lunedì 4 ottobre 2010

Una domenica nel segno del ricordo del parroco di Brancaccio e di tutte le altre vittime della mafia (Ponzi)

Vedi anche:

Il Papa a Palermo: «Combattere la mafia con la fede e l'umiltà verso Dio» (Tempi)

Visita del Papa in Sicilia: il servizio di Rome Reports

Mons. Celli: specifica missione della stampa cattolica è quella di dare una rigorosa e corretta informazione religiosa soprattutto quando quella offerta dalla stampa laica è poco oggettiva e fuorviante (Izzo)

Il Papa: «La mafia è solo una strada di morte» (Quotidiano.net)

I siti dei giornaloni inzuppano il pane nella polemica sul Nobel della provetta. Nessuna attenzione per la visita del Papa a Palermo e per il trapianto rivoluzionario nell'ospedale Bambino Gesù?

Vian: la maggioranza dei media italiani sembra non avere valutato la visita del Papa a Palermo per quello che veramente si è dimostrata (Izzo)

La visita del Papa in Sicilia e la "disattenzione" dei media nell'editoriale di Giovanni Maria Vian

La preghiera del Papa a Capaci: una sosta che ha commosso e incoraggiato (Francesco Fiorino)

Il Papa ai vescovi brasiliani: "La Chiesa non lavora per se stessa: è al servizio di Gesù Cristo; esiste per far sì che la Buona Novella sia accessibile a tutte le persone. La Chiesa è cattolica proprio perché invita ogni essere umano a sperimentare la nuova esistenza in Cristo" (Discorso)

Benedetto XVI ai consacrati nella cattedrale di Palermo: salvaguardare l'identità del sacerdote (Radio Vaticana)

I giovani palermitani ringraziano il Papa per il motu proprio "Summorum Pontificum"

Il Santo Padre visiterà la Diocesi di San Marino-Montefeltro: l'annuncio del vescovo, Mons. Luigi Negri

Il Papa in Sicilia: nota Sir

I commenti di mons. Paolo Romeo e don Giuseppe Livatino, cugino del magistrato ucciso dalla mafia: le parole del Papa incideranno nelle coscienze

Sette opere d'arte sull'altare allestito al Foro Italico di Palermo per la Santa Messa e l'Angelus di Benedetto XVI (Adnkronos)

Il Papa ai giovani ai giovani siciliani, al termine della visita a Palermo: non cedete alle suggestioni della mafia. La sosta a Capaci per l'omaggio a Falcone (R.V.)

Il coraggio di sognare assieme al Santo Padre (Roberto Sauerborn)

Il Papa i presuli del Brasile: la Chiesa non è in competizione con altre esperienze religiose, il suo unico dovere è annunciare il Vangelo

Auguri a tutti i Francesco e le Francesca del blog :-))

Il dolore del Papa per Ivan, il bimbo palermitano morto nel rogo della sua abitazione

L'Independent mente affermando che il Papa non ha pronunciato la parola "mafia"

I dati dell'inarrestabile crescita della Fraternità San Pietro

Il sindaco di Palermo sulla visita di Benedetto XVI: “Giornata indimenticabile” (BlogSicilia)

Nelle dichiarazioni, poi ritrattate, di Anna Santoro (Addiopizzo junior) il marchio dello stereotipo e del pregiudizio contro Benedetto XVI

La visita del Papa a Palermo nel commento di Ansaldo (Repubblica)

La visita del Papa a Palermo nel commento di Vecchi (Corriere)

Il Papa: la mafia è strada di morte. Sosta a Capaci per ricordare Falcone (Asca)

Folla mai vista a Palermo. La giornata del Papa in Sicilia nel bel commento di Giacomo Galeazzi

"Non abbiate paura!". Le parole del Papa durante le visita pastorale a Palermo (Sir)

Il viaggio del Papa nel Regno Unito nel bel commento di Pigi Colognesi (Sussidiario)

Si conferma il provincialismo e la scarsa lungimiranza della stampa italiana. Bene Rainews

