domenica 10 gennaio 2010

Il Papa: gli uomini sono tutti fratelli, gli immigrati come gli altri (Izzo)


Vedi anche:

Il Papa: "Dio si è fatto uomo perché noi possiamo diventare figli di Dio. Dio è nato perché noi possiamo rinascere". Sui migranti: "Un immigrato è un essere umano, differente per provenienza, cultura, e tradizioni, ma è una persona da rispettare...". Sulle violenze contro i Cristiani: "Non può esserci violenza nel nome di Dio, né si può pensare di onorarlo offendendo la dignità e la libertà dei propri simili..." (Angelus)

Il Papa difende gli immigrati: Sono esseri umani da rispettare (Apcom)

Il Papa: Anche ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare (Apcom)

Benedetto XVI battezza 14 bimbi nella Cappella Sistina

Benedetto XVI visita il card. Etchegaray al Gemelli (Muolo)

Sito "ratzingeriano" pubblica le pagelle dei collaboratori del Papa (Izzo)

Il Papa: "Presso il Giordano, Gesù si manifesta con una straordinaria umiltà, che richiama la povertà e la semplicità del Bambino deposto nella mangiatoia, e anticipa i sentimenti con i quali, al termine dei suoi giorni terreni, giungerà a lavare i piedi dei discepoli e subirà l’umiliazione terribile della croce" (Omelia)

L’appello del 1971 per salvaguardare la messa antica. A pubblicarlo fu il Times (Rodari)

Mons. Guido Marini: fuorviante ideologia distinguere fra chiesa pre e post conciliare. Le opinioni di Messori e Melloni (Rodari)

Ed ecco a voi la vera riforma del Papato ratzingeriano. Intervista al cardinale Cañizares. Il culto e la banalizzazione postconciliare (Rodari)

Egitto, continuano le violenze: uccisa una donna cristiana (Borsatti)

Mons. Negri: la protezione dei martiri massacrati in Egitto aiuti Vescovi e Sacerdoti ad uscire dal politicamente e dal mass-mediaticamente corretto

Pontificio Collegio Americano del Nord: Oltre cinquemila studenti in un secolo e mezzo (Osservatore Romano)

La teologia inautentica di Vito Mancuso. Perché l’ultimo libro del teologo è un saggio inconsulto e senza Dio (Berardinelli)

Benedetto XVI ha fatto visita questa sera al card. Roger Etchegaray (Izzo)

Il Papa visita a sorpresa il cardinale Roger Etchegaraj presso il policlinico Gemelli

Visita del Santo Padre al Card. Etchegaray: comunicato

Benedetto XVI, la questione su Dio e il "Cortile dei Gentili". Una riflessione di Don Nicola Di Bianco

ATTENZIONE: il card. Schönborn smentisce l'intervista a "Il Resto del Carlino" su Medjugorje

Il Papa: Servono preti capaci di trasmettere fede cattolica 'integrale' (Apcom)

Mons. Reinhard Marx (Monaco di Baviera): La Cdu di Angela Merkel è "poco cristiana" (Der Spiegel via Agi)

Maiolo, il card. Bertone: il Papa è Autorità morale universale (Izzo)

Rosarno, card. Bertone: no alla violenza. Gli immigrati sono gravemente sfruttati

Il Papa: la Chiesa in America coltivi una cultura genuinamente cattolica (Izzo)

La Maiolo lascia oggi l'ospedale di Subiaco (Ansa)

Inedito del futuro Papa Paolo VI. Montini bacchetta le Acli sinistrorse (Tornielli)

CONTRO LA FALSA IDEA DI UNA CHIESA OSCURANTISTA. Integrare scienza e fede nel pensiero di Papa Benedetto XVI. Una riflessione di Maria

Confessione, il liturgista: «Sacramento prezioso alla ricerca di percorsi nuovi». Il pastoralista: «Educare al senso autentico della penitenza»

Attacchi alle chiese in Malaysia. Mons. Sarah: volontà di annientare i cristiani (Radio Vaticana)

Festa del Battesimo del Signore. Il Papa: Dio ci salva scendendo Lui stesso nell'abisso della morte. La riflessione di un teologo domenicano

Dal Papa aggredito una lezione di stile (Curzio Maltese). Qualche riflessione del blog...

