sabato 19 dicembre 2009

Saranno beati Giovanni Paolo II, Pio XII ed il sacedote polacco Popieluzsko. Grande coraggio di Benedetto XVI (Izzo)


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Riceviamo e con grandissimo piacere e gratitudine pubblichiamo questo piu' che approfondito commento di Salvatore Izzo, che ringraziamo di cuore:

PAPA: SARANNO BEATI GIOVANNI PAOLO II, PIO XII E POPIELUSZKO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 19 dic.

Con grande coraggio, Benedetto XVI ha firmato oggi i decreti relativi all'erocita' delle virtu' di Giovanni Paolo II (riconosciute a tempo di record: meno di 5 anni dalla morte) e di Pio XII (decisione che suscitera' nuove polemiche per i presunti silenzi sulla Shoah) e il martirio del sacedote polacco Popieluzsko, il cappellano di Solidarnosc fatto uccidere dal regime comunista.
Il processo canonico sulla vita del Papa polacco e' durato esattamente 4 anni e mezzo, nei quali si sono pronunciati i tribunali diocesani di Roma e Cracovia e infine la Congregazione delle Cause dei Santi, con voto unanime dei vescovi e cardinali membri.
L'unica deroga sui tempi ha riguardato infatti l'avvio della causa che Papa Ratzinger - su richiesta dell'allora cardinale vicario Camillo Ruini - ha autorizzato nel maggio 2005, ad appena un mese dalla morte del predecessore, senza aspettare cioe' i cinque anni dalla morte prescritti dal diritto canonico. Tutte le altre norme sono state rispettate scrupolosamente. Manca ora solo un pronunciamento della stessa Congregazione delle Cause dei Santi riguardo a un miracolo attribuito all'intercessione di Wojtyla (la guarigione di una suora francese scelta tra centinaia di grazie che sono state segnalate in questi anni alla postulazione). Anche i processi canonici relativi al miracolo sono gia' stati espletati e si attende ora il voto della Commissione Medica e poi quello dei teologi, prima che tornino a votare i vescovi e cardinali.
Tecnicamente sarebbe possibile completare tutto in un paio di mesi e dunque procedere alla beatificazione gia' in primavera. E' probabile tuttavia che per ragioni anche di carattere organizzativo (sono attesi oltre un milione di pellegrini) la beatificazione possa aver luogo il 17 ottobre 2010 a 32 anni e un giorno dall'elezione di Giovanni Paolo II, evento che - secondo molti - ha cambiato il corso della storia.
Se la firma sul decerto relativo a Papa Wojtyla era molto attesa, non si prevedeva invece che il Papa firmasse proprio oggi anche il decreto di Pio XII.
L'anno scorso, dopo la votazione dei cardinali e vescovi sull'eroicita' delle virtu' di Papa Pacelli, Ratzinger aveva chiesto infatti un ulteriore approfondimento storico.
Altri storici e teologi (tra i quali il domenicano Ambrosius Eszer) hanno verificato ulteriormente tutti gli atti del processo canonico e le carte dell'Archivio Segreto Vaticano relativo al Pontificato, dal quale e' emerso, tra l'altro, il ringraziamento che le comunità ebraiche di paesi come Germania, Austria, Boemia tributavano alla Santa Sede per l'aiuto dato di fronte alla persecuzione nazista. Nel caso di Papa Pacelli non e' stato precisato pero' dalla postulazione a che punto siano le procedure relative a questa fase.
L'anno scorso, al termine della solenne concelebrazione per i 50 anni della morte di Eugenio Pacelli, Benedetto XVI aveva invitato a pregare perche' potesse concludersi felicemente la causa di beatificazione.
Nell'omelia, Papa Ratzinger aveva risposto con grande fermezza alle obiezioni del mondo ebraico che a Pacelli rimprovera di non aver denunciato apertamente la Shoa': "Pio XII - erano state le parole del Pontefice - agi' spesso in modo segreto e silenzioso proprio perche', alla luce delle concrete situazioni di quel complesso momento storico, egli intuiva che solo in questo modo si poteva evitare il peggio e salvare il piu' gran numero possibile di ebrei". Secondo il Pontefice tedesco, inoltre, Papa Pacelli aveva "colto fin dal suo sorgere il pericolo costituito dalla mostruosa ideologia nazionalsocialista con la sua perniciosa radice antisemita e anticattolica".
Infatti il futuro Pio XII, negli anni '10 e '20 nunzio prima a Monaco di Baviera e poi a Berlino, lascio' in quelle citta' "grata memoria" di se', "soprattutto per aver collaborato con Benedetto XV al tentativo di fermare 'l'inutile strage' della Grande Guerra".
E tutto questo con un eroismo che, si era spinto ad affermare Ratzinger, "meriterebbe il riconoscimento ufficiale della Chiesa".
