domenica 20 giugno 2010
Le inchieste e la linea della trasparenza del Papa (Vecchi)
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Editoriale di padre Lombardi sulla marea nera: supertecnologie impotenti, il disastro è una lezione di umiltà
Il Papa: "Chi aspira al sacerdozio per un accrescimento del proprio prestigio personale e del proprio potere ha frainteso alla radice il senso di questo ministero. Chi vuole soprattutto realizzare una propria ambizione, raggiungere un proprio successo sarà sempre schiavo di se stesso e dell’opinione pubblica. Per essere considerato, dovrà adulare; dovrà dire quello che piace alla gente; dovrà adattarsi al mutare delle mode e delle opinioni e, così, si priverà del rapporto vitale con la verità, riducendosi a condannare domani quel che avrà lodato oggi. Un uomo che imposti così la sua vita, un sacerdote che veda in questi termini il proprio ministero, non ama veramente Dio e gli altri, ma solo se stesso e, paradossalmente, finisce per perdere se stesso" (Monumentale omelia)
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Dalla pedofilia alla cricca: dal Papa lineare e coerente policy improntata a trasparenza, pulizia e severità (Francesco Lo Sardo)
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Su segnalazione di Elisabetta leggiamo:
La preoccupazione Oltretevere è «tutelare» Propaganda Fide
II Vaticano e la scelta della trasparenza: «II religioso parlerà con i magistrati»
CITTÀ DEL VATICANO
Oltretevere assicurano che il cardinale Crescenzio Sepe non si sottrarrà alle domande. Del resto la linea del Papa e della Santa Sede è chiara, quando la «trasparenza» vale per i crimini di pedofilia c'è poco da fare, «la giustizia civile deve fare il suo corso in ogni situazione», ripetono, senza complicazioni concordatarie.
Del resto, «se si fanno domande competenti e sensate si cerca di rispondere, aiutare la magistratura a fare il proprio dovere» e «lo stesso cardinale si è detto disponibile a parlare con i magistrati: ha spiegato che lo farà e chiarirà la sua posizione», spiegano ai piani alti del Vaticano. «Si è detto sereno e auspichiamo che anche questa fase dell'inchiesta sia portata avanti in un clima altrettanto sereno». Certo la notizia che l'arcivescovo di Napoli sia indagato per corruzione crea un po' di sconcerto, e ancora ieri sera si confermava ciò che si era detto nei giorni scorsi: «La responsabilità degli eventuali illeciti è personale e deve essere accertata e perseguita dalle autorità competenti».
Quanto alla Santa Sede, al di là dell'aspetto strettamente penale, ha già mostrato il suo giudizio sulla «gestione non esemplare» di Propaganda Fide quando era prefetto il cardinale Sepe.
Molto potente ai tempi di Giovanni Paolo II, e «protetto» dal segretario particolare del Papa Stanislao Dziwisz, era stato nominato segretario generale e quindi organizzatore del Giubileo del 2000, con relativi grandi eventi poco apprezzati dall'allora cardinale Ratzinger («sono un po' tra quelle persone che hanno difficoltà a trovarsi in una struttura celebrativa permanente»), prima di ricevere la porpora cardinalizia e passare nel 2001 alla guida di Propaganda Fide.
Alla scadenza del mandato, divenuto Papa Benedetto XVI, nel 2006 è stato allontanato dal dicastero e nominato arcivescovo a Napoli.
Oltretevere parlano di «rimozione», anche perché tutti i predecessori nel Novecento sono rimasti ben oltre i primi cinque anni, salvo un caso di morte prematura, ed è «inconsueto» che un capo dicastero, e soprattutto il «Papa rosso» di Propaganda Fide, venga spostato in una diocesi, per quanto illustre. Peraltro, è significativo che il Papa abbia chiamato al suo posto il cardinale indiano Ivan Dias, già arcivescovo di Bombay, una personalità totalmente estranea ai giri di amicizie romani: se nei prossimi mesi sarà sostituito, è solo per via dei suoi problemi di salute.
A questo punto, la preoccupazione maggiore in Vaticano è «tutelare» Propaganda Fide, la congregazione che si occupa delle terre di missione, a cominciare da Asia e Africa: gli oltre nove miliardi di patrimonio immobiliare servono a sostenere 1.077 delle 2.883 circoscrizioni ecclesiastiche del mondo, quelle delle zone più povere, e quindi a mantenere missioni, ospedali e opere caritative.
© Copyright Corriere della sera, 20 giugno 2010
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