La lezione del prof Ratzinger: il commento di Live Sicilia

IL PAPA A PALERMO: I VIDEO, LE FOTO ED I PODCAST

Il Papa in Sicilia: il bellissimo servizio di Stefano Maria Paci

Il Papa ai giovani: Non abbiate paura di contrastare il male! Insieme, sarete come una foresta che cresce, forse silenziosa, ma capace di dare frutto (Tornielli)

Il Papa: «Non cedete alle suggestioni della mafia»

Il Papa ed i giovani: servizio di Stefano Maria Paci

Il Papa incoraggia la Sicilia ed ai giovani rammenta: non cedete alle suggestioni della mafia che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo (Izzo)

Parole del Papa concise e durissime contro la mafia (Matteo Orlando)

La prima volta di Papa Benedetto in Sicilia ma la seconda per Joseph Ratzinger

Sosta del Santo Padre a Capaci: comunicato della Sala Stampa della Santa Sede

La preghiera del Papa in ricordo delle vittime della strage mafiosa di Capaci

Il Papa indica ai giovani l'esempio del giudice Livatino ucciso dalla mafia nel 1990

Il Papa, diretto all'aeroporto di Palermo, depone fiori sul luogo della strage di Capaci dove persero la vita il giudice Falcone, la moglie e la scorta

Il Papa ai giovani siciliani: Non cedete alle suggestioni della mafia

Il Papa: "Cari giovani di Sicilia, siate alberi che affondano le loro radici nel “fiume” del bene! Non abbiate paura di contrastare il male! Insieme, sarete come una foresta che cresce, forse silenziosa, ma capace di dare frutto, di portare vita e di rinnovare in modo profondo la vostra terra! Non cedete alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo, come tante volte i vostri Vescovi hanno detto e dicono!" (Discorso)

Il Papa: la mafia è incompatibile con il Vangelo (Galeazzi)

Il Papa: Non cedete alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo, come tante volte i vostri Vescovi hanno detto!

Non abbiate timore di vivere e testimoniare la fede. Il commento di Michelangelo Nasca

Il Papa: don Pino Puglisi ucciso dalla mafia

Il Papa: "Il Sacerdote trova sempre, ed in maniera immutabile, la sorgente della propria identità in Cristo Sacerdote. Non è il mondo a fissare il nostro statuto, secondo i bisogni e le concezioni dei ruoli sociali. Il prete è segnato dal sigillo del Sacerdozio di Cristo, per partecipare alla sua funzione di unico Mediatore e Redentore" (Discorso)

Grandiosa precisazione di padre Lombardi sul numero di fedeli che hanno partecipato alla Messa del Papa

Il Papa teologo e la città martire (Antonella Folgheretti)

Il popolo di Dio in Sicilia unito nel promuovere la rinascita dell'isola (Radio Vaticana)

L'omelia del Papa a Palermo nell'approfondito commento di Salvatore Izzo

Il Papa ricorda don Puglisi: no alla tentazione dello scoraggiamento e della rassegnazione. I credenti siamo umili ma non timidi (Izzo)

La partecipazione della gente alla Messa del Papa è stata massiccia, oltre le previsioni. Il dato si attesta sui 250mila fedeli. L'Ansa è pregata di rettificare il suo pezzo

Questura di Palermo: in 250 mila alla Messa al Foro Italico (Apcom)

La Santa Messa del Papa a Palermo nel commento audio di Felice Cavallaro (Corriere)

Il Papa: A Palermo, come anche in tutta la Sicilia, non mancano difficoltà. Ci si deve vergognare del male compiuto. Il popolo siciliano guardi con speranza al futuro (Izzo)

Il Papa: Non vi scoraggiate per disoccupazione e criminalità organizzata

Il Papa a Palermo: "Quando incontrate l’opposizione del mondo, sentite le parole dell’Apostolo: «Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro». Ci si deve vergognare del male, di ciò che offende Dio, di ciò che offende l’uomo; ci si deve vergognare del male che si arreca alla Comunità civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce!" (Omelia)