Benedetto XVI ha firmato nella stessa udienza anche i decreti relativi all'eroicita' delle virtu' di padre Popieluzsko, Chiara Badano - impegnata nel movimento Gen dei Focolari - e di suor Enrica Alfieri, delle suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, definita "la mamma e l'angelo di San Vittore": il carcere milanese, la religiosa vercellese opero' instancabilmente anche a rischio della propria vita. In particolare, si ricorda il suo coraggio durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la direzione del carcere di San Vittore fu presa dai tedeschi che vi imprigionarono ebrei e dissidenti politici. I nazisti volevano fucilare suor Enrichetta che fu salvata solo grazie all'intervento del cardinale arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster.
Ha versato il suo sangue, invece, padre Jerzy Popieluszko, che nei primi anni del pontificato wojtyliano venne considerato il parroco del movimento di Solidarnosc di Lech Walesa. Ucciso a Varsavia il 19 ottobre del 1984 da agenti del ministero dell'Interno, era davvero un prete a fianco degli operai. "La coscienza - diceva il sacerdote - e' la cosa piu' splendida, la verita' non si puo' distruggere con questa o con un'altra decisione, con questo o un altro ordine. La nostra schiavitu' consiste in questo principio, che ci sottomettiamo al dominio della falsita', che non lo smascheriamo e non protestiamo contro di esso ogni giorno.
Non protestiamo, rimaniamo in silenzio o facciamo finta di crederci. Allora viviamo nella menzogna. La coraggiosa testimonianza della verita' e' la strada che conduce direttamente alla liberta'". Il regime comunista cerco' di fermare padre Popieluszko intervenendo presso i vescovi. Ma lui non desistette. Nel maggio del 1983 il sacerdote organizzo' il funerale del figlio di un attivista del sindacato. Sessantamila polacchi vi parteciparono. Popieluszko venne chiamato in pretura. La sua casa perquisita e lui incriminato per detenzione di armi. Lo arrestarono e i media di regime cominciarono una campagna contro di lui. Liberato per l'intervento delle autorita' religiose il suo destino era pero' segnato: una notte l'automobile sulla quale viaggiava venne fermata in una zona isolata. Popieluszko venne sequestrato, bastonato, legato e gettato nella Vistola. Aveva 37 anni.
"Quando la Chiesa venera un santo - ha spiegato Benedetto XVI in un discorso rivolto alla Congregazione delle Cause dei Santi dopo le firme - annunzia l'efficacia del Vangelo e scopre con gioia che la presenza di Cristo nel mondo, creduta e adorata nella fede, e' capace di trasfigurare la vita dell'uomo e produrre frutti di salvezza per tutta l'umanita'.
Inoltre, ogni beatificazione e canonizzazione e', per i cristiani, un forte incoraggiamento a vivere con intensita' ed entusiasmo la sequela di Cristo, camminando verso la pienezza dell'esistenza cristiana e la perfezione della carita'".
Nel suo intervento, Ratzinger ha sottolineato la "grande coerenza" con la quale la Santa Sede vigila sull'iter delle canonizzazioni e ha definito "indispensabile" la fase preparatoria che precede cioe' la dichiarazione dell'eroicita' delle virtu' o del martirio di un Servo di Dio e l'accertamento di qualche dono straordinario, il miracolo, che il Signore concede per intercessione di un suo Servo fedele.
"Quanta sapienza pedagogica - ha detto - si manifesta in tale itinerario: in un primo momento, il Popolo di Dio e' invitato a guardare a quei fratelli che, dopo un primo accurato discernimento, vengono proposti come modelli di vita cristiana; quindi, viene esortato a rivolgere loro un culto di venerazione e di invocazione circoscritto nell'ambito di Chiese locali o di Ordini religiosi; infine e' chiamato ad esultare con l'intera comunita' dei credenti per la certezza che, grazie alla solenne proclamazione pontificia, un suo figlio o una sua figlia ha raggiunto la gloria di Dio, dove partecipa alla perenne intercessione di Cristo in favore dei fratelli".
"In questo cammino la Chiesa accoglie con gioia e stupore i miracoli che Dio, nella sua infinita bonta', gratuitamente le dona, per confermare la predicazione evangelica.
Accoglie, altresi', la testimonianza dei martiri come la forma piu' limpida e intensa di configurazione a Cristo". "Questo progressivo manifestarsi della santita' nei credenti corrisponde - ha concluso - allo stile scelto da Dio nel rivelarsi agli uomini e, allo stesso tempo, e' parte del cammino con cui il Popolo di Dio cresce nella fede e nella conoscenza della Verita'".

