mercoledì 13 ottobre 2010

Il solito pasticcio vaticano. "Dramma" in conferenza stampa con la protesta di un giornalista britannico che afferma: "Partiamo male! Un documento sulla nuova evangelizzazione esce solamente in italiano" (Il Giornale)

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IL TESTO DEL MOTU PROPRIO "UBICUMQUE ET SEMPER" CON IL QUALE SI ISTITUISCE IL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

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Gaffe da primo giorno nel nuovo ministero di monsignor Fisichella

di Redazione

«È il mio primo giorno...». A chi non è mai capitato di utilizzare questa frase per giustificare un pasticcio? Certo che, in bocca a un arcivescovo, queste parole suonano un po’ bizzarre, ma tant’è. Ieri mattina, Vaticano, conferenza stampa per la presentazione del Motu Proprio col quale Benedetto XVI ha istituito il nuovo dicastero pontificio per la promozione della nuova evangelizzazione. Al momento della distribuzione della lettera apostolica ai giornalisti, un piccolo dramma. «Partiamo male - irrompe un giornalista britannico -. Un documento sulla nuova evangelizzazione esce solamente in italiano (e in latino, ndr). Ma il mondo non capisce l’italiano...». Monsignor Fisichella, capo del nuovo Pontificio Consiglio, ribatte quindi ricordando di essere presidente del nuovo dicastero «solo da oggi» e che ancora non dispone «dei computer sulla scrivania» e della carta intestata.

© Copyright Il Giornale, 13 ottobre 2010 consultabile online anche qui.

Ma che risposta e'? Che giustificazione e'?
Si poteva aspettare una o due settimane per dare tempo di tradurre, stampare e mettere online le traduzioni del motu proprio. Perche' questa ennesima figuraccia da manuale?
Non ce l'ho con Mons. Fisichella in modo specifico ma con chi, in Vaticano, galleggia sul pressapochismo.
Bene ha fatto il giornalista inglese e bene dovrebbero fare tutti i vaticanisti a denunciare certi comportamenti!
Ancora una volta constatiamo che, mentre la barca di Pietro con a bordo il Santo Padre naviga in mare aperto circondato dalle piccole barchette dei fedeli, il transatlantico della curia romana e' ancora ancorato saldamente al porto con i mozzi che sgomitano per salire sulla scaletta causando ritardi inaccettabili e ilarita' da parte di chi osserva.
Sveglia, curia, sveglia!

R.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Dai, Raffa, è lampante che Mons. Fisichella ha voluto fare dello spirito. Mica poteva mettersi a dire urbi et orbi che in Vaticano ci sono degli insipienti, arruffoni e pasticcioni.
Alessia

Raffaella ha detto...

Mah...mah...mah!
In ogni caso si dovrebbero evitare certi paradossi: un nuovo dicastero per l'evangelizzazione istituito da un documento tradotto solo in italiano.
R.

Anonimo ha detto...

Dai Raffaella! sono d'accordo con te sui "mozzi", però, tutto sommato, si è trattato solo di un disguido e non è niente male neppure l'arroganza del giornalista inglese. quanto a Mons. Fisichella, a cui facciamo tantissimi auguri (uniti alla praghiera) per questo nuovo impegno, mi è sembrato molto ingenuo a volersi addossare la "colpa" del mancato testo in inglese: non deve mica provvedere lui alle traduzioni e se pensa di star lì a fare il capo burocrate a controllare le scartoffie ... beh questo sì che sarebbe grave! Maria Pia

laura ha detto...

E' semplicemente vergognoso e irriverente verso il Santo Padre e verso coloro a cui il documento è rivolto

Anonimo ha detto...

Mah, secondo me è stato fin troppo cortese mons. Fisichella a rispondere così allo spocchioso giornalista britannico: mica è l'inglese la lingua della Santa Chiesa Cattolica. In Italia si parla italiano, la Chiesa parla con il latino e solo per gentile concessione PUO' concedere di tradurre nelle altre lingue nazionali i propri documenti ma con i tempi e i modi che stabilisce lei stessa!

Il giornalista britannico, che lavora in Italia, DEVE imparare l'italiano altrimenti cambiasse mestiere.

R.

Anonimo ha detto...

