mercoledì 26 maggio 2010
Arrestato per pedofilia un sacerdote di Lodi molto noto nella comunità omosessuale (Rainews24)
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Avrebbe violentato un adolescente straniero
Arrestato per abusi anziano sacerdote
Sarebbe straniero il ragazzo con il quale Don Domenico Pezzini, il sacerdote arrestato oggi per violenza sessuale, avrebbe avuto una relazione che sarebbe proseguita per tre anni: da quando l'adolescente ne aveva 13 fino a quando ne compi' 16. Il ragazzo, che ora ha 18 anni, fu poi ospitato in una comunita' e avrebbe raccontato gli abusi agli educatori che lo vedevano ombroso e preoccupato. E' quindi scaturita l'inchiesta del pm di Milano Cristiana Roveda e del procuratore aggiunto Pietro Forno che ha portato all'arresto. Il sacerdote avrebbe in passato aiutato economicamente il ragazzo facendolo anche studiare. A distanza di tempo, una volta in comunita', avrebbe cominciato a raccontare i presunti abusi.
Un altro episodio che scuote il mondo ecclesiastico milanese, dai contorni ancora tutti da chiarire a causa del muro di silenzio opposto da investigatori e inquirenti. Il sacerdote di 73 anni, della Diocesi di Lodi, arrestato ieri dagli agenti della Squadra Mobile di Milano, e' accusato di aver avuto rapporti sessuali con un ragazzino. Nel corso di una perquisizione in casa sua, a Milano, gli agenti avrebbero anche trovato materiale pedopornografico, nell'ambito di un'inchiesta che prosegue da alcuni mesi.
Don Pezzini e' un prete molto conosciuto nella comunita' omosessuale, in particolare, dagli anni '80, e' animatore di gruppi di omosessuali credenti che approfondiscono le tematiche relative all'omosessualita' e ai suoi rapporti con il cristianesimo. Gruppi attivi in diverse citta' d'Italia e trasversali a tutte le chiese italiane e che dal 2004 hanno anche un coordinamento nazionale. Partecipano a manifestazioni come il World Pride e il Milano Pride per organizzare momenti ecumenici con i partecipanti. Don Pezzini e' stato docente di linguistica inglese all'Universita' di Verona ed e' stato uno dei fondatori del primo gruppo detto 'Gruppo del Guado', nato nel 1980 da un'esperienza di un campo organizzato in collaborazione con un centro valdese. Ha fondato nel 1986 un gruppo 'La Fonte' che si riunisce periodicamente a Milano alla ricerca di un'integrazione tra condizione omosessuale e fede cristiana. Il sacerdote non aveva alcun incarico dalla Diocesi di Milano ma, pur dipendendo dalla Diocesi di Lodi, risiedeva nel capoluogo lombardo. Don Domenico Pezzini, tra l'altro, e' autore del libro 'Alle porte di Sion' che raccoglie diverse esperienza autobiografiche di uomini e donne omosessuali, accomunicati da una sincera fede in Cristo. Testimonianze desiderose di poter conciliare la fede nel Vangelo con l'insegnamento della Chiesa, nella quale cercano di trovare uno spazio di ascolto e di condivisione. Cosi' finisce uno dei tanti suoi scritti sulla omosessualita' non accettata dalla Chiesa cattolica "Vivere da omosessuali e' un diritto, certo, ma e' anche e soprattutto un impegno".
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Penitenza...penitenza...penitenza!
Questo episodio deve fare riflettere molto, a cominciare dal modo in cui si reclutano i seminaristi anche in Italia.
R.
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22 commenti:
Forse interessa (quanto si potrebbe comprendere se si volesse.....):
http://www.we-are-church.org/it/omo/OMOPezzini_su_Ratzinger_4.htm
Buongiorno a tutti. Molto interessante, Seraphicus.