Il benvenuto del sindaco di Palermo al Papa: La nostra città crede nella liberazione dalle piaghe moderne (Apcom)
_____________________________________

Una domenica nel segno del ricordo del parroco di Brancaccio e di tutte le altre vittime della mafia

«E se ognuno facesse qualcosa?»

dal nostro inviato Mario Ponzi

«E se ognuno facesse qualcosa?». Costante, per tutta la visita del Papa a Palermo in questa prima domenica d'ottobre, è risuonata la frase con la quale don Pino Puglisi -- quel «prete dalle orecchie grandi e dal cuore generoso», il cui sacrificio Benedetto XVI ha ricordato puntualmente a ogni incontro -- era solito spronare all'azione i suoi concittadini. Il Papa lo ha portato soprattutto come esempio ai giovani affinché non cedano alle lusinghe della mafia «che è una strada di morte». E a dar maggiore forza alle sue parole, prima di lasciare Palermo, ha sostato e pregato dinanzi al monumento eretto nel punto in cui la mafia ha ucciso il giudice Falcone. Conclusione imprevista di una giornata vissuta tra ricordi e progetti, in un clima di festa indimenticabile. Giornata importante per una città che, nelle parole spese in quelle poche ore, ha come rivisto scorrere le immagini del vecchio film di un'esistenza fatta di sofferenze, di privazioni, di sconforto e di paure. Ma anche di speranza.
Sono trascorsi quindici anni dall'ultima volta che un Papa ha messo piede in città. Chi c'era anche allora, e ha conservato il ricordo dell'accoglienza trionfale a Giovanni Paolo II, garantisce che ieri i palermitani si sono superati. Scene di giubilo si sono viste ovunque il Papa abbia incrociato la gente in ogni parte del mondo. Inconsueta è stata però a Palermo la voglia di riscatto che trapelava dai tanti sguardi appuntati sulla figura del Pontefice. E poi quel bisbigliare tra sé e sé di quanti, facendo quasi eco alle parole di denuncia nette -- pur se pronunciate in modo pacato -- di Papa Ratzinger sembrava volessero farle proprie
È corsa via veloce la giornata trascorsa da Benedetto XVI nel capoluogo siciliano. Scandita proprio da quel poco che ha fatto «ognuno» di quelli che hanno risposto all'appello. C'è stato chi ha portato in strada piccole orchestrine, chi ha steso lunghe file di bandierine bianche e gialle; chi ha tappezzato i muri della città con centinaia di manifesti, tutti diversi uno dall'altro. Oltre alla curia, li ha affissi anche chi ha voluto richiamare l'attenzione del Papa, e forse non solo sua, su una situazione di particolare difficoltà così come hanno fatto alcuni movimenti di lavoratori; o le amministrazioni locali, quasi a voler cancellare le immancabili polemiche che hanno accompagnato il lifting cui sono stati sottoposti i luoghi attraversati dal corteo papale; o i tanti movimenti e organizzazioni di cui in Sicilia c'è una grande varietà. Anche qui con qualche segno distintivo. Non le solite parole di circostanza, ma riferimenti precisi alla presenza della Chiesa nel vivo delle realtà concrete delle persone, cenni ai grandi temi delle encicliche di Benedetto XVI, impegni per una ripresa delle energie morali.
A rafforzare il messaggio migliaia di persone hanno fatto ala al passaggio del corteo papale sin da quando, di prima mattina, si è trasferito dall'aeroporto Borsellino-Falcone alla spianata del Foro Italico, così come negli spostamenti pomeridiani dalla cattedrale a piazza Politeama. Una fiumana di persone si è riversata in strada per far capire senza ombra di dubbio da quale parte sta la gente sana della città. Palermo non attendeva semplicemente il Papa. Palermo desiderava il Papa. Palermo sperava Benedetto XVI.