Auguriamoci che provvedano as soon as possible. Quello che mi proccupa è l'accoglienza che il documento riceverà presso gli episcopati. Quanti saranno disposti a seguire il Santo Padre in questa impresa, memori del mandato di Cristo ai suoi apostoli. Andate e evangelizzate.
Alessia

Anonimo ha detto...

Comunque, a parte tutto, la lingua ufficiale della Chiesa è il latino. Gli episcopati, a cui il documento è rivolto non dovrebbero avere problemi. Concordo con Anonimo nel definire il vaticanista britannico uno spocchioso. Non si tratterà di Robert Mickens?
Alessia

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

Ricordate i famosi traduttori in lingua tedesca del vaticano?

Forse hanno portato i loro colleghi di altre lingue nel loro luogo di riposo!
(Sono cattivo!!!)

don Luca Peyron ha detto...

.. semplice... mica c'è il rischio di licenziamento per molti che fanno il loro lavoro tanto per farlo.. peccato però che sia il loro lavoro il campo dove la Provvidenza li ha messi a servire il Signore... speriamo che la gaffe serva a qualche esame di coscienza sul perché e sul come si serve la causa del Signore!

gemma ha detto...

mi pare un pò eccessivo dire che il giornalista britannico "deve" imparare l'italiano, altrimenti cambiasse mestiere...
anche i fedeli che si vogliono evangelizzare devono imparare l'italiano, altrimenti cambiassero fede?
Concedo tutte le attenuanti a mons Fisichella ma se si vuole evangelizzare l'occidente, ormai terra di lupi, bisogna tenere occhi e orecchie aperti pensandone sempre una più del diavolo, a partire dal dato realistico che il latino e l'italiano lo conoscono in pochi.

Raffaella ha detto...

Concordo con Gemma!
E' stata commessa una leggerezza (l'ennesima!).
R.

gemma ha detto...

poi, a parte, mi viene da chiedermi: ma cosa sta succedendo a mons Fisichella? Una delle sue caratteristiche principali finora era stata quella di essere un ottimo comunicatore. Da quando deve occuparsi di evangelizzazione dell'occidente non ne va bene una, ogni sua uscita suscita polemica. Non vorrei pensar male, ma tutto ciò che riguarda l'evangelizzazione dell'occidente provoca un gran fastidio, proprio come il Papa teologo cui fin dall'inizio hanno rinfacciato questa propensione

Elio ha detto...

La lingua ufficiale della Chiesa è sempre il latino.Basta tradurre il documento...certe persone pretendono troppo.Il giornalista studi il latino o l'italiano...Anche nelle Università Pontificie c'è troppa arroganza da parte degli anglofoni...vogliono i corsi in inglese...è pretendere troppo, studino a casa loro!
Ricordiamoci che siamo in Italia !

Raffaella ha detto...

La Chiesa Cattolica non e' italiana ma universale (grazie a Dio!).
Il Vaticano e' uno Stato autonomo, distinto da quello italiano.
Non vorrei che fra poco si pretendesse che anche il Papa sia un italiano.
R.

gemma ha detto...

hai ragione raffaella, la penso in tutto come te. Già questo dicastero è visto da molti come il fumo negli occhi, non gli si dia occasione di fare spallucce e di pensare che tanto il documento non è tradotto e non è comprensibile. Gli si fornisce solo un'occasione in più per snobbarlo e non divulgarlo

Anonimo ha detto...

beh, degli endorsment per almeno un cardinale italiano sono già saltati fuori :-)
Tornando all'argomento, già abbiamo intuito che vi saranno forti resistenze, ma nulla alla lunga potrà opporsi alla nuova evangelizzazione se questa è la volontà del Signore che si esprime attraverso il suo Vicario.
Riguardo alle traduzioni abbiamo già constatato che c'è chi ha sopperito alle carenze vaticane. Non dimentichiamo poi che spetta anche a noi laici fare la nostra parte nei nostri ambiti.
Alessia

Elio ha detto...

Io dico che l'unica lingua veramente universale è il latino...la lingua della chiesa cattolica.le traduzioni se le facciano gli altri.Quanto agli inglesi studino e si preparino...come gli altri!

don Luca Peyron ha detto...

Elio, perdonami l'ardire... ma non mi pare nello spirito dell'evangelizzare dire: se non capisci cavoli tuoi... se Gesù avesse detto così a me, povero me!