giovedì 16 settembre 2010

L'incontro del Papa con i giornalisti negli approfondimenti di Salvatore Izzo


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COLLOQUIO DEL PAPA CON I GIORNALISTI: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

La Regina Elisabetta II accoglie Benedetto XVI

Il Papa alla Regina Elisabetta: "Il governo e il popolo sono coloro che forgiano le idee che hanno tutt’oggi un impatto ben al di là delle Isole britanniche. Ciò impone loro un dovere particolare di agire con saggezza per il bene comune. Allo stesso modo, poiché le loro opinioni raggiungono un così vasto uditorio, i media britannici hanno una responsabilità più grave di altri ed una opportunità più ampia per promuovere la pace delle nazioni, lo sviluppo integrale dei popoli e la diffusione di autentici diritti umani" (Discorso)

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In libreria dal 23 settembre il libro di Aldo Maria Valli "La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato" (Lindau). La presentazione

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO (16 - 19 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG
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PAPA IN GB: RINGRAZIO LA REGINA ELISABETTA

Salvatore Izzo

(AGI) - Edimburgo, 16 set.

"Sono molto grato a sua maesta' la Regina Elisabetta II che voleva dare a questa visita il rango di visita di stato, che sa esprimere il carattere pubblico questa visita e anche la responsabilita' comune della politica e della religione per il futuro del continente e per il futuro anche dell'umanita'". Lo ha detto il Papa sull'aereo che lo portava a Edimburgo, dove tra pochi minuti inontrera' la sovrana britannica.
Parlando con i giornalisti, Benedetto XVI ha evocato "la grande comune responsabilita'" che condivide con la Regina Elisabetta "perche' i valori che creano giustizia e politica e che vengano dalla religione siano insieme, in cammino nel nostro tempo".
"Il fatto che giuridicamente e' una visita di Stato non rende la mia visita - ha poi aggiunto - un fatto politico perche' se il Papa fa un capo di Stato questo e' solo uno strumento per garantire l'indipendenza del suo annuncio e il carattere pubblico del suo lavoro di pastore". In questo senso, per il Pontefice, "anche la visita di stato rimane sostanzialmente ed essenzialmente una visita pastorale, cioe' una visita nella responsabilita' della fede nella quale il sommo pontefice il Papa esiste e naturalmente il centro dell'attenzione qauesta visita di stato proprio le coincidenze tra l'interesse della politica e della religione".
"La politica - ha ricordato in proposito Ratzinger - sostanzialmente e' creata per garantire giustizia, la giustizia e la liberta', giustizia e' una valore morale, religioso e cosi' l'annuncio della fede si collega nel punto giustizia alla politica e qui nascono anche gli interessi comuni".
E la Gran Bretagna, "ha una grande esperienza e una grande attivita' nella lotta contro il male di questo tempo, la miseria, la poverta', le malattie la droga e tutte queste lotte contro la miserie, le poverta' la schiavitu' dell'uomo sono anche scopi della fede perche' sonos copi dell'umanizzazione dell'uomo perche' sia restituito all'immagine di Dio contro la le distruzioni e le devastazioni". "Il secondo compito comune - ha continuato - e' l'impegno per la pace nel mondo e la capacita' di vivere la pace, l'educazione alla pace. Creare le virtu' che
vedono l'uomo capace di pace. E finalmente l'elemento essenziale della pace e' il dialogo delle religioni, tolleranza, apertura dell'uomo e dell'altro e questo anche con un profondo scopo sia della Bretagna sia della fede cattolica di aprire il cuore, di aprire al dialogo, di aprire cosi' alla verita', al cammino comune dell'umanita' e alla ritrovata dei valori che sono fondamento del nostro umanesimo".

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PAPA IN GB: NEWMAN HA VISSUTO IL PROBLEMA DELLA MODERNITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - Edimburgo, 16 set.