Allo scalo aereo è stato accolto dall'arcivescovo Paolo Romeo -- che ha fatto gli onori di casa con il suo predecessore, il cardinale Salvatore De Giorgi, e con l'ausiliare, il vescovo Carmelo Cuttitta -- e dagli arcivescovi Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia, e Salvatore Di Cristina, pastore dell'arcidiocesi di Monreale, sul cui territorio si trova l'aeroporto. Tra le autorità civili erano ad attenderlo il presidente del senato della Repubblica italiana Renato Schifani, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, in rappresentanza del Governo italiano, con l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, e altre personalità.
Il primo vero bagno di folla è stato al Foro Italico Umberto i, dove, su un immenso prato verde disteso sino al limite del mare, migliaia di persone -- la questura ha stimato duecentocinquantamila presenze -- si son date appuntamento ai piedi dell'altare. Una giusta cornice per una visita, quella del Papa, voluta per rilanciare un forte invito proprio a essere cristiani, secondo un'antica fedeltà, mai venuta meno, e come un potente incoraggiamento a mostrare a tutti il volto vero della Sicilia, nel momento in cui rischia di essere offuscato da critiche e da giudizi sfavorevoli.
Dinanzi a loro i vescovi della Sicilia e alcuni ospiti venuti d'oltre mare, rappresentanti di quell'altra faccia della Sicilia, quella degli immigrati. I loro volti scuri o dai tratti asiatici, punteggiavano la folla compatta. Il segno di una presenza positiva nel cuore della società, ma soprattutto il segno di quell'accoglienza che distingue l'anima siciliana. Ci diceva l'arcivescovo Romeo alla vigilia della visita, che qui non esiste una «questione» immigrati: vengono, lavorano, si integrano, sono rispettati e rispettano, soffrono come ogni siciliano quando c'è di che soffrire e così gioiscono quando c'è di che gioire. «I nostri ospiti -- come chiama gli immigrati monsignor Romeo -- fanno molto per noi, fanno parte di noi». Il riferimento è soprattutto alle circa trecentocinquantamila badanti, tutte straniere, che si occupano di persone bisognose di assistenza. Anche domenica, accanto ai tanti vecchietti e non autosufficienti partecipanti alla messa c'erano le loro badanti.
Così uniti, i siciliani vecchi e nuovi, si sono presentati a Benedetto XVI, che ha voluto confermare loro la sua vicinanza, in un momento in cui il divario tra nord e sud e la necessità di una nuova considerazione dei rapporti tra le due parti sono prepotentemente ritornati alla ribalta. Loro, i siciliani, si sono mostrati ben consapevoli che un rinnovamento della società in cui vivono non può partire che da una profonda conversione spirituale. «Ma dove trovare -- si sono chiesti -- la ricchezza di verità e di valori che un rinnovamento radicale richiede, non solo nelle strutture bensì, prima di tutto, nelle persone»? La risposta nel messaggio lasciato dal Papa nella sua omelia: nel Vangelo. È dal Vangelo che bisogna trarre la forza per allontanare «la tentazione dello scoraggiamento». La rassegnazione, ha detto ancora, assale «chi è debole nella fede» che «confonde il male con il bene», chi «pensa che davanti al male, spesso profondo non ci sia nulla da fare». Ha ripetuto l'invito a non aver paura di testimoniare i valori umani e cristiani e a riscoprire quanto dia coraggio la fede nella grazia del Signore, poiché «aiuta a compiere cose impensabili». Ha citato il profeta Abacuc «che implora il Signore a partire da una situazione tremenda di violenza, d'iniquità di oppressione» per dimostrare che soccombe «colui che non ha l'animo retto» mentre «il giusto vivrà per la sua fede». Ha reso onore alla testimonianza di don Puglisi. Il «parrino» del Brancaccio, don Pino, non ha cercato le fonti del proprio impegno instancabile per la promozione umana di coloro che gli erano stati affidati in dottrine o in motivazioni socio-politiche; le ha cercate nella più pura consapevolezza della sua missione di presbitero e nella donazione ad essa di tutta la propria umanità. È il modello che Benedetto XVI ha lasciato alla Chiesa che è in Sicilia per rispondere alle sfide del male.

(©L'Osservatore Romano - 4-5 ottobre 2010)

Nessun commento: