martedì 4 maggio 2010
Il vescovo di Oakland ricostruisce il “caso Kiesle”, utilizzato dai media internazionali per attaccare il Papa (Boffi)
Vedi anche:
Il secondo segretario del Papa: a Malta toccante incontro con le vittime
Mons. Xuereb racconta il commovente incontro del Papa con le vittime di abusi a Malta: Benedetto XVI ha anche apprezzato il loro coraggio (O.R.)
Aggiornamento sulla pedofilia nella Chiesa: i numeri, i documenti, la condotta di Benedetto XVI e la spiegazione dei casi emersi (Mastroianni)
Durissime accuse del Vaticano contro Maciel: «immorale» (Galeazzi)
In piazza San Carlo Benedetto XVI ha celebrato la messa e ha incontrato i giovani di Torino (Gianluca Biccini)
IL MESSAGGIO DI FATIMA: IL COMMENTO TEOLOGICO DEL CARD. JOSEPH RATZINGER (impressionante se letto oggi)
Il Papa a Fatima. Le parole del card. Ratzinger sul "terzo segreto": la parola chiave è un triplice grido: "Penitenza, Penitenza, Penitenza!" (Izzo)
I "visitatori" sorpresi dalla scoperta che 900 donne del Regnum Christi vivono in Messico in condizioni di "schiavitù volontaria" (Milenio)
La visita "ad Limina" dei vescovi del Belgio: questioni etiche e morali tra i principali temi di confronto in Vaticano
Padre Lombardi illustra il viaggio del Papa in Portogallo: una visita all’insegna di Maria e della speranza cristiana (Radio Vaticana)
Il bacio di Angela al Papa, un lampo nel buio (Ghiseri)
Pochi e del tutto insufficienti i commenti della stampa italiana sul "caso" Maciel. Vogliamo parlare delle responsabilità dei media?
Attesa per la nomina del "Delegato" del Papa per i Legionari di Cristo (Calabrò)
Messaggio del Santo Padre al al Rabbino emerito Rav Elio Toaff in occasione del suo 95° Genetliaco
«Il Papa ha toccato davvero il cuore di noi giovani» (Bello)
Spagna, i Carmelitani denunciano un prete per un caso di presunto abuso nei confronti di un sedicenne (El Mundo)
La BBC dà la parola agli esperti che ridimensionano completamente i numeri degli abusi sessuali commessi da sacerdoti
L'abbraccio di Torino al Papa. Il card. Poletto: Torino città stupenda e complessa. Gli sponsor dell' ostensione accolti in Arcivescovado
Sindone, dal buio estremo alla luce più grande (Marco Doldi)
Il Vaticano tenta di migliorare la sua comunicazione (Frédéric Mounier)
La fiaba di Kelvin che sabato ha chiesto più volte ai genitori se l'indomani avrebbe incontrato proprio il "Papa vero" (Cravero)
Gli scandali, gli attacchi al Papa e l'universalità rinata della Chiesa: Cardia risponde a Galli Della Loggia (Corriere)
Il Papa davanti al volto del Mistero (Corradi)
GB, il Foreing Office cambia il responsabile dell'organizzazione per la visita del Papa (Telegraph)
Il teologo Spindelboeck (Università St. Polten) critica le affermazioni del Card. Schoenborn su omosessualità e divorziati
Il Papa davanti alla Sindone e l'omelia per il card. Mayer: il commento di José Luis Restán
L'emozione del Papa, in ginocchio per la Sindone (Ansaldo)
Card. Bagnasco: preoccupa la crescente indifferenza verso le istituzioni (Izzo)
Schifani, Bagnasco, Cota, Casini: ecco chi ha aderito all’appello di CronacaQui per il Papa
Il Papa a Torino: il racconto di CronacaQui
Card. Poletto: Torino ha risposto in modo straordinario alla visita del Papa (Izzo)
IL PAPA A TORINO: LE FOTO DI CRONACA QUI
Il Papa pensa ad un cardinale messicano per "rifondare" i Legionari di Cristo (El Mundo)
I Legionari di Cristo messi "sotto tutela". Decisione eccezionale del Papa (Le Monde)
Don Primo Soldi: così il Papa ha risvegliato la mia laica Torino (Sussidiario)
Il Papa ai malati della "Piccola Casa": “Non sentitevi estranei alle sorti del mondo” (Martinengo)
In quella sacrestia il successore di Poletto (Galeazzi)
Il Papa al rabbino Toaff: "La sua salvezza è un segno di speranza"
La visita del Papa a Torino nel commento del Corriere Adriatico
Concilio, intervista postuma al card. Mayer: ci fu ingenua euforia (Izzo)
Intervista mai pubblicata al card. Paul Augustin Mayer: Il destino cambiato da un viaggio (Osservatore Romano)
Il Papa: la Chiesa è segnata da limiti ed imperfezioni. La paura della morte getta molti nella disperazione (Izzo)
