lunedì 6 settembre 2010

Il ritratto di Leone XIII fatto da Benedetto XVI e la preghiera per il lavoro nel commento di Daniela Pesoli (Ciociaria Oggi)


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Il Papa e l'orizzonte dei giovani. Una vita "grande": la meta da non svuotare (Corradi)

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Fuori dal coro, come sempre Salvatore Izzo! Il Papa: altri e non la Chiesa esaltano la mobilità del lavoro

Il Papa spiega il Messaggio per la GMG di Madrid: "Il tema che ho scelto per questo Messaggio riprende un’espressione della Lettera ai Colossesi dell’apostolo Paolo: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (2,7). E’ decisamente una proposta contro-corrente! Chi, infatti, oggi propone ai giovani di essere “radicati” e “saldi”? Piuttosto si esalta l’incertezza, la mobilità, la volubilità… tutti aspetti che riflettono una cultura indecisa riguardo ai valori di fondo, ai principi in base ai quali orientare e regolare la propria vita" (Angelus)

Il Papa: anche il Pontefice deve essere uomo di preghiera. Essere Cristiani non può essere una scelta opportunistica (Izzo)

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Benedetto XVI: Leone XIII, un Papa molto anziano, ma saggio e lungimirante, poté così introdurre nel XX secolo una Chiesa ringiovanita, con l’atteggiamento giusto per affrontare le nuove sfide. Era un Papa ancora politicamente e fisicamente “prigioniero” in Vaticano, ma in realtà, con il suo Magistero, rappresentava una Chiesa capace di affrontare senza complessi le grandi questioni della contemporaneità" (Omelia)

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VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A CARPINETO ROMANO (5 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG
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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PREGHIERA PER IL LAVORO

Durante la messa celebrata dal Papa un pensiero per la crisi della Ciociaria

Daniela Pesoli

In una giornata dedicata al Papa che fece della questione sociale il cardine del suo magistero e vista l’attuale situazione occupazionale, è stata più che attinente la richiesta, da parte di un fedele, di pregare «per la crisi occupazionale che ha colpito la Ciociaria, affinchè si trovi una soluzione che favorisca lo sviluppo integrale di tutti gli uomini».
Un passaggio nella messa celebrata da Benedetto XVI, inserito nella “preghiera del fedeli”, che ha testimoniato il pensiero di tanti verso le numerose situazioni di crisi che si trovano sulla terra visitata ieri dal Papa.
Un richiamo sul quale è intervenuto, a margine della visita pastorale, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini: «Come tutte le regioni del nostro paese, stiamo cercando di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per evitare che questa crisi occupazionale sfoci in qualcosa di più grave. Questo richiamo - ha aggiunto - è stato un ulteriore segnale che dobbiamo garantire alle persone il lavoro e la casa: le cose di cui hanno bisogno. La Regione ha già fatto centinaia di tavoli per il lavoro e messo in campo anche strumenti innovativi». Videocon di Anagni e Nexans di Latina gli esempi illustrati. «Per il momento - ha concluso la presidente della Regione Lazio - dobbiamo evitare che ci sia un’ulteriore perdita di occupazione e dobbiamo subito mettere in campo interventi per incrementare i posti di lavoro e per uscire così dalla crisi».
Lavoro, eguaglianza e promozione della persona valori importanti oggi come ieri. Ne parlava già Leone XIII nell’enciclica “Rerum Novarum” (Le cose nuove) promulgata il 15 maggio 1891 che, insieme alla figura del suo autore, sono state al centro dell’omelia che Papa Ratzinger ha pronunciato durante la messa celebrata nella piazza centrale della città, con l’altare addossato alla parete di un’abitazione e non per caso: una scelta che ha voluto testimoniare l’accoglienza vera del pontefice da parte della comunità di Carpineto. «Leone XIII - ha detto il Papa - ha saputo affrontare un periodo storico tra i più difficili per la Chiesa rimanendo fedele alla tradizione e, al tempo stesso, misurandosi con le grandi questioni aperte. Papa Pecci ci riuscì - ha aggiunto - sulla base della sapienza cristiana, fondata sulle Sacre Scritture, sull’immenso patrimonio teologico e spirituale della Chiesa cattolica e anche sulla solida e limpida filosofia di San Tommaso d’Aquino, che egli apprezzò in sommo grado e promosse in tutta la Chiesa».
Esortando i cristiani ad essere “seme e lievito” perchè «all’interno della realtà storica i cristiani, agendo come singoli cittadini, o in forma associata, costituiscono una forza benefica e pacifica di cambiamento profondo, favorendo lo sviluppo delle potenzialità interne alla realtà stessa», Benedetto XVI ha sottolineato che si tratta di «una ricetta che ha già dimostrato la sua efficacia nel difficile contesto storico vissuto da Leone XIII, segnato da un aspro anticlericalismo e accese manifestazioni contro il Papa. In questo contesto - ha aggiunto - Leone XIII seppe guidare e sostenere i cattolici sulla via di una partecipazione costruttiva, ricca di contenuti, ferma sui principi e capace di apertura». Portando, dopo la Rerum Novarum, «al nascere in Italia e in altri Paesi un'autentica esplosione di iniziative».
Secondo il Papa, «dialogo e mediazione sono stati la forza di Leone XIII nell’affrontare le gravi questioni sociali del suo tempo. Già dal tempo in cui era Nunzio Apostolico in Belgio - ha ricordato - egli aveva compreso che la questione sociale si poteva affrontare positivamente ed efficacemente con il dialogo e la mediazione. In ciò incoraggiato da tante iniziative ispirate alla fantasia della carità di decine e decine di santi e beati, vissuti dalla fine del Settecento agli inizi del Novecento. Furono senza dubbio queste iniziative, con i sacrifici e le riflessioni di questi uomini e donne - ha sottolineato Benedetto XVI - a preparare il terreno per la nascita della Rerum Novarum e degli altri documenti di Papa Pecci. Un Papa - ha proseguito Ratzinger - molto anziano, ma saggio e lungimirante che poté introdurre nel XX secolo una Chiesa ringiovanita, con l’atteggiamento giusto per affrontare le nuove sfide. Un Papa politicamente e fisicamente prigioniero in Vaticano, che però con il suo magistero rappresentava una Chiesa innovativa capace di affrontare senza complessi le grandi questioni del suo tempo». Quindi il messaggio sulla fede che «non può dipendere da entusiasmi e opportunismi, ma deve essere una decisione ponderata. Una decisione che richiede tre condizioni necessarie, esposte nel brano evangelico della liturgia odierna (un brano tratto da Luca, ndr): amare Gesù più di ogni altra persona e più della stessa vita, portare la propria croce e andare dietro a Lui, rinunciare a tutti i propri averi». All’inizio dell’omelia, il pontefice aveva espresso la sua gioia per essere a Carpineto e salutato le autorità presenti, a partire dal vescovo della diocesi di Anagni-Alatri, monsignor Lorenzo Loppa, e dal sindaco di Carpineto Romano Quirino Briganti, inviando un pensiero particolare «ai giovani che hanno partecipato al pellegrinaggio diocesano», ricambiato da un lungo applauso partito dai tanti ragazzi presenti alla celebrazione.

© Copyright Ciociaria Oggi, 6 settembre 2010

1 commento:

Anonimo ha detto...

Guido Horst: I media hanno sopravvalutato la questione delle dimissioni di Marchetto.
http://91.204.34.222/2008/index.php?option=com_content&task=view&id=100060706&Itemid=1

Alberto