mercoledì 23 giugno 2010

Le inchieste e le difficoltà del Vaticano nella nota di Massimo Franco


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Su segnalazione di Alessia leggiamo:

LE INCHIESTE E LE DIFFICOLTA' DEL VATICANO

di Massimo Franco

Le accuse ed i sospetti che lambiscono esponenti e istituzioni del Vaticano nelle inchieste sui lavori del G8 sono sintomi di una fase di passaggio.
Così come gli scandali sulla pedofilia, sottolineano la crisi non della Chiesa cattolica ma certo di «un» mondo cattolico. E mostrano riflessi tipici dei momenti nei quali si sgretola un sistema, e ognuno dall`interno cerca di darne una lettura che salvi il salvabile; e possibilmente scarichi una parte delle responsabilità.
Quanto sta avvenendo dopo l`apertura delle indagini sul cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, è significativo.
Dietro le dichiarazioni di solidarietà ed i silenzi curiali, si indovinano rese dei
conti vaticane e scontri che si consumano col pretesto delle inchieste giudiziarie. Così, Sepe può dichiarare con durezza: «Hanno voluto colpirmi dentro e fuori la Chiesa», evocando una congiura ai suoi danni nata anche nei sacri palazzi d'Oltre Tevere.
E chiamando in causa l`apprezzamento ricevuto per la sua attività al vertice di Propaganda Fide dalla Segreteria di Stato, lascia balenare colpe trasversali; e verità che non sono ancora venute fuori ma potrebbero presto affiorare.
Il gelo del Vaticano dimostra quanto poco siano state gradite le sue parole; ma anche a quale livello stia arrivando il conflitto interno.
E` in atto il tentativo delle gerarchie di tracciare una linea netta fra il «prima» e il «dopo»: come se prima dell`attuale pontificato ci fossero corpose zone d`ombra, che Giovanni Paolo II e i suoi collaboratori non hanno potuto o voluto illuminare; e che adesso invece, con Benedetto XVI vengono svelate grazie alla strategia della «tolleranza zero». In qualche misura, si tratta di uno spartiacque che ricorda quello fra «vecchio» e «nuovo» accreditato in Italia negli anni di Mani pulite.
Allora la Prima Repubblica stava tramontando e c`era una corsa affannosa a smarcarsi dal passato. Si tratta di una contrapposizione con qualche elemento di ambiguità, che promette di provocare ulteriori tensioni e ritorsioni ai piani alti della Santa Sede; e che conferma indirettamente la sensazione di un periodo nel quale nessuno è in grado di controllare né governare la situazione: neppure nella Chiesa.
Non è azzardato, dunque, aspettarsi una catena di rivelazioni e di possibili scandali che potrebbero mescolare passato e presente; e rendere sempre più vistose le difficoltà di una ecclesiastica impastata con il potere romano.
E non sempre con il più affidabile, come sembrano dimostrare le inchieste. Dire che stanno cominciando ad affiorare le magagne della Prima Repubblica vaticana forse è prematuro.
Registrare una serie di coincidenze negative, che mostrano come si sia inceppata la macchina una volta oliata della Curia, è però inevitabile. Quando si sente dire che occorrerebbe una nuova classe dirigente nei partiti, viene spontaneo chiedersi se il problema non vada posto anche nelle file dei religiosi: se non altro, per evitare un`immagine di divisione che finora era stata una prerogativa della politica.

© Copyright Corriere della sera, 23 giugno 2010

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bel commento.
1) il paragone con "mani pulite" ed il giustizialismo di allora, non lascia tranquilli! Dopo "mani pulite" non abbiamo visto il sorgere di una nuova era, quindi ... cosa ci aspetta?

2) rimane lo spettacolo miserando di gran parte della gerarchia (Cardinali, Vescovi e preti) divisa e in lotta, nella quale sembra che uno aspetti il momento giusto per tirare un bidone all'altro, svelando retroscena e documenti delicati, o denunciando falsamente. Questo è il vero scandalo per i fedeli: la continua umiliazione della comunione ecclesiale (e vedere l'esultanza per la rovina del proprio avversario).