mercoledì 20 gennaio 2010

Il Papa in Sinagoga: Sergio Romano risponde ad un lettore (Corriere)


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Il Papa in Sinagoga

Caro Romano, ho visto alla tv la visita del Papa alla Sinagoga di Roma. Alla fine sono rimasto un po’ sorpreso, quando il coro ha cantato un inno in cui si diceva, almeno così ha tradotto il giornalista tv: «Aspettiamo fermamente la venuta del Messia».
Siccome per i cristiani il Messia è già venuto ed è Gesù, non comprendo il motivo di questa solenne riaffermazione finale. Perché, secondo lei, gli ebrei hanno voluto terminare in tal modo la cerimonia?


Marco Veglione

Se negli incontri ecumenici le diverse confessioni rinunciassero alla loro originalità queste occasioni sarebbero ipocrite.
Benedetto XVI portava sul petto il crocifisso: un simbolo in cui molti ebrei hanno tradizionalmente visto un’accusa diretta contro il loro popolo.

Sergio Romano

Copyright Corriere della sera, 19 gennaio 2010

Non si trattava ovviamente di un incontro ecumenico (che si fa fra confessioni cristiane), ma di un incontro interreligioso.
R.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il crocifisso era portato dal Papa anche nella moschea senza obiezioni, visto che lo porta sempre. Come era stato scelto l'inno alla fratellanza, si poteva cantare un altro simile. Eufemia

gianniz ha detto...

Beh! Diciamo che i nostri fratelli maggiori non si sono sforzati nel tendere la mano al Papa. Dove potevano pungere hanno punto, dove potevano schiaffeggiare hanno schiaffeggiato. Avessero potuto sputare come sputano a Gerusalemme l'avrebbero fatto. Il dialogo è chiarezza, è vero, ma non ruvidità fastidiosa come quella di un "istrice" messo tra le mani di chi ascolta.
La differenza di "stile" di Papa Benedetto, da sola, ci fa intravedere dove sta lo "shalom" tanto sbandierato.

A.R. ha detto...

Forse bisogna aggiungere che anche i Cristiani attendono, seppure in modo diverso, l'avvento del Messia: solo che per noi è la seconda venuta. Diciamo nel Credo: "e di nuovo verrà nella gloria". Molti Padri della Chiesa commentano che, chi non riconobbe Cristo nella prima venuta, non potrà disconoscere invece la seconda e definitiva.
Il problema, semmai, rimane per noi cristiani, e ci viene dalla domanda di Gesù: "quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà ancora fede sulla terra?".
Attendiamo, attendiamo...