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: UOMINI TUTTI FRATELLI, IMMIGRATI COME GLI ALTRI

(AGI) - CdV, 1o gen.

(di Salvatore Izzo)

"La violenza non sia mai, per nessuno la via per risolvere le difficolta'. Il problema e' anzitutto e' umano.
Invito a guardare il volto dell'altro, e ha scoprire che egli ha un animo, una storia e che Dio lo ama come ama me".
E' questo il monito lanciato da Benedetto XVI in un breve discorso rivolto oggi ai 40mila fedeli presenti in piazza San Pietro per l'Angelus.
"Due fatti - ha esordito il Papa - hanno attirato in modo particolare la mia attenzione in questi ultimi giorni: in primo luogo il caso della condizione dei migranti che cercano una condizione migliore in paesi che hanno bisogno e le situazioni conflittuali in varie parti del mondo, in cui i cristiani sono oggetti di attacchi spesso anche violenti". "Bisogna ripartire dal cuore del problema - ha suggerito - ogni immigrato e' un essere umano, differente per cultura, religione e storia, ma pur sempre una persona da rispettare, con diritti-doveri da rispettare. E' facile la tentazione dello sfruttamento".
Papa Ratzinger ha poi espresso "sdegno" per la violenza contro i cristiani in Egitto, dove nella notte del 6 gennaio sono stati uccisi alcuni fedeli copti, e in Malaysia dove sono accusati di blasfemia in base a disposizioni legislative discriminatorie, e tutto questo "nei giorni più sacri della tradizione cristiana".
"Occorre - ha chiesto il Pontefice - che le Istituzioni sia politiche, sia religiose non vengano meno, lo ribadisco, alle proprie responsabilità. Non può esserci violenza nel nome di Dio, né si può pensare di onorarlo offendendo la dignità e la libertà dei propri simili".
Queste forti parole hanno concluso un ragionamento che il Papa teologo ha proposto oggi sul sacramento del Battesimo, dal quale, ha scandito, "deriva un modello di societa': quella dei fratelli".
"Come cristiani - ha spiegato - grazie allo Spirito Santo ricevuto nel Battesimo, abbiamo in sorte il dono e l'impegno di vivere da figli di Dio e da fratelli, per essere come 'lievito' di un'umanita' nuova, solidale e ricca di pace e di speranza".
"La fraternita' - ha tenuto a chiarire Benedetto XVI - non si puo' stabilire mediante un'ideologia, tanto meno per decreto di un qualsiasi potere costituito. Ci si riconosce fratelli a partire dall'umile ma profonda consapevolezza del proprio essere figli dell'unico Padre celeste". In proposito il Papa ha ricordato l'esortazione di Ireneo di Lione "cristiano diventa cio' che sei", che di fatto "rappresenta il principio educativo di base della persona umana redenta dalla grazia".
"Tale principio - ha rilevato - ha molte analogie con la crescita umana, dove il rapporto dei genitori con i figli passa, attraverso distacchi e crisi, dalla dipendenza totale alla consapevolezza di essere figli, alla riconoscenza per il dono della vita ricevuta e alla maturita' e alla capacita' di donare la vita".
I genitori e gli educatori, ha ricordato Ratzinger nell'omelia della messa celebrata nella Cappella Sistina, dove ha battezzato 14 neonati figli di dipendenti vaticani, debbono "impegnarsi ad alimentare con le parole e la testimonianza della loro vita le fiaccole della fede dei bambini, perche' possa risplendere in questo nostro mondo, che brancola spesso nelle tenebre del dubbio, e recare la luce del Vangelo che e' vita e speranza" e "ci insegna a vivere "con sobrieta', con giustizia e con pieta'", una vita "piu' felice, piu' bella, piu' solidale, una vita secondo Dio". "Non si puo' aspirare ad un mondo
nuovo - ha affermato il Papa teologo- rimanendo immersi nell'egoismo e nelle abitudini legate al peccato". Presso il Giordano, "Gesu' si manifesta con una straordinaria umilta', che richiama la poverta' e la semplicita' del Bambino deposto nella mangiatoia, e anticipa i sentimenti con i quali, al termine dei suoi giorni terreni, giungera' a lavare i piedi dei discepoli e subira' l'umiliazione terribile della croce". "Il Figlio di Dio, Colui che e' senza peccato - ha rilevato Ratzinger - si pone tra i peccatori, mostra la vicinanza di Dio al cammino di conversione dell'uomo.
Gesu' prende sulle sue spalle il peso della colpa dell'intera umanita', inizia la sua missione mettendosi al posto dei peccatori, nella prospettiva della croce".
Nella Cappella Sistina, Benedetto XVI ha celebrato oggi sull'altare originale, che e' posto sotto l'affresco michlangiolesco del Giudizio Universale e dunque dopo la liturgia della Parola e il Battesimo, il rito e' proseguito con il Pontefice volto verso il Crocifisso e non verso il popolo.
Papa Ratzinger aveva celebrato cosi' anche l'anno scorso. A piccoli passi Benedetto XVI sta portando avanti con il suo esempio una "riforma della riforma" della liturgia cattolica, da lui stesso auspicata nella Lettera ai vescovi di tutto il mondo che due anni fa accompagno' il motu proprio "Summorum Pontificum".
"Il grande apporto del Papa - spiega sul Foglio il card. Antonio Cannizares, prefetto della Congregazione per il culto e i sacramenti - e' che ci sta portando fino alla verita' della liturgia, con una saggia pedagogia ci sta introducendo nel genuino 'spirito' della liturgia (come recita il titolo di una delle sue opere prima di diventare Papa). Lui, prima di tutto, sta seguendo un semplice processo educativo che chiede di andare verso questo 'spirito' o senso genuino della liturgia, per superare una visione riduttiva molto radicata della liturgia. I suoi insegnamenti cosi' ricchi e abbondanti in questo campo, come Papa e prima di diventarlo, cosi' come i gesti evocatori che stanno accompagnando le celebrazioni che presiede, vanno in questa stessa direzione".

