giovedì 16 settembre 2010
L'arcivescovo di Glasgow: il popolo scozzese fiero di accogliere il Papa (Radio Vaticana)
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L'arcivescovo di Glasgow: il popolo scozzese fiero di accogliere il Papa
Dopo la cerimonia di benvenuto di stamani, la Scozia vivrà stasera un momento particolarmente intenso con la Messa presieduta da Benedetto XVI nel Bellahouston Park di Glasgow. Sull’importanza di questa visita per la comunità cattolica scozzese, il nostro inviato Alessandro Gisotti ha intervistato l’arcivescovo di Glasgow, mons. Mario Joseph Conti:
R. - Per noi è un privilegio straordinario accogliere in Papa nella nostra diocesi. Per me personalmente, sarà un momento di grande emozione vedere il Santo Padre tra la mia gente, nella mia diocesi, in un parco che conosco bene, molto vicino a casa mia. Direi che per la nazione scozzese è molto importante che il Papa la visiti nel corso del suo viaggio in Gran Bretagna. Anche se la Scozia fa parte del Regno Unito già da trecento anni, è anche vero che il nostro Paese ha la sua identità storica e culturale, una storia diversa da quella dell’Inghilterra, anche dal punto di vista religioso. La Chiesa nazionale, in Scozia, è presbiteriana. E poi non possiamo dimenticare che quasi trent’anni fa il Santo Padre Giovanni Paolo II visitò la Scozia. Fu una visita che noi ricordiamo con molta emozione: fu un momento di grazia specialmente nel cammino ecumenico. Quindi è molto importante che anche questa volta il Papa visiti il nostro Paese.
D. - La visita in Scozia coincide con la festa di San Niniano, evangelizzatore della Scozia. Sembra quasi un invito ad una nuova evangelizzazione a cui Benedetto XVI tiene molto. Qual è la sua riflessione su questo aspetto?
R. - Questo Santo non è molto conosciuto al di fuori della Gran Bretagna, ma per noi è una figura importante. Fu, infatti, il primo evangelizzatore della Scozia. Non abbiamo molti dettagli sulla sua vita, ma questo possiamo dirlo: ha lasciato questo territorio per andare a Roma a studiare la fede e poi l’ha portata qui in Scozia, in un periodo in cui l’influenza dell’Impero Romano era ancora percepibile, ovvero 1600 anni fa. Che bello, allora, è accogliere il Vescovo di Roma nel giorno della festa del nostro primo Santo! Un Santo romano, nel senso che ha avuto la sua formazione proprio nella Città eterna.
D. - Nella sua Lettera pastorale per la visita del Papa, Lei ha ricordato che la Chiesa è sottoposta, in questo momento, ad un esame particolarmente difficile. E dunque, ha aggiunto, “è necessario predicare il Vangelo con integrità ed amore”. Come è stata accolta questa Lettera dai suoi fedeli?
R. - I fedeli sono d’accordo con quanto ho scritto, non vedo grandi tensioni all’interno della Chiesa cattolica in Scozia, grazie a Dio! Noi non siamo molto numerosi: forse 800mila in un Paese di 5 milioni di abitanti. Invece, ci sono state critiche esternamente alla Chiesa, da parte di chi non vorrebbe accogliere il Papa per diversi motivi. Alcuni per motivi ideologici, altri vogliono protestare contro certi aspetti dell’insegnamento morale della Chiesa…. Ma queste voci non sono numerose e direi che la maggioranza del popolo scozzese – cattolico o no – è molto fiero di ricevere il Santo Padre tra noi. È interessante vedere come è diversa questa visita del Papa dalla precedente, avvenuta quasi trent’anni fa: in quei giorni, alcune voci di protesta venivano dai cristiani della Riforma. E’ un segno dei grandi passi avanti che abbiamo fatto insieme nel mondo ecumenico che questa volta c’è una risposta molto positiva da parte delle altre comunità ecclesiali di fronte alla possibilità di una visita papale.
D. - Un’ultima domanda: il motto inciso nel logo della visita in Scozia è: “Gesù Cristo è una speranza che non delude mai”. Come, secondo Lei, questa visita di Benedetto XVI può aiutare a rinnovare la testimonianza cristiana nella società scozzese?
R. - Gesù non delude mai, è vero, ed è importante che questo messaggio di speranza arrivi al cuore della gente, oggi. È facile, di questi tempi, perdere la speranza davanti ai problemi economici, ai problemi della famiglia, ai problemi politici… Invece, per il cristiano, perdere la speranza non ha senso, non è possibile, perché Gesù ci dice che Lui è la via, la verità e la vita e che viene per darci la vita in abbondanza. Speriamo, quindi, che questo sia il messaggio del Papa. Ecco perché il motto della visita del Papa in Scozia è così importante.
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