della giovane vittima.
© Copyright Il Giornale, 26 maggio 2010 consultabile online anche qui.
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8 commenti:
Prima o poi qualcuno parlerà di "vendetta papale". Non amo le scommesse, ma le famose lasagne di Mariateresa me le gioco. Scusate il sarcasmo.
Il vescovo di Lodi:
http://www.asca.it/news-PEDOFILIA__VESCOVO_LODI_SORPRESI_PER_ARRESTO_PRETE_MA_FIDUCIA_IN_GIUDICI-919109-ORA-.html
+1 per le lasagne.
Che sia la magistratura ad accertare la verità giudirica sul sacerdote lodigiano! E' noto comunque che la verità giuridica spesso differisce dalla verità vera.Non raramente colpevoli veri di reati di varia natura, grazie a buoni avvocati ed a giudici strabici, la fanno franca ed escono "vergini" dai processi. Non pochi politici chiacchierati in passato, per malversazioni di vario genere, che furono poi assolti in giudizio, probabilmente avevano delle colpe contestate sulla coscienza. Ma trovarono buoni avvocati, leggi confuse, giudici poco preparati e confondibili dalla bravura degli avvocati.
E' però perlomeno singolare che la Chiesa (quella di Lodi e quella di Roma, la CEI) non abbia mai avuto nulla da obiettare su di un sacerdote che si faceva patrocinatore delle "sensibilità" dei gay; che, sembra, organizzasse incontri e momenti di confronto per gay; che recuperava gli sbandati nei giardini pubblici frequentati dagli omosessuali.
Siccome mi è difficile pensare che le autorità religiose avessero le fette di salame sugli occhi, devo logicamente (e scristianamente) dedurre che le sue ipotetiche "devianze" dovessero essere arrivate all'orecchio dei superiori gerarchici. I quali, guarda caso, come in altri fattacci recenti, "dormivano beatamente".
Quali che siano le responsabilità di questo "vecchietto consacrato", noto ancora una volta che i preti, che maggiormente finiscono sulle pagine di cronoca per presunte od effettive devianze, vestono quasi sempre in abiti borghesi, senza segni distintivi della loro condizione di religiosi consacrati. Sarà un caso! Ma questi casi di "preti svestiti" che deviano, sono diventati discretamente numerosi.
Meglio l'obbligo della vecchia tunica nera, o del clary completo.
Da Repubblica 9.01.2009
- Don Domenico Pezzini, professore emerito di Letteratura inglese medievale, fondatore e animatore di gruppi cattolici omosessuali, ritiene che vi siano parecchi preti gay che "vivono ormai serenamente la loro condizione e per i quali non ha più nemmeno importanza come si pronuncia l'istituzione ecclesiastica. Chi rimane nel ministero, che sia etero oppure omosessuale, ha la stessa fatica nel gestire il celibato e se incontra difficoltà le affronta a misura della sua saggezza e percezione di sé". -
Ora vediamo dove porta questa religione a misura d'uomo....
il don non è un "religioso"... quando la smetteranno i vaticanisti di usare questo termine come sinonimo di prete?
Scusa anonimo.... ma come fai a preoccuparti del fatto che la Chiesa non avesse "nulla da obiettare", quando qui
risulta che UFFICIALMENTE la Diocesi di Milano promuove - quest'anno non chissà quando! - le meditazioni del Pezzini pubblicizzandole, omaggiandole, contenendone il prezzo...
Ma ci rendiamo conto di cosa sta succedendo nella nostra Chiesa?
Io che sono una fedele di una Parrocchia a cui è stata omaggiata e raccomandata la pastorale del Pezzini, ho diritto a protestare???
"Don Domenico Pezzini ha curato sia le meditazioni che le preghiere dei fedeli dei primi tre mesi. Sono usciti i primi due volumi (marzo 2010 - pagine 378 - e aprile 2010 - pagine 252), che si possono già trovare in tutte le librerie cattoliche della Diocesi di Milano. A tutti i sacerdoti della Diocesi di Milano e ai parroci delle parrocchie di rito ambrosiano delle Diocesi di Bergamo, Lugano e Novara, sono stati inviati in omaggio, nella speranza che questa nuova pubblicazione possa diventare, fin da subito, non solo un punto di riferimento accessibile per quanti desiderano «seguire», giorno per giorno, la celebrazione eucaristica, ma anche un ulteriore strumento quotidiano per la meditazione personale da parte dei diversi operatori pastorali. Il prezzo di copertina, volutamente contenuto per garantire una larga diffusione,
è di 4 euro a volumetto, con la possibilità dell’abbonamento annuale di euro 42 (singolo) o di euro 40 (parrocchiale con minimo di 5 copie). Si può effettuare l’ordinazione ritirando l’apposita cartolina presso la propria parrocchia o telefonando alle due case editrici (Editrice Àncora, tel. 02.3456081; Itl Centro Ambrosiano, tel. 02.6713161)."
http://www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=%202381172
E aggiungo, perchè sono proprio indignata...
..diamo anche per scontato che in Curia non abbiano mai avuto motivi di dubitare che il pastore - da loro evidentemente tanto stimato - potesse approfittarsi del piccolo extracomunitario di cui pare si prendesse cura con tanta carità disinteressata (sic!!!), ma certo in Curia a Milano lo sapevano bene e per forza che Don Pezzini in materia sessuale proclamava dai tetti posizioni contrarie al Magistero della Chiesa e al Card.Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI, da lui attaccato apertamente... e non han trovato nessuno migliore di lui da rifilare come maestro ai sacerdoti delle nostre Parrocchie...
Io spero che qualcuno prima o poi raccolga il pianto di dolore dei fedeli ambrosiani...
Signore salvaci!
Cara Sam,
non farti ingenue illusioni! Parafrasando un celebre riferimento storico, non essere così "buona d'animo" da ritenere che in Curia a Milano, raccolgano il grido di dolore.
Semplicemente faranno come fa sempre la Chiesa, nelle devianze in cui è risultata in qualche misura coinvolta: stenderà un velo di pietoso silenzio, aspettando che i fatti passino nel dimenticatoio dei giornali e della gente, fedeli compresi.Una categoria questa, dei fedeli, che dati gli avvenimenti recenti e frequenti, sembra rientrare nella categoria sociologica-politica degli "utili idioti". Purtroppo per noi fedeli!
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