V° Anniversario dell'elezione di Papa Benedetto XVI: la splendida omelia di Mons. Luigi Negri
La decisione del Papa sui Legionari di Cristo nel commento di Miguel Mora (El Pais)
La venerazione della Sindone in duomo e la visita al Cottolengo: In silenzio davanti al mistero del dolore (Gianluca Biccini)
Giovanni Maria Vian: La Sindone e Nietzsche (Osservatore Romano)
La grande "scommessa". Come rifondare da capo la Legione (Magister, monumentale). Da rimarcare la svolta comunicativa :-)
Il Vaticano "commissaria" la congregazione dei Legionari di Cristo (Tornielli)
VISITA APOSTOLICA AI LEGIONARI DI CRISTO: COMUNICATO DELLA SANTA SEDE
Il Papa: "La Sindone è un’Icona scritta col sangue; sangue di un uomo flagellato, coronato di spine, crocifisso e ferito al costato destro" (Monumentale meditazione del Santo Padre)
Perchè il Papa chiama icona e non reliquia la Sindone (Torno)
La battaglia del Papa contro la pedofilia nella Chiesa: il "caso" Maciel Degollado e la "visitazione apostolica" ordinata dal Papa nei confronti dei Legionari di Cristo
VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A TORINO (2 MAGGIO 2010): LO SPECIALE DEL BLOG
Su segnalazione di Eufemia e Alessia leggiamo:
Chi ha incastrato Joseph Ratzinger
«Vogliono portare il Papa in tribunale». Il vescovo di Oakland ricostruisce il “caso Kiesle”, utilizzato dai media internazionali per infangare l’operato dell’allora prefetto del Sant’Uffizio. Ecco come sono stati manipolati i fatti. «L’attacco alla Chiesa è l’ultimo pregiudizio ancora giustificabile»
di Emanuele Boffi
Il 9 aprile l’Associated Press ha fatto uno scoop. Ha presentato al mondo la prova che Benedetto XVI, quando ancora era il cardinale Joseph Ratzinger e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (ex Sant’Uffizio), aveva coperto un prete pedofilo.
A supporto della propria accusa, l’Ap ha presentato una lettera scritta in latino datata 6 novembre 1985 in cui l’allora cardinale Ratzinger esprimeva preoccupazione per la riduzione allo stato laicale di un sacerdote californiano accusato di abusi sessuali su minori.
E in cui, rispondendo alle sollecitazioni del vescovo di Oakland, Stephen Cummins, prendeva tempo, tergiversava, cercava di occultare la triste vicenda per «il bene universale della Chiesa». In quelle inequivocabili parole, secondo la ricostruzione dell’Ap, c’era la prova che anche Ratzinger avesse a suo tempo tentato di nascondere e di sottrarre alla giustizia un sacerdote pedofilo. Nel giro di poche ore, il Vaticano chiarì i contorni dell’episodio, scagionando l’attuale Pontefice da qualsiasi accusa. Disinnescato l’effetto scandalistico, i media mondiali smisero di interessarsi della vicenda.
A circa venti giorni da quello “scoop” è la stessa diocesi di Oakland, per voce e penna del suo attuale vescovo, Salvatore Joseph Cordileone, a ritornare su quell’episodio.
Cordileone ha pubblicato sul giornale della diocesi, The Catholic Voice, una puntuale e dettagliata ricostruzione di quanto fosse accaduto in quegli anni e di come si fosse comportato Ratzinger. Le conclusioni, utilizzando le stesse prove dell’Ap e ricostruendo il contesto storico in cui si svolsero i fatti, sono diammetralmente opposte rispetto a quelle presentate dell’agenzia di stampa americana.
«Verso la fine degli anni Settanta– racconta Cordileone a Tempi – Stephen Kiesle, un sacerdote della diocesi, fu accusato di molestie sessuali su minori. L’allora vescovo, monsignor Cummins, subito lo rimosse dal suo incarico allontanandolo dai bambini e facendolo seguire da uno psichiatra e da un avvocato. Va chiarito che, fino al 2001, era compito delle singole diocesi occuparsi dei preti accusati di tali reati. E così fece il vescovo Cummins, cui competeva l’indagine canonica per portare il sacerdote alle dimissioni dallo stato clericale.
Ratzinger, quindi, non avrebbe potuto intervenire su questo aspetto, perché, ripeto, solo nel 2001 la competenza su tali decisioni è passata dalle diocesi alla Congregazione per la dottrina della fede da lui presieduta».
