Card. Bagnasco: Benedetto XVI ama l'Italia con affetto di padre e l'italia lo ricambia con affetto filiale" (Izzo)

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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: BAGNASCO, ''AMA L'ITALIA CON AFFETTO DI PADRE''

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 21 gen.

''Benedetto XVI ama il nostro Paese con affetto di padre e l'italia lo