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9 commenti:

Alessandra Mirabella ha detto...

Rapido, conciso, efficace! Oggi le parole del Papa sono folgoranti! L'immigrazione prima di essere un problema politico, economico, sociologico è un problema UMANO! Dell'uomo nella sua totalità (con diritti e doveri, mai gli uni senza gli altri.)

Mi fa tristezza vedere che tutti i giornali on line mettono questa prima parte fregandosene dell seconda in cui quel "ribadisco" indica tutta la preoccupazione e la sollecitudine di Benedetto XVI.

Solo chi non vuole sentire non ascolta, solo chi on vuole vedere non veder, solo chi è duro di cuore non si sente toccato da queste parole!

euge ha detto...

Immagino quanti e prutroppo ce ne sono, sentendo le parole del santo Padre all'Angelus di oggi, avranno rimuginato nella loro mente:
" Ecco siamo alle solite ma perchè non se li porta in Vaticano "? Purtroppo, non è la prima volta che sento dire questa frase che, sinceramente mi da un fastidio epidermico visto che, tutte le volte che il Papa ha affrontato questo argomento, ha sempre parlato oltre che di diritti anche di doveri. Peccato però, che l'argomento doveri, non viene mai trattato da coloro che parlano come prelati creando incomprensioni ed incidenti di comunicazione.
Altra polemica con il governo?

Bartolomeo ha detto...

Già a tanti queste parole avranno fatto drizzare i capelli in testa!
E comunque, alla base di tutto c'è sempre lo stesso problema

IL RISPETTO DELLA PERSONA . Concetto scomodo per la società in cui viviamo; oltre al fatto che anni di leggi sbagliate hanno creato un bordello dal quale è difficile uscire con dignità.

sam ha detto...