Hai ragione Raffaella, penitenza penitenza, penitenza! Sono molto curiosa di vedere come i media tratteranno questo caso. Visto il curriculum del sacerdote, credo che l'attenzione mediatica sarà prossima allo zero. Vedremo....
Buongiorno Raffaella,
faccio notare che se l'arrestato ha 73 anni, quindi nato nel 1937, in seminario ci e' stato nel periodo 50-60, prima della sbandierata "rivoluzione sessuale" e ammenicoli vari.
Grazie Seraphicus!
Sonny, hai assolutamente ragione...l'attenzione mediatica e' stata fin troppo alta in queste ore viste le circostanze.
R.
Questi sono i frutti del così detto "spirito del concilio"! Un signore che, dalle foto, evidentemente ha gettato alle ortiche la veste sacerdotale. Un signore i cui libri si possono trovare nelle librerie "cattoliche" come: http://www.libreriadelsanto.it/libri_di/autore/Domenico_Pezzini/page1.html
o le paoline!
Povera Chiesa, povera la nostra Chiesa!
Cara Miserere,
se e' per questo, Maciel non ha avuto bisogno di nessun "spirito del concilio" per fare quello che ha fatto. Ha cominciato molto prima e anzi la sua fedelta' formale a Roma e a un certo schema gli ha procurato buone amicizie in alto loco, con i risultati attuali che sono sotto gli occhi di tutti.
Verissimo, Anonimo!
Questo episodio pero' dimostra una cosa: non c'e' distinzione fra conservatori, progressisti, fedeli a Roma, meno fedeli a Roma.
La distinzione e' fra preti onesti ed innamorati di Cristo e gli altri.
R.
Raffaella,
ben detto. Cio' che conta e' il cuore, e di cuori malati purtroppo ce ne sono parecchi... ma penso siamo mooooooolti di piu' quelli veramente innamorati di Gesu Cristo.
Concordo!
La stragrande maggiorparte dei nostri sacerdoti nulla ha a che vedere con questi episodi.
R.
"Vivere da omosessuali e' un diritto, certo, ma e' anche e soprattutto un impegno".
Ancora un po' e don Pezzini avrebbe detto che l'omosessualità è una vocazione ...
credo sia proprio ora che la Chiesa inizi ufficialmente una formazione seria su questo problema sia con i sacerdoti che con i laici. si ha troppo l'impressione che finora abbia parlato per partito preso e discriminando tout court gli omosessuali e ognuno segue le proprie idee in merito. So per esperienza che invece spesso il problema è stato affrontato con serietà e coscienza, ma la confusione è tanta. Maria Pia
Raffa, sul fatto che la sporcizia possa riguardare tutti, senza distinzioni di banali "correnti", non ci piove.
Ma negare che l'eccessiva apertura al mondo, il supposto (e inesistente) "spirito del Concilio", le concessioni alla liberalizzazione sessuale e dottrinale, il lassismo nelle relative verifiche sui seminaristi, l'eccessiva indulgenza nei confronti del peccato - che hanno travolto anche molti sacerdoti che si presentavano come conservatori - siano la causa vera del moltiplicarsi dei casi nella seconda metà del Novecento significa negare l'evidenza, negare il contenuto più profondo della Lettera alla Chiesa d'Irlanda e non voler affrontare il problema alle radici.
Alberto
Ciao Alberto e Maria Pia, concordo sul fatto che sia necessaria una profonda riflessione su quanto accaduto negli ultimi decenni sia nel mondo sia nella Chiesa.
Penso proprio che a partire dalla Lettera del Papa agli Irlandesi si possano trovare grandi spunti di dibattito.
R.
Alberto,
io non so se ci sia stato effettivamente questo "moltiplicarsi" di casi nella seconda meta' del novecento.
Mi spiego.
Noi oggi possiamo conoscere fatti che risalgono a 40, 50, massimo 60 anni fa perche' ci sono ancora le testimonianze delle vittime ed e' cambiata la considerazione su questo tipo di abusi.
