giovedì 28 gennaio 2010

Così il Vaticano pressa il Ppe su nozze gay e aborto (Rodari). Avvenire: aperto contrasto con la legge naturale


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Su segnalazione di Alessia leggiamo:

Così il Vaticano pressa il Ppe su gay e aborto

di Paolo Rodari

La notizia è di questo pomeriggio ed è destinata a fare parecchio rumore: il Vaticano fa pressing sui deputati del Partito popolare europeo per fermare la risoluzione sulle discriminazioni “in base all’orientamento sessuale e alla identità di genere” e la risoluzione sul “programma di azione della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo”.
L’ha rivelato l’agenzia spagnola Efe, che ha avuto accesso a una lettera dell’8 gennaio, a firma del nunzio apostolico in Francia, monsignor Luigi Ventura, inviata ai 201 esponenti del Ppe. Nel documento – a motivo del quale c’è già chi parla d’ingerenze vaticane nelle vicende europee – si partecipa “la preoccupazione della Santa Sede – è questa la parte che maggiormente ha dato fastidio, ndr – su due progetti di risoluzione, il cui testo è in aperta opposizione con la legge naturale e i valori promossi dalla chiesa cattolica”, motivo per cui “è necessario partecipare attivamente al voto”. Proprio questa mattina il Consiglio d’Europa ha dibattuto sul fascicolo delle discriminazioni su base sessuale, e ha rinviato ad aprile il voto sulla risoluzione e i 78 emendamenti.
Se gli emendamenti non passeranno e il testo resterà “inaccettabile” – scrive monsignor Ventura –, i parlamentari “dovranno opporsi alla sua approvazione”. E raccomanda di rivolgersi a “Volontè, che coordina gli emendamenti in accordo con la posizione della Santa Sede”. Sono, infatti, a firma del deputato Udc, fresco di nomina a capogruppo del Ppe, la maggior parte degli emendamenti presentati alla risoluzione sulla discriminazione su base sessuale. Il testo prevede, tra l’altro, il riconoscimento legale alle coppie dello stesso sesso. Capitolo che la chiesa non vuole aprire, e su cui il nunzio ribadisce che nel diritto europeo “non esiste il ‘diritto’ al matrimonio o all’unione di persone dello stesso sesso”. Quanto al secondo progetto, il nunzio esprime preoccupazione perché nel documento “si presenta l’aborto come un diritto della donna e come un metodo di pianificazione familiare” e chiede di sostenere gli emendamenti dei parlamentari Volontè e Marco Gatti. La lettera – secondo quanto rivelato da Efe – si sbilancerebbe inoltre a favore di Riccardo Ventre per il posto di giudice nel Tribunale europeo dei diritti umani, in rappresentanza dell’Italia.
Infine, monsignor Ventura avrebbe indicato proprio Volontè per l’incarico di presidente del Ppe, cosa che si è realizzata. Il senatore Vannino Chiti ha espresso “incredulità, stupore, sincera amarezza” e ha annunciato la richiesta all’assemblea del Consiglio d’Europa di un “chiarimento istituzionale”. Il gesto inoltre, ha aggiunto, “non fa bene alla chiesa e non giova ai suoi rapporti con le istituzioni europee”. Il capogruppo della delegazione italiana, Luigi Vitali, si dichiara stupito per un’iniziativa di cui non era a conoscenza. È una cosa “imbarazzante” che comunque non rispecchierebbe l’andamento delle votazioni. “Sono basito e spero che il nunzio chiarisca” ha concluso. All’oscuro sembra essere anche il nunzio apostolico a Strasburgo monsignor Aldo Giordano. No comment invece da monsignor Ventura e dalla segreteria di stato vaticana. Ma la vicenda pare destinata a non finire qui.

© 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO

© Copyright Il Foglio, 28 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

Clicca qui per leggere l'articolo di Avvenire che non fa alcun cenno alle polemiche.
A pag. 10, sempre grazie ad Alessia, leggiamo:

«APERTO CONTRASTO CON LA LEGGE NATURALE »

La preoccupazione della Santa Sede per alcuni contenuti delle due risoluzioni in discussione all’Assemblea del Consiglio d’Europa non è segreta né sorprendente. Anzi. Basta leggerle per notare come in più punti siano in «aperto contrasto» con «la legge naturale » e con «i valori promossi dalla Chiesa cattolica». Ha suscitato comunque reazioni contrastanti il fatto che il nunzio apostolico in Francia, l’arcivescovo Luigi Ventura (da poco arrivato a Parigi), abbia manifestato questa preoccupazione in una comunicazione scritta inviata ad alcuni membri dell’Assemblea, contenente anche suggerimenti concreti per i parlamentari. (G.C.)

© Copyright Avvenire, 28 gennaio 2010

Quindi la lettera esiste davvero...
Chi l'ha fatta circolare? Davvero si pensava che una cosa del genere non sarebbe venuta a galla? Non era meglio parlare apertamente?
Non posso credere che la diplomazia della Santa Sede possa arrivare a questo livello di ingenuita'.
Sia chiaro: non c'e' nulla di male a mettere ben in evidenza i principi ed i valori non negoziabili, ma resto perplessa sulle modalita'. Si deve parlare a voce alta e chiara, non tramite lettera.
Non si sentiva la necessita' di questa ulteriore polemica anche perche' il Partito Popolare e' maggioranza in Europa e ora la questione, rinviata ad aprile, assumera' una valenza ancora piu' simbolica
.
R.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffa, ho Avvenire in mano. Si parla della faccenda in un box a pag. 10:
Aperto contrasto con la legge naturale
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=PL1IV
Purtroppo dal titolo non si capiva l'argomento.
Alessia

Raffaella ha detto...

Grazie :-)

Anonimo ha detto...

Questo, Raffa, è quello che si chiama un clamoroso autogol, un boomerang. Insomma, un grosso guaio.
Alessia

Anonimo ha detto...

dilettanti allo sbaraglio

Anonimo ha detto...

stanno preparando il terreno per le regionli!!!!!!!
Un errore così casuale o voluto è un colpo grosso per l'avversario.

un passante ha detto...

scusate..ma non credo che ai tempi di Moro e Paolo VI funzionasse molto diversamente. I cattolici impegnati in politica sono sempre stati "in contatto" con la Santa Sede. Per non parlare di quanto accaduto in Polonia ai tempi di Solidarnosc. Non mi pare che si trattasse di semplici contatti spirituali, nemmeno allora. Gridare allo scandalo ora, come se i rapporti politica-chiesa avessero preso improvvisamente una nuova china rispetto al passato, mi pare ingenuo. Anzi, rispetto al passato queste ingerenze mi paiono addirittura meno politiche, visto che sono in gioco non ribaltamenti di stati e governi ma valori etici come procreazione, vita, famiglia. Non si capisce perchè i cattolici e la chiesa debbano avere come obbligo l'ingerenza sul sociale e l'immigrazione e sentirsi in colpa per invasione di campo tutte le volte che intervengono sul "vitale". Non è che la vita sia di Cesare più della distribuzione dei beni e dell'accoglienza. O si decide che è sempre ingerenza, o ci si rassegna al fatto che ciascuno possa liberamente dire la sua

Anonimo ha detto...

La diplomazia é uno strumento e quindi va utilizzato come tale. Ed é quanto ha fatto il nunzio. Credete forse che i parlamentari non siano inondati di lettere da parte di rappresentanti diplomatici o di vari gruppi di pessione per cercare di influenzare le loro decisioni? Ma le assemblee parlamentari servono proprio per un confronto di idee, no? E la diplomazia serve per influenzare. Credete forse che gli ambasciatori delle grandi potenze non vadano addirittura alzando la voce con gli interlocutori quando la posta in gioco tocca gli interessi vitali del loro paese? Ma é proprio il loro lavoro!

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

A me questo modo di fare indicando nomi di politici o altro non piace affatto, questo manovrare fa sembrare ai prelati che loro stanno guidano la politica, mentre invece sono i politici che sfruttano la situazione a loro esclusivo beneficio.
Si faccia come a Manahttan, dove tutte le confessioni cristiane hanno redatto un manifesto sulle
"Leggi ingiuste", e dove si dichiara:

"Non ci faremo ridurre al silenzio o all'acquiescenza o alla violazione delle nostre coscienze da qualsiasi potere sulla terra, sia esso culturale o politico, indipendentemente dalle conseguenze su noi stessi".

"Noi daremo a Cesare ciò che è di Cesare, in tutto e con generosità. Ma in nessuna circostanza noi daremo a Cesare ciò che è di Dio".

E a Manahttan non si dà la comunione a chi va contro il matrimonio, contro la vita nascente o morente....
Basta questi giochetti da vaticanisti o da cei, da prelati che tolgono tempo alla predicazione e alla formazione di cristiani santi!
Solo in Italia può avvenire che un cattolico divorziato e risposato, che dà scandalo pubblico continuo con il mettere il suo nome vicino alla croce, giudichi Vendola in quanto omosessuale!!!E, tra l'altro, che sia sostenuto dalla chiesa!
Per favore non togliete questo mio post che non è corretto politicamente, ma che è vero nella sostanza!
Basta relativismo, non esiste la terza via, ma solo due, quella buona e quella cattiva!
Che, poi, i politici ne approfittano per non fare più campagna elettorale su questioni di economia e di benessere sociale, ma si buttano su queste questioni che, invece, devono restare fuori dalla campagna elettorale. Questa è una trappola per il popolo! La chiesa, dette le sue posizioni chiare, eviti di inquinare la scena politica, ma parli ai cristiani, dicendo che vengono esclusi dalla comunione, cioè "scomunicati"!

Anonimo ha detto...

Se uno vuole essere riservato né scrive né telefona, ma si alza e cerca l'incontro a quattr'occhi. Altrimenti, non avendo tempo da perdere, dica tutto apertamente e, se è un prete, meglio durante una funzione religiosa. Eufemia