Infatti, cara Euge, nel lancio del TG1 è stata citata espressamente la frase del Santo Padre epurando la parola "doveri". Ci avrei scommesso!
Il nostro Santo Padre è stupendo perchè dice sempre tutto quello che deve essere detto (un prete una volta mi ha detto una frase stupenda: "la verità è sempre armonica"), ma il filtro dei media passa all'esterno solo quello che vuole.
Oltre all'attenzione per i cristiani perseguitati, anche il fortissimo richiamo alle istituzioni ad assumersi le loro responsabilità - che significa azioni concrete sul piano normativo e applicativo - sta passando in sordina.
Il Santo Padre, nella sua logicità in Cristo, sa distinguere in maniera molto chiara cosa chiedere ai singoli cittadini (conversione, rispetto,fratellanza, carità) e cosa alle istituzioni (regole e applicazioni giuste), invece sembra che moltissimi nella Chiesa non sappiano fare questa semplice distinzione. Trattano lo Stato come una sorta di grande personalità collettiva dotata più di propria responsabilità morale - non più personale ma collettiva - che di responsabilità politica. E così si produce uno Stato ingiusto e cittadini peggio.
Che Dio ci lasci ancora per tanto tempo il nostro amato Benedetto XVI ad insegnare alla Chiesa come si svolge il compito di "sentinella d'Israele".

euge ha detto...

Che Dio ci lasci ancora per tanto tempo il nostro amato Benedetto XVI ad insegnare alla Chiesa come si svolge il compito di "sentinella d'Israele".

10 gennaio 2010 14.57

Condivido pienamente sam ne abbiamo un disperato bisogno tutti.

gemma ha detto...

si fa demagogia, purtroppo, e non si riesce ad isolare i buoni dai cattivi. Questo dovrebbe essere compito dello Stato e delle autorità locali, ma quando e laddove sono eternamente assenti e non riescono a punire chi non rispetta le regole, ne derivano solo esasperazione e sofferenza. Esistono italiani per bene ed italiani sfruttatori, così come stranieri lavoratori e stranieri che delinquono, spetterebbe allo Stato discernere tra le due categorie e tutelare i giusti di entrambe le parti, perchè non siano loro a rimetterci e a scontrarsi loro malgrado. Immigrati che lavorano faticando nei campi, evidentemente non hanno intenzione di delinquere, e andrebbero messi nelle condizioni di potersi emancipare, grazie ad una remunerazione giusta, che permetta loro di avere un alloggio e condizioni di vita dignitose. Alcuni dicono: sono venuti senza essere invitati, nessuno ha fatto loro promesse...ma nel momento in cui ti servi di un uomo come forza lavoro, automaticamente non puoi negarne l'esistenza sul tuo stesso suolo. Non è un paio di bracce e spalle da scaricare quando decidi che non ti servono più. Ed è triste vedere che alla fine chi sta pagando a Rosarno non sono i responsabili principali dell'illegalità ma i suoi fruitori finali, da una parte i cittadini locali moralmente condannati e bollati come intolleranti e razzisti e dall'altra gli immigrati diventati per esasperazione rivoltosi e a tratti violenti.
Essere costretti alla lotta per la difesa della propria dignità , purtroppo, genera odio. E le seconde e terze generazioni sono quelle che poi non dimenticano. E' un grosso problema del nostro tempo questo, che genera in tutti inquietudine, perchè da una parte vorremmo essere come ci chiede il Vangelo, dall'altra ci scontriamo con la vita di tutti i giorni che spesso ci porta ad invocare la legittima difesa.

sam ha detto...

Scusami Gemma, aggiungo una riflessione alla tua, come sempre molto profonda, perchè credo che questo argomento ci interpelli tutti nel profondo e, dinanzi all'inquietudine di cui parli, per discernere tra gli spiriti credo valga sempre la buona regola di rifarsi alla Lettera.
Per questo ti dico senz'ombra di dubbio che invocare la legittima difesa non è affatto in contrasto col Vangelo.
Ricordo nuovamente il testo del Catechismo della Chiesa Cattolica che, non solo ne rivendica il diritto, ma addirittura lo sancisce come grave dovere quando sia in gioco il bene comune.
Ci sono diversi articoli del Catechsimo dedicati alla legittima difesa (2263-2267)e li trovi qui, all'interno del paragrafo sul rispetto della vita umana:

http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P7Y.HTM

A questi si aggiunge il seguente, nella sintesi al capitolo relativo al Quinto Comandamento:

2321 La proibizione dell'omicidio non abroga il diritto di togliere, ad un ingiusto aggressore, la possibilità di nuocere. La legittima difesa è un dovere grave per chi ha la responsabilità della vita altrui o del bene comune.