Ma cosa possiamo sapere della prima meta' del novecento, o ancora piu' indietro? Poco o nulla. Le vittime sono andate al Creatore e di questo tipo di abusi non se ne parlava pubblicamente fino a pochissimi anni fa. Se ci fosse stata in passato una maggiore attenzione su questo campo le vittime di abusi degli anni 40-50-60 forse avrebbero avuto il coraggio di venire allo scoperto, invece si sono portate il loro dramma nella tomba.
Paradossalmente, la facilita' di critica alla Chiesa che e' iniziata da un certo periodo in poi ha portato anche a "sbattere in prima pagina" il mostro degli abusi, cosa che prima dei 70 non era possibile.
La cosa che mi fa pensare parecchio e' che queste problematiche non nascono dal nulla; oltre agli studi al riguardo, per pubblico generale l'inchiesta sui LdC ha ben chiarito che molti degli abusati sono divenuti a loro volta abusatori.
Qui sta' il problema: quanti ce n'erano prima? Non abbiamo gli elementi per poterlo sapere, non possiamo quantificare nulla al riguardo se non per deduzioni successive.
Quindi ci andrei cauto nel dire che in questi ultimi decenni il problema si e' acuito. Non abbiamo un termine di confronto reale col passato perche' queste cose nel passato venivano messe sotto silenzio e - date anche le minori comunicazioni dell'epoca - quello che era un problema locale restava solo in ambito locale, senza essere diffuso a livello globale come si puo' fare oggi con un paio di click e una connessione internet.
Metti insieme tutti questi elementi in una prospettiva storica e vedi anche tu come un raffronto col passato e' concretamente impossibile.
I casi ci sono, oggi; preghiamoci su, aiutiamo le vittime a recuperare quei buchi che si trovano dentro l'anima, analizziamo meglio i seminaristi e tutto quanto... ma non andiamo a fare i confronti con un passato che siccome non possiamo conoscere per forza di cose siamo portati ad idealizzare. Piedi per terra e sguardo verso il cielo.
Il modernismo è venuto prima dello spirito del Concilio che ne è solo uan riedizione....
Messaggio di Medjugorje del 25 Maggio 2010
"Cari figli, Dio vi ha dato la grazia di vivere e proteggere tutto il bene che è in voi ed attorno a voi e di esortare gli altri ad essere migliori e più santi, ma satana non dorme e attraverso il modernismo vi devia e vi guida sulla sua via. Perciò figlioli, nell’amore verso il mio cuore Immacolato amate Dio sopra ogni cosa e vivete i suoi comandamenti. Cosi la vostra vita avrà senso e la pace regnerà sulla terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
Caro Anonimo, piedi per terra e sguardo verso il Cielo sempre, ci mancherebbe. Ma abbiamo il dovere di analizzare i fatti anche con i mezzi umani che il Cielo ci ha dato. La preghiera, è giustissimo, prima di tutto. Ma, dimmi, in quale periodo sono diminuite la preghiera e le pratiche devozionali? Forse non lo sappiamo?
Non è poi affatto vero che prima della metà del Novecento si ponesse tutto sotto silenzio né che non esistessero i mezzi di comunicazione. L'anticlericalismo viscerale è iniziato più di 200 anni fa. I rapporti Stato-Chiesa in Italia erano assai peggiori prima dei Patti Lateranensi che non dopo e anche in Germania e Francia erano peggiori nella prima metà del Novecento che nella seconda. Esistevano il codice penale statale e quello canonico, le autorità di polizia e la magistratura. Infatti qualche caso, molto sporadico, era emerso anche nell'Ottocento ed era divenuto di dominio pubblico. Così come è evidente che una indubbia ripresa della diffusione dell'ortodossia cattolica specie nei sacerdoti più giovani negli ultimi anni abbia fatto crollare il numero degli abusi. Se poi si vuole fare spallucce di fronte ai dati pensando che prima della metà del Novecento ci fosse un buco nero...