"Newman e' soprattutto da una parte un uomo moderno che ha vissuto tutto il problema della modernita', che ha vissuto anche il problema dell'agnosticismo il problema dell'impossibilita' di conoscere Dio, di credere". Lo ha detto il Papa rispondendo alle domande dei giornalisti sull'aereo in volo verso Edimburgo. Del cardinale inglese, converttosi dall'anglicanesimo, che beatifichera' domenica nonostante le polemiche suscitate dalla decisione, Bendetto XVI ha voluto richiamare "tre elementi: modernita' della sua esistenza con tutti i dubbie e i problemi del nostro essere di oggi, cultura grande, conoscenza dei grandi tesori della cultura dell'umanita' e disponibilita' di ricerca permanente di rinnovamento permanente e spiritualita', vita spirituale con Dio danno a questo un uomo un eccezionale grandezza nel nostro tempo e' una figura di dottore della chiesa per noi e per tutti e un ponte tra anglicani e cattolici".
Il card. Newman, ha aggiunto, "in tutta la sua vita e' stato in cammino, per lasciarsi trasformare dalla verita' in una ricerca di grande sincerita' e di grande disponibilita' di conoscere e di trovare e di accettare la strada che da la vera vita, questa modernita' interiore della sua vita implica la modernita' della sua fede". La sua, dunque, "non e' stata una fede in formule del tempo passato ma una fede personalissima, vissuta sofferta, trovata in un lungo cammino di rinnovamento e di conversioni". Inoltre, "e' stato un uomo di grande cultura che da una parte partecipa nella nostra cultura scettica di oggi possiamo capire qualcosa di certo sulla verita' dell'uomo di essere o no e come possiamo arrivare alle convergenza delle verosimilita'". Ed in particolare "con una grande cultura della conoscenza dei padri della chiesa, ha studiato e rinnovato la genesi e il dono della fede riconosciuta cosi' la figura essenzialmente interiore". Infine, "un uomo di una grande spiritualita' di un grande umanesimo, un uomo di preghiera, di una relazione profonda con Dio e di una relazione propria percio' anche di una relazione profonda con gli uomini del suo tempo".

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PAPA IN GB: LE POLEMICHE NON MI PREOCCUPANO

Salvatore Izzo

(AGI) - Edimburgo, 16 set.

Non hanno impressionato per nulla Bendetto XVI le polemiche che hanno preceduto la sua visita in Gran Bretagna. "Debbo dire - ha spiegato ai giornalisti che volavano con lui - che non sono preoccupato perche' quando sono stato in Francia e' stato detto che era quello il paese piu' anticlericale, con forte correnti anticlericali e con un numero minimo di fedeli quando sono andato nella repubblica ceca e' stato detto che quello che sarebbe il paese piu' antireligioso d'Europa e anche anticlericali".
Per il Papa "tutti i paesi occidentali secondo la propria storia, hanno molte correnti anticlericali e anticattoliche ma hanno anche sempre una presenza forte di fede.
Cosi' in Francia e nella Repubblica Ceca - ha ricordato - ho visto e vissuto una calorosa accoglienza da parte della comunita' cattolica, una forte attenzione da parte di agnostici che tuttavia sono in ricerca, vogliono conoscere e trovare i valori che portano avanti l'umanita', e sono stati molto attenti se potrebbero sentire da me qualcosa anche in questo senso. E la tolleranza e il rispetto di quanti sono anticattolici". "Attualmente la Gran Bretagna - ha osservato ancora il Pontefice - ha una sua propria storia di anticattolicesimo, questo e' ovvio, ma e' anche un paese con una su storia di tolleranza.
Io sono sicuro che da una parte sara' un'accoglienza positiva dai cattolici e dai credenti, generalmente, attenzione da quanti cercano come andare avanti in questo nostro tempo e rispetto e tolleranza reciproca dove c'e' un anticattolicesimo. Vado avanti con grande coraggio e con gioia". Del resto, la Chiesa, ha spiegato il Pontefice, "se cercasse soprattutto di essere attrattiva sarebbe gia' su una strada sbagliata.
Perche' la chiesa non lavora per se, non lavora per aumentare i propri numeri, cosi' il proprio potere. La chiesa e' al servizio di un Altro, serve non per se, per essere un corpo forte, ma serve per rendere accessibile l'annuncio di Gesu' Cristo, le grandi verita', le grandi forze di amore di riconciliazione che e' apparso in questa figura e che viene sempre dalla presenza di Gesu' Cristo". In questo senso, "la Chiesa non cerca la propria attrattivita' ma deve essere trasparente per Gesu' Cristo.
E nella misura nella quale non sta per se stesso, come corpo forte e potente nel mondo, ma si fa semplicemente voce di un altro, diventa realmente trasparenza per la grande figura di Cristo e le grandi verita' che ha portato nell'umanita', la forza dell'amore, in questo momento si ascolta si accetta la chiesa non dovrebbe considerare se stessa ma aiutare a considerare l'Altro, e essa stessa vedere e parlare di un Altro".

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PAPA IN GB: CATTOLICI E ANGLICANI HANNO LO STESSO COMPITO

Salvatore Izzo

(AGI) - Edimburgo, 16 set.

"Sia gli anglicani che i cattolici hanno il semplice, lo stesso compito, la stessa direzione da prendere. Se anglicani e cattolici vedono ambedue che non servono per se stessi ma sono strumenti per Cristo". Lo ha detto il Papa durante il volo verso Edimburgo. "Se ambedue seguono la priorita' di Cristo e non di se stessi, essi camminano anche insieme, perche' - ha spiegato il Papa - la priorita' di Cristo li accomuna e non sono piu' concorrenti, ognuno cerca il maggiore numero, ma sono congiunti nell'impegno per la verita' di Cristo in questo mondo, e cosi' si trovano anche reciprocamente in un vero e fecondo ecumenismo".

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