Se si leggono con attenzione i capitoli sopra indicati, si vede subito come l'insegnamento comune di tanti prelati sia totalmente influenzato dallo spirito dei tempi, ma lontanissimo dalla dottrina autentica della Chiesa.

Faccio un piccolo esempio concreto. Si sente predicare dai pulpiti con estrema facilità che il Paese, lo Stato, le istituzioni devono essere tolleranti (quindi la responsabilità individuale si esaurirebbe nella delega del voto). Ma quando mai?! Uno Stato tollerante, cioè che chiude gli occhi sull'applicazione delle leggi, ne tollera la disapplicazione, magari per certe categorie di persone o per altre a seconda delle leggi di cui si parla, è uno Stato fondamentalmente ingiusto. E non vi è alcuna misericordia senza un fondamento di giustizia.
La "tolleranza" dello Stato produce frustrazione, esasperazione e alla fine intolleranza nei cittadini.
Immagino che qualcuno si stia già stracciando le vesti, accusandomi di intolleranza.
Ma sono i cittadini, le persone, le anime, e non lo Stato, che devono essere tolleranti - questo devono predicare i pastori! - mentre lo Stato deve garantire la tolleranza tra le persone mediante un sistema di regole rigoroso.
Quindi la Chiesa deve chiedere alle istituzioni di essere responsabili e giuste, tutelando con gli strumenti che sono loro propri ogni singola persona umana e il bene comune, e alle persone di essere buone, oneste, misericordiose e tolleranti. Esattamente quello che fa il Santo Padre.
Essere tolleranti (vale nei riguardi dell'immigrato, ma non solo), vuol dire che ogni persona deve accettare la diversità dell'altro (tutti siamo diversi l'uno dall'altro, ma tutti siamo persone umane) riconoscendogli pari dignità e libertà. Ma la libertà di ciascuno trova garanzie e limitazioni comuni per tutti, a salvaguardia della convivenza civile e dei diritti e della dignità dei singoli, all'interno del sistema costituito. Il sistema può essere riformato e modificato per far fronte all'evoleversi della società, ma se il sistema non esiste, se non esistono argini e regole certe perchè il sistema dev'essere "tollerante", non vi è garanzia di dignità, di libertà e di veder tutelati i propri diritti proprio per nessuno.
Purtroppo il buonismo è un'impostura molto subdola che ha ingannato molti Cristiani. Ma il buonismo non è buono e i suoi frutti sono pessimi. Meglio tornare ad un sano e autentico Cattolicesimo.

sam ha detto...

Mi sono dimenticata di precisare che parlavo in via generale, del tutto a prescindere dai fatti di Rosarno.
Quello che è successo lì mi pare sia da inquadrare ristrettamente nell'ambito della triste realtà 'ndranghetosa locale.

Maria R. ha detto...

Rispondo ad Euge: dopo aver letto il tuo commento, ho messo meglio in funzione le orecchie, seguendo il tg regionale....per fortuna, almeno nell'edizione serale, le parole del Papa sono state mandate in onda senza tagli. "Diritti e doveri".
Cmq ti dò pienamente ragione, giusto l'altra sera ho ascoltato l'ennesima omelia (bella, per carità), in cui si parlava solo di una delle facce della medaglia, ossia del nostro "egoismo". Ma affrontare anche il discorso di leggi che, come dice Sam, garantiscano la sicurezza per tutti, è proprio stato off topic. Il succo è che poi, da queste omelie, molti caveranno il solito succo di "La Chiesa fa buonismo".... prima di conoscere il blog di Raffaella, anche io avevo un'idea sbagliata, perchè i giornali e la tv, filtrano solo quello che piu' conviene!