Alberto
Alberto,
e' giustissimo analizzare i fatti con i mezzi che abbiamo. Vedi pero' che tu stesso argomenti per deduzioni successive.
Per ipotesi, se con la molto minore diffusione dei mezzi di comunicazione di massa dell'ottocento e' riuscito ad emergere qualche caso sporadico, cosa sarebbe potuto succedere allora se ci fossero stati i mezzi di oggi?
Questa domanda per noi ha risposta solo al giudizio finale, prima non la possiamo avere.
Su preghiera e pratiche devozionali penso che ci sarebbe da analizzare anche un altro lato: a tuttora, anche se ormai sono in via di estinzione per raggiunti limiti di eta', si trovano anchora delle donne anziane che durante la S. Messa recitano il rosario. Perche'?
Perche' qualche decennio fa la S. Messa era incomprensibile, e cio' era assodato: il prete faceva quello che doveva fare, il popolo andava avanti per conto suo e c'era il campanello che avvisava quando inginocchiarsi perche' si era arrivati alla Consacrazione.
Una domanda: puoi farmi capire i tempi che intendi in questa frase?
"Così come è evidente che una indubbia ripresa della diffusione dell'ortodossia cattolica specie nei sacerdoti più giovani negli ultimi anni abbia fatto crollare il numero degli abusi."
Io non faccio spallucce al passato remoto, e' che non lo possiamo conoscere come conosciamo il presente o il passato prossimo.
Mettici insieme anche il fatto che sul tema degli abusi adesso si strilla, ma decenni fa no, e vedi che e' un compito assai arduo il capire cosa sia successo nel passato. Per questo io non vedo possibile un raffronto tra due periodi cosi' diversi.
http://www.libreriadelsanto.it/libri_di/autore/Pezzini_Domenico/page1.html
Povera la nostra Chiesa....
Concordo pienamente con te Sam. Infatti non do colpa al Concilio, che anzi pose un freno e dei punti fermi, che ahinoi poi vennero disattesi da troppa parte del clero.
Ad Anonimo: sulle date puoi trovare degli elementi per esempio qui
http://www.usccb.org/ocyp/annual_report/9_CH4.pdf
Ma ci sono anche altri studi nonché la nostra - pur fallace - memoria dei casi che sono emersi e che rarissimamente riguardano episodi recenti, nonostante tutto il battage mediatico e gli interessi economici di alcuni gruppi organizzati.
Alberto
Grazie Alberto del link.
Interessante notare alcuni elementi:
la differenza % tra diocesani/religiosi nel tempo: i religiosi hanno un picco nel periodo 1970-1974, mentre i diocesani piccano dopo e anche nel quinquennio precedente sono piu' alti.
Seconda cosa, purtroppo c'e' l'eta' delle vittime ma non degli offenders. Questo e' un dato significativo e purtroppo manca.
L'analisi specifica riguarda il 2004-2009, andare indietro nel tempo e' possibile ma fino a un certo punto: la percentuale bassa del "1954 o prima" indica proprio il tipo di problema storico che e' di difficile soluzione, per scarsezza di dati.
Grazie, Alberto. Hai capito quello che volevo dire e l'hai spiegato molto bene.
Visto che Sam riporta il messaggio di Medjugorie del 25 maggio scorso, voglio far notare come anche la Madonna (sempre supponendo che i messaggi siano veri, attendiamo in ciò risposta dalla Chiesa!) abbia imparato ad usare i media:
il cardinale austriaco, di cui non ricordo il nome, dopo aver avuto tanto primo piano presso i fedeli della Gospa, ha fatto affermazioni sconcertanti e in contraddizione con il Santo Padre; la risposta gli è arrivata dal messaggio stesso!!!
Bella, IPEIMPS, non ci avevo pensato, ma hai proprio ragione!
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