© Copyright (AGI)

7 commenti:

Francesco ha detto...

INACCETTABILE:

Il Rabino Rosen ancora una volta criticato la decisione del Papa Benedetto XVI. Ha detto: "Sono sorpreso che una simile decisione sia stata presa a sole tre settimane dalla programmata visita del Papa alla sinagoga di Roma", e ancora: "che la decisione odierna non significhi che in Vaticano è in corso un'accelerazione su Pio XII. Spero che la posizione di Benedetto XVI sia che egli non poteva astenersi dal confermare le virtù religiose di Pio XII, ma che non vengano compiuti altri passi sulla strada della beatificazione prima che sia possibile compiere un'analisi storica obiettiva di quel frangente storico".

Ma lo veramente importante é che il nostro Santo Padre, nella sua sapienza, ha parlato: "Roma locuta, causa finita". Manca soltanto il miracolo e Pio XII sará Beato, nonostante il malessere di questi rabini "famosi".


P.D: Raffaela e voi tutti: Vi prego la vostra indulgenza per il mio italiano; soltanto ho in grado di parlare in spagnolo. Scusa!


(fonte: http://www.apcom.net/newspolitica/20091219_171801_10ee552_79044.html )

Raffaella ha detto...

Grazie di tutto, caro Francesco :))
Raffaella

Anonimo ha detto...

A me parrebbe grande coraggio non sdoganare "papi discussi" con papi indiscussi. Che si beatifichi da solo Pio XII. Che c'entra con Woitila? La resistenza al nazismo di Woitila e la sua amicizia con gli ebrei e' "lampante".
Mi pare la stessa tecnica usata per beatificare Pio IX insieme a Giovanni XXIII.........
Alberto

Raffaella ha detto...

Al contrario!
Ancora una volta Benedetto XVI ha dimostrato di non cercare il facile applauso.
La causa di beatificazione di Pacelli giace a bagno maria da 42 anni.
R.

Anonimo ha detto...

Potresti farmi un'esempio?
Io non ce l'ho con Pacelli, non conosco il caso...Ha fatto molto per gli ebrei, ma non lo ritengo eroico.
Comunque perche' sdoganarlo insieme a Woitila, grande amico riconosciuto degli ebrei?
Se Pacelli si regge in piedi da se' non si doveva fare il pacchetto beatificazione prendi 2 anche se ne accetti 1.
Alberto

Raffaella ha detto...

Il decreto sull'eroicita' delle virtu' non significa che Wojtyla e Pacelli verranno beatificati lo stesso giorno (come avvenne per Roncalli e Pio IX), ma che e' stato compiuto il primo passo che li portera' agli altari.
Nel caso di Pio XII manca addirittura il miracolo...
R.

Anonimo ha detto...

Caro Alberto,
non è che uno diventa santo solo perchè è amico degli ebrei.
Anche perchè allora S.Paolo questo titolo non lo meriterebbe affatto.

L'eroicità delle virtù deve informare tutta la vita di una persona.

Antonio