Come si spiega la lettera del 1985? «La lettera fu inviata da Cummins perché il mio predecessore chiese alla Santa Sede come avrebbe dovuto regolarsi rispetto alla richiesta dello stesso Kiesle di essere ridotto allo stato laicale. è un “favore”, una dispensa, che Kiesle chiedeva al Papa, l’unico che nella Chiesa aveva l’autorità per accordarglielo».
Cordileone non lo dice espressamente, ma è facile intuire la strategia di Kiesle: avesse ottenuto il “favore” dal Vaticano, si sarebbe con maggior agio sottratto alle indagini della sua diocesi e sarebbe stato seguito dalle sole autorità civili, le quali, checché se ne pensi, hanno tempi più lunghi e metodi meno efficaci per appurare la verità di quelle ecclesiastiche. Prosegue Cordileone: «La risposta di Ratzinger si inserisce in questo contesto. Chi si intenda di diritto canonico ritroverà, leggendo la lettera, molti passaggi formali, consueti per quel tempo rispetto a richieste di questo tipo.
Quasi che quella fosse una risposta di routine. Quel che voglio dire è che l’allora prefetto Ratzinger rispondeva in questa maniera a tutti quei tipi di domande. Anche se, va sottolineato, alcune espressioni non suonano né formali né distaccate. Tanto è vero che si raccomanda “massima cura paterna” per “le vittime e per i bambini” che Kiesle “mai più avrebbe dovuto poter avvicinare”».
I media mondiali hanno voluto leggere in alcune espressioni della missiva le prove che l’attuale Papa intendesse coprire don Kiesle. In particolare quando scrisse che occorreva considerare «il bene della Chiesa universale» e il «danno che concedere la dispensa può provocare nella comunità dei credenti in Cristo, in particolare vista la giovane età del sacerdote». Cordileone spiega che, «all’epoca, Kiesle aveva 38 anni. Per una prassi che vale come regola la Congregazione non accettava domande di dispensa da parte di sacerdoti che non avessero compiuto quarant’anni». Questa regola era stata introdotta perché, in quegli anni, molti giovani preti avevano avanzato richieste in tal senso, per le più disparate ragioni, non ultima quella di lasciare il sacerdozio per potersi sposare (lo stesso don Kiesle aveva avanzato la sua richiesta adducendo questa motivazione). La Chiesa, quindi, aveva adottato una sorta di moratoria e si era detta pronta ad accogliere le domande solo dopo i quarant’anni, per dar modo ai sacerdoti di compiere un percorso che li portasse a riscoprire il valore della propria vocazione. «Questo – prosegue Cordileone – spiega le parole di Ratzinger. Le sue raccomandazioni a Cummins non vanno lette pensando che lo invitasse a occultare il caso, ma nel senso che la dispensa non poteva essere data per non creare un precedente. Ratzinger, dunque, per quel che gli competeva, si comportò in maniera assolutamente corretta».
La diocesi di Oakland continuò nelle sue indagini contro Kiesle, escludendolo da attività di ministerio. Nel frattempo, siamo nel 1987, Kiesle compì quarant’anni e, racconta Cordileone, «il giorno del suo compleanno la Congregazione per la dottrina della fede concesse la dispensa». Kiesle si sposò, finì in prigione, si macchiò nuovamente di altri reati su minori.
Una questione di risarcimenti
Cordileone è da due anni vescovo di Oakland e racconta di aver trovato una diocesi che «è molto attenta a questi casi. Potremmo dire che è “all’avanguardia” per il livello di attenzione che pone su queste vicende». Tuttavia, sottolinea, «tale attenzione non intacca la vita normale della comunità. I fedeli hanno grande rispetto e affetto per i loro pastori. Le vicende che oggi riempiono le pagine dei giornali fanno molto scandalo, ma, per quel che posso testimoniare direttamente, non vanno a incrinare il rapporto di fiducia tra il popolo cristiano e i suoi pastori».
Altra storia è il mondo dell’informazione: «In questo ambito c’è una sproporzione tra le nostre forze e quelle di chi ci attacca». Secondo Cordileone l’obiettivo dei sempre più frequenti attacchi al Pontefice è «di ordine economico. Come dice senza nascondersi l’avvocato di alcune presunte vittime, Jeff Anderson, quel che si vuole fare è portare il Santo Padre in tribunale per poi costringere il Vaticano a risarcire le vittime. Poi c’è un livello più profondo che riguarda il tentativo di dimostrare, attraverso la squalifica della moralità cristiana, che il cristianesimo non è più pertinente con il mondo moderno». Un mondo che considera «l’attacco alla Chiesa l’ultimo pregiudizio ancora giustificabile».
© Copyright Tempi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Il Nyt, dopo aver maramaldeggiato, fa il buonista, Eufemia
http://www.nytimes.com/2010/05/05/us/05poll.html
Posta un commento