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PAPA: CHIESA VIVE NUOVA PRIMAVERA DI FEDE E PREGHIERA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 nov.

"Oggi nella Chiesa c'e' una primavera eucaristica: quante persone sostano silenziose dinanzi al Tabernacolo, per intrattenersi in colloquio d'amore con Gesu': e' consolante sapere che non pochi gruppi di giovani hanno riscoperto la bellezza" di questo incontro spirituale.
Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell'Udienza generale di oggi, interamente dedicata a Santa Giuliana di Cornillon, nota anche come santa Giuliana di Liegi, "una figura femminile, poco nota, a cui la Chiesa deve una grande riconoscenza, non solo per la sua santita' di vita, ma anche perche', con il suo grande fervore, ha contribuito all'istituzione di una delle solennita' liturgiche piu' importanti dell'anno, quella del Corpus Domini".
L'auspicio del Papa e' che questa "primavera" di fede e preghiera "si diffonda sempre piu' in tutte le parrocchie, in particolare in Belgio, la patria di santa Giuliana".
"Rinnoviamo anche noi - ha esortato rivolto ai fedeli presenti - la fede nella presenza reale di Cristo nell'Eucaristia, in modo vero, reale, sostanziale: con il suo corpo e il suo sangue, con la sua anima e la sua divinita'".
Per la fede della Chiesa Cattolica, Gesu' Cristo, ha spiegato Benedetto XVI citando esplicitamente il Catechismo, "e' presente in modo vero, reale, sostanziale: con il suo corpo e il suo sangue, con la sua anima e la sua divinita'".
Nell'Eucaristia, quindi, e' "presente in modo sacramentale, e cioe' sotto le specie eucaristiche del pane e del vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo".
"La fedelta' all'incontro con il Cristo eucaristico nella Santa Messa domenicale e' essenziale per il cammino di fede - ha ricordato ancora il Papa - ma cerchiamo anche di andare frequentemente a visitare il Signore presente nel Tabernacolo", perche' "guardando in adorazione l'ostia consacrata, noi incontriamo il dono dell'amore di Dio, incontriamo la Passione e la Croce di Gesu', come pure la sua Risurrezione. Proprio attraverso il nostro guardare in adorazione, il Signore ci attira verso di se', dentro il suo mistero, per trasformarci come trasforma il pane e il vino".
L'esempio additato ai fedeli e' quello dei santi, che "hanno sempre trovato forza, consolazione e gioia nell'incontro eucaristico".
Nel suo discorso, Benedetto XVI ha poi ripercorso la storia della festa dl Corpus Domini, "ancora molto sentita dal popolo cristiano", ricordando che fu Urbano IV, nel 1'64, ad istituirla come festa di precetto per la Chiesa universale, il giovedi' successivo alla Pentecoste.
"Il Pontefice stesso - ha sottolineato Ratzinger - volle dare l'esempio, celebrando la solennita' del Corpus Domini a Orvieto, citta' in cui allora dimorava. Proprio per suo ordine nel duomo della Citta' si conservava - e si conserva tuttora - il celebre corporale con le tracce del miracolo eucaristico avvenuto l'anno prima, a Bolsena", quando "un sacerdote, mentre consacrava il pane e il vino, era stato preso da forti dubbi sulla presenza reale del corpo e del sangue di Cristo nel Sacramento dell'Eucaristia" e "miracolosamente alcune gocce di sangue cominciarono a sgorgare dall'Ostia consacrata". Fu sempre Urbano IV che chiese "a uno dei piu' grandi teologi della storia", san Tommaso d'Aquino, "di comporre i testi dell'ufficio liturgico di questa grande festa". "Ancora oggi in uso nella Chiesa - ha concluso - sono dei capolavori, in cui si fondono teologia e poesia", e che "fanno vibrare le corde del cuore". Giovanni XXII, poi, nel 1'17 ripristino' la festa per tutta la Chiesa, che da allora "conobbe uno sviluppo meraviglioso".

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PAPA: RICORDA SISMA 1980 IN IRPINIA E BASILICATA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 nov.

Benedetto XVI ha ricordato oggi il sisma devastante che nel 1980 colpi' Irpinia e Basilicata. "In quel drammatico evento, le cui ferite sono ancora profonde e vive nella mente e nel cuore di queste care popolazioni, da tante parti d'Italia - ha ricordato al termine dell'Udienza Generale, salutando 4500 pellegrini lucani - sono giunti aiuti generosi.
A livello locale, ciascuno si e' impegnato, per parte sua, in quegli interventi necessari".
"Vorrei sottolineare in particolare - ha aggiunto il Pontefice - l'opera della Chiesa, che ha saputo offrire, oltre al soccorso materiale, la luce della speranza del Cristo risorto, in un momento di sconforto e di buio". "Auspico - ha concluso - che l'odierno incontro, anche nel ricordo della visita paterna compiuta in quei giorni dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, ravvivi nel popolo cristiano il dono della fede e la gioia di condividerla nella grande famiglia della Chiesa".

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