sabato 2 ottobre 2010

Il Papa a Palermo nel nome di Wojtyla, don Puglisi e Rosario Livatino (Izzo)

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PAPA A PALERMO: NEL NOME DI WOJTYLA, DON PUGLISI E ROSARIO LIVATINO

(AGI) - CdV, 2 ott.

(di Salvatore Izzo)

Il sacrificio di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, e del giudice Rosario Livatino, caduto il 21 settembre 1990, per i quali e' in corso il processo di beatificazione, e dei giudici Falcone e Borsellino massacrati con le loro scorte, e prima di loro di La Torre, Saetta, Costa, del prefetto Dalla Chiesa e del poliziotto Boris Giuliano.
E il grido accorato di Giovanni Paolo II che ad Agrigento il 9 maggio 1993 si rivolse agli uomini della mafia: "nel nome di Cristo, crocifisso e risorto, che è Via, Verità e Vita convertitevi, un giorno arriverà il giudizio di Dio".
Aveva in mente tutto questo il card. Joseph Ratzinger quando il 14 marzo del 2000 incontro' a Palermo gli studenti di teologia per rispondere alle loro domande.
E denuncio' "un nuovo paganesimo che, volendo accantonare definitivamente Dio, ha finito per sbarazzarsi dell’uomo".
Nelle sue risposte evoco' "tentazioni, sofferenze, persecuzioni". Ma la Chiesa, disse, "rimarrà, comunque, una fonte di vita, di gioia, una ragione di speranza".
“La visita del Papa darà un impulso a tutti a prendere un impegno per risvegliare un forte senso di responsabilità” e servirà come “incoraggiamento a guardare con speranza e con volontà di ripresa”, dice oggi mons. Mariano Crociata, vescovo emerito di Noto e segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, intervistato sulle aspettative della Chiesa Siciliana per la visita pastorale che Benedetto XVI compira' domani a Palermo.
Il Papa, anticipa, si rivolgera' soprattutto “ai giovani e alle famiglie tentate tante volte dal pessimismo e dallo scoraggiamento”. Ci aspettiamo, afferma l'arcivescovo di Palermo, mons. Paolo Romeo, "una parola che possa indicare orizzonti di speranza».
«L’episcopato siciliano - spiega - negli ultimi tre anni ha cercato di focalizzare il proprio impegno nella pastorale della famiglia e in quella dei giovani. Su questi temi abbiamo celebrato convegni sia regionali che diocesani. E si è pensato di chiudere questo triennio con un convegno regionale un po’ sullo stile del Convegno delle Chiese di Sicilia. Così all’inizio del 2009, vista la grande sollecitudine per la famiglia e per i giovani, abbiamo osato chiedere al Papa di essere lui a coronare con la sua presenza questa tappa della vita della nostra Chiesa in modo anche di darci uno sprone per l’avvenire».
Il Pontefice arriva dunque a Palermo per coronare un percorso intrapreso tre anni fa da famiglie e giovani. Insieme hanno realizzato opere concrete in 5 ambiti: scuola e università, lavoro, legalità e giustizia, ambiente e cittadinanza attiva. "Il Papa - spiega mons. Romeo - verrà per loro, per accogliere i frutti del loro impegno e lanciare una nuova sfida nell’ambito delle attività educative".
Momento centrale della visita sara' la grande messa sul prato del Foro Italico, che sarà conclusa dalla recita dell’Angelus: sono previsti 100mila fedeli, 32 i cardinali e vescovi e 700 i sacerdoti che con lui concelebreranno.
Ancora 100 diaconi, 250 coristi della ''Schola cantorum'', 10 orchestrali, 1.000 coristi dell'assemblea, 300 ministri straordinari dell'eucaristica, 300 accompagnatori dei ministri straordinari, 2 mila i volontari. I giovani siciliani affolleranno invece piazza Politeama alle 18: saranno circa 15 mila in rappresentanza di ben 200 associazioni e movimenti.
Tra i piu' attivi, gli scout dell’Agesci: un loro rappresentante illustrera' al Papa la campagna di sensibilizzazione contro i furti dei motorini a Mazara del Vallo. Con Ratzinger sul palco vi saranno 18 giovani, per esprimere simbolicamente l'affetto e le attese di tutti i giovani della Sicilia.
Papa Benedetto - scrive in un messaggio, mons. Michele Pennisi, vescovodi Piazza Armerina - sfida i giovani a porsi le domande sul senso della vita e sulla possibilità di trovare risposta alle urgenze di verità, di bene, di felicità e di giustizia proprie del cuore di ogni uomo, nell’incontro personale con Gesù Cristo presente nella Chiesa”.
“Egli incita i giovani e le famiglie ad aprirsi alla speranza cristiana e li sprona a una responsabile testimonianza cristiana da dare in tutti gli ambienti di vita".
In questo contesto si colloca, per il presule, "il rifiuto di ogni compromissione della comunità
ecclesiale col fenomeno mafioso, suggellato dalla splendida testimonianza del martirio di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia solo perché fedele al suo ministero”. E mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, aggiunge che i giovani oggi “chiedono di non sentirsi più soli dinanzi alle sfide della vita” e “vogliono ritrovare anche la fiducia nella Chiesa”.
Per questo, continua il delegato della pastorale per la Famiglia e per i Giovani, occorre “alimentare in loro il desiderio di futuro”, perché “la nostra società consumistica, anche le istituzioni spesso parlano dei giovani senza mai parlare con i giovani, senza mai lasciar parlare i giovani”.
“Poi - elenca - bisogna anche educare i nostri giovani a sapere inventare lavoro, a non accontentarsi di fare i portaborse di questo o di quel politico, a non cercare il posto di lavoro dietro una scrivania”.
“Devono smarcarsi - chiede il presule - da ogni tipo di compromesso assistenzialista e clientelare. Devono riuscire loro a edificare una civiltà dell’amore, una nuova società libera, una società fondata sulla fede, una società fondata sulla solidarietà”.
In Cattedrale, alle 17, Benedetto XVI incontrera' nel pomeriggio i sacerdoti, i religiosi e i seminaristi. E il tema sara' quello delle vocazioni.
Il rettore del Seminario arcivescovile maggiore di Palermo, mons. Raffaele Mangano, parla in proposito di una ripresa in questi ultimi anni, nelle Chiese di Sicilia, nei vari seminari. Per quanto riguarda Palermo, attualmente, i numeri ci dicono che dal primo al sesto anno sono 35 i giovani in formazione e quest’anno 12 giovani hanno fatto richiesta di iniziare il cammino di discernimento nella comunità del propedeutico”. Nel palazzo arcivescovile il Papa pranzera' con tutti i vescovi della Sicilia e il menu' prevede anche una caponata di melanzane e alcune “panelle” (frittelle di farina di ceci). Pasta con involtini sempre di melanzane e riso con frutti di mare saranno, invece, i primi piatti portati sulla loro mensa. Il contorno sarà a base di carne. E per chiudere: i dolci. Alle paste di mandorle sarà accompagnata una cassata con ricotta. Infine, il gelato. Tra le bevande, poco vino, ma molte spremute d’arance e di limoni.

© Copyright (AGI)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel nome di Papa Wojtyla? Perché? Non mi risulta che i defunto Papa fosse siciliano. Già, tanto neanche questa volta si riuscirà a fare a meno dei soliti triti confronti.
Scusa, Raffa, mi rendo conto di essere antipatica e magari anche ingiusta, ma sono stufa marcia.
Alessia

Anonimo ha detto...

ma in nome di Cristo no?

realista ha detto...

e se il Papa andasse a Palermo nel nome di Cristo, no, eh? Non fa notizia, probabilmente
Peccato, perchè il nome di Cristo li ingloba tutti, Wojtyla, Livatino, don Puglisi e tutti coloro che hanno offerto e offrono se stessi per gli altri

Anonimo ha detto...

Papa Benedetto va ovunque nel nome di Cristo, non certo nel proprio, dei predecessori, né di chiunque altro. Ogni sua parola, ogni suo atto è nel nome di Cristo, poiché in Cristo tutto si tiene. Cristo è la giustizia e la pace a cui i siciliani anelano.
Alessia

sonny ha detto...

Ciao a tutti. Sono con Alessia dalla prima all'ultima riga.
Detto ciò, la mia stima per Izzo rimane immutata.

Salvatore Izzo ha detto...

Debbo ammettere che i commenti hanno ragione, il titolo e' infelice. Il Papa parla e insegna nel nome di Cristo e non di altri per quanto grandi o eroici. Bastava mettere "nel ricordo" e il senso sarebbe stato reso in modo piu' esatto.

Anonimo ha detto...

Mi permetto di proporre un titolo, caro e stimato Siz :-)
Nel nome di Cristo, nel ricordo di Papa Wojtyla e dei martiri Don Puglisi e Rosario Livatino.
Beh, è un po' lungo ...
Alessia

sonny ha detto...

X Salvatore Izzo.
Grazie per la sua cortesia.