giovedì 21 gennaio 2010

Il Papa nomina una laica nuovo sottosegretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace (Radio Vaticana)


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Il Papa nomina una laica nuovo sottosegretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace

Il Papa ha nominato sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace la dott.ssa Flaminia Giovanelli, finora aiutante di Studio nel dicastero. La dott. Giovanelli è nata a Roma il 24 maggio 1948: ha ottenuto la laurea in Scienze politiche all’Università romana della Sapienza e i diplomi in Scienze religiose alla Pontificia Università Gregoriana e in Biblioteconomia presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Lavora a Giustizia e Pace dal 1974. Sergio Centofanti le ha chiesto come abbia accolto questa importante nomina:

R. – Ovviamente con gioia, con gratitudine soprattutto verso il Santo Padre e verso tutti i miei superiori passati ed attuali, e poi certamente – man mano che prendo più coscienza – con un minimo di trepidazione.

D. – Lei è l’unica laica che occupa un ruolo del genere in Vaticano: sta crescendo, dunque, il ruolo della donna nella Chiesa...

R. – Sta crescendo, forse, in modo visibile potrei dire, ma c’è sempre stato e chiunque conosca la vita della Chiesa e i meccanismi anche istituzionali sa che la donna ha sempre avuto un ruolo molto importante. Ora cresce in modo visibile, direi.

D. – Qual è la sua esperienza al dicastero?

R. – E’ un’esperienza molto ricca e molto molto soddisfacente, nel senso che anche da giovane, da ragazza non avrei mai pensato di poter avere tanta soddisfazione nel lavoro ... ed un lavoro che è più di un lavoro, più di una attività lavorativa: è diventata una specie di vocazione. Questo lo dico spesso ai gruppi che vengono qui a visitarci, molto numerosi, ed anche ai miei giovani colleghi: io non credo che ci sia un lavoro altrettanto appassionante come quello che abbiamo qui, in cui abbiamo veramente il polso delle gioie e delle sofferenze di tutto il mondo, minuto per minuto. E’ veramente una ricchezza enorme quella che si può avere da questo punto di osservazione.

D. – Siamo all’inizio del nuovo anno: quali le sfide della Chiesa per la pace e per la giustizia nel mondo?

R. – Devo dire che se c’è una cosa che mi sta particolarmente a cuore è il grande problema che vivono i cristiani in Medio Oriente, in Terra Santa ed anche in Oriente: è la questione della libertà religiosa, un tema importantissimo, soprattutto perché – come diceva Papa Giovanni Paolo II – il rispetto per la libertà religiosa è veramente la cartina di tornasole per quelli che sono i regimi e i governi nel mondo. E poi certamente siamo di fronte alle catastrofi e alle sofferenze di tutti i giorni, pensiamo in questo periodo al popolo di Haiti. C’è poi anche la sfida dell’ecumenismo - nella quale sono in parte implicata - e che è molto, molto importante ai nostri occhi.

D. – Quali saranno le prossime iniziative del dicastero?

R. – Presumibilmente saranno delle iniziative che punteranno all’approfondimento e alla diffusione soprattutto della Caritas in Veritate, che sarà la nostra guida quest'anno così come negli anni futuri.

© Copyright Radio Vaticana

Benissimo!
R.

3 commenti:

sam ha detto...

Preghiamo per lei, ne avrà tanto bisogno.
Già quella poltrona è difficle per tutti. In più non sarà facile essere la prima donna (e credo contestualmente il primo laico) in una posizione del genere.
Ma la partenza mi pare più che ottima.

Prima la riconoscenza al Santo Padre e ai superiori, poi una bella difesa della Chiesa e del riconoscimento in essa del ruolo della donna, in termini per nulla rivendicativi e ideologici.
Quindi una visione della sua attività lavorativa in termini vocazionali (mentre ci sono consacrati che riducono la loro vocazione a una mera professione, sic!)
L'affermazione "io non credo che ci sia un lavoro altrettanto appassionante come quello che abbiamo qui, in cui abbiamo veramente il polso delle gioie e delle sofferenze di tutto il mondo, minuto per minuto. E’ veramente una ricchezza enorme quella che si può avere da questo punto di osservazione." denota una grande passione e sensibilità umana.
Infine, la cosa che mi è piaciuta di più e che in quell'ambiente non era affatto scontata, è il fatto di aver focalizzato subito come problema prioritario quello dei Cristiani in difficoltà e della libertà religiosa.
Quest'ordine di priorità è molto evangelico ("Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede." Gal 6,10), ma non molto di moda.
Quindi mi pare che la Dottoressa sia anche libera dalla sindrome del politically correct e dalle tentazioni mediatiche.
Se si fosse presentata intonando una lode al rinnovamento della Chiesa postconciliare che finalmente, dopo secoli di oscurantismo, giunge a riconoscere il ruolo della donna e avesse affermato che il suo primo obiettivo erano l'accoglienza, l'immigrazione e il dialogo interreligioso, domani questa donna si guadagnava per certo tutte le prime pagine dei giornali.
Così non so, ma chissenefrega.

Noi ringraziamo Dio e il Santo Padre per questa scelta e preghiamo la Madonna di sostenere e accompagnare ogni giorno l'importante lavoro di questa nostra sorella.

sam ha detto...

Dimenticavo, alla fine, la "Caritas in Veritate" per guida...
Molto, molto bene.

W le donne cattoliche!

sonny ha detto...

Come sarebbe bello avere una donna alla guida della sala stampa vaticana! Io un paio di nomi li avrei.....