giovedì 7 gennaio 2010

Egitto, uccisi nove cristiani copti. La preoccupazione del Papa (Giansoldati)


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Egitto, uccisi nove cristiani copti

La preoccupazione del Papa

L'attacco nella notte del Natale copto sarebbe stata scatenata da una violenza su una ragazza musulmana

di Franca Giansoldati

CITTA' DEL VATICANO (7 gennaio)

Il bilancio stavolta è gravissimo: nove morti e una decina di feriti. Si tratta dell’attacco contro la comunità cristiana copta in Egitto più grave degli ultimi vent’anni. Secondo quanto affermato dallo stesso Ministero dell’Interno egiziano, l’episodio - avvenuto la scorsa notte contro un gruppo di fedeli della chiesa di San Giovanni a Nag Hamadi, nella provincia di Qena, 64 km circa da Luxor - rappresenta un episodio da non sottovalutare.

La notizia è subito rimbalzata anche in Vaticano, preoccupando non poco il Papa, al quale da qualche tempo giungono da parte del nunzio al Cairo e dei vescovi locali rapporti poco confortanti, pagine e pagine che descrivono gli effetti di un clima che si sta peggiorando. I copti rappresentano circa un decimo della popolazione egiziana e costituiscono la maggiore comunità cristiana del Medio Oriente. L’Osservatore Romano nell’edizione che sarà in edicola domani, riporta la notizia in prima pagina evidenziando il commento di padre Rafic Greiche: «L’atmosfera, soprattutto nell’Alto Egitto, è divenuta più pesante. Al Cairo ci sentiamo tutti più sicuri, ma nei villaggi il clima è diverso. Gli incidenti, gli attacchi nascono sempre da una miscela di odio religioso e pretesti occasionali. La scorsa Pasqua, con le stesse modalità è stato ucciso un altro cristiano a Hegaza».

Ieri, poco prima della mezzanotte, un commando armato ha aperto il fuoco contro la folla. All’origine dell’assalto vi sarebbe un presunto caso di violenza sessuale, avvenuto nel novembre scorso: la comunità musulmana accusa un cristiano di aver stuprato una ragazzina di 12 anni. Testimoni locali riferiscono che tre uomini armati, a bordo di un’auto, si sono scagliati contro la comunità cristiana riunita per celebrare la messa di mezzanotte, in occasione del Natale copto, che cade il 7 gennaio. Il capo del commando armato, già noto per violenze su base religiosa, sarebbe già stato identificato. Tra i feriti vi sono anche due musulmani, che casualmente si trovavano nelle vicinanze dell’edificio al momento dell’attacco. Il vescovo Kirollos, della diocesi di Nag Hamadi, racconta di avere ricevuto lui stesso minacce da parte di gruppi musulmani nei giorni scorsi. «Non vi permetteremo di celebrare le feste».

L’uccisione dei cattolici riuniti per celebrare il Natale ha scosso anche il mondo politico italiano. Il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, ha espresso solidarietà alla Chiesa Copta d’Egitto, ricordando le difficoltà che i copti vivono quotidianamente. «Chiediamo al governo egiziano di perseguire con la massima serietà i responsabili dei crimini, e di garantire la piena libertà religiosa a tutti i suoi cittadini, con una particolare attenzione al rischio di discriminazione che vive la Chiesa copta».

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