martedì 4 maggio 2010

Attesa per la nomina del "Delegato" del Papa per i Legionari di Cristo (Calabrò)


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di Maria Antonietta Calabrò

Chi sarà il delegato del Papa (cioè il commissario) dei Legionari di Cristo? Il decreto di nomina è atteso con ragionevole rapidità, vista la delicatezza della situazione senza precedenti che si è venuta a creare.
Una congregazione di diritto pontificio il cui fondatore è stato «bollato» da un comunicato della Santa Sede come persona «priva di scrupoli» e «senza vero spirito religioso».
Nella riunione del primo maggio tra i cardinali Bertone, Levada e Rodé, il sostituto della segreteria di Stato Filoni, e i cinque vescovi «visitatori» se ne è discusso, si è parlato delle caratteristiche che sarebbero necessarie in un caso del genere. E nella riunione si è fatto un nome, uno solo: quello del cardinale messicano Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo di Guadalajara.
Un delegato del Papa, con pieni poteri, che sia al contempo un cardinale elettore, conferisce una forza di intervento adeguata al compito che necessariamente sarà a tempo pieno e durerà sicuramente qualche anno.
Il cardinale Sandoval conosce bene la Legione, che ha in Messico la sua patria storica. È anche «titolare», a Roma, della chiesa di Nostra Signora di Guadalupe, di proprietà dei Legionari. Ma è rimasto a debita distanza dalla Congregazione, da Marcial Maciel e dagli attuali capi.
È in procinto di lasciare la guida della sua diocesi perché ha 77 anni, ma ha una personalità decisa e coraggiosa (è succeduto al cardinale Posadas Ocampo, ucciso nel ’93, e ha condotto una lunga battaglia perché si facesse luce sulla sua morte, subendo un avvelenamento egli stesso). In Vaticano è membro della Congregazione per i religiosi, di quella per l’educazione cattolica e della Prefettura per gli affari economici della Santa Sede. Inoltre, fa parte della commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior.
Competenze organizzative e finanziarie, insomma, quanto mai opportune per gestire un ordine il cui patrimonio stimato è di 35 miliardi di euro con la maggioranza degli asset gestita da una holding multinazionale chiamata Grupo Integer, accusato di agire come una qualsiasi corporation. Sotto accusa sono le attività finanziarie, l’uso delle donazioni per finalità diverse da quelle dichiarate ai donatori. L’ideatore e manager del network è Luis Garza Medina, vicario generale dei Legionari, per anni braccio destro di Maciel. Tra i finanziatori della Congregazione ci sono state persino imprese come la Blackwater Worldwide, società di contractors dell’amministrazione Bush per la guerra in Iraq. Jeff Bush, l’ex governatore della Florida, era annoverato tra gli amici della Legione: ed è in Florida che nel 2008 muore Maciel— secondo alcune voci— senza essersi riaccostato ai sacramenti.
I soldi per la Legione provengono anche da molte famiglie benestanti se non ricche (come le due «mogli» di Maciel).
I «visitatori» sono rimasti «sorpresi» del fatto che circa 900 donne di diversi Paesi (Spagna, Messico, Usa, Francia, Nuova Zelanda, l’Italia) vivono in condizioni di «schiavitù consenziente» nei centri dei Legionari in Messico, precisando che alle donne «viene impedito di avere opinioni, amicizie o stare vicine alla famiglia».
«Sono donne sorridenti, di buona presenza, scarsa formazione culturale e religiosa che per decenni sono state utilizzate per ottenere risorse», ha scritto il quotidiano Milenio.
Se la scelta di Benedetto XVI dovesse cadere effettivamente sul cardinale Sandoval, però, il Papa dovrà anche convincerlo a prendere sulle sue spalle questa croce.
«Non lo sarò, certo non ne so più del Papa su chi sarà un commissario che li rappresenta... io non lo sarò, non mi piace l’idea»: è quanto si è limitato a dire Sandoval al Milenio.

© Copyright Corriere della sera, 4 maggio 2010 consultabile online anche qui.

1 commento:

laura ha detto...

Se mi pmettete di esprimere forse un parere sciocco, vorrei dire che , dato il cas e il disorientament creato dai crimini del fonfatore del Regnum Christi, forse sarebbe bene rifondarlo ex novo per non disperdere le energie dei tanti sacerdoti e volontari impegnati in buona fede e con spirito di servizzio, ma per dare uno spirito diverso e ripartire con un carsma nuovo e purificato. In fondo è successo, in pasato, per tanti orddin religiosi e, anche in seno ai francescani, ci son stati problemi e rifondazioni con tante varianti, ognuna secondo la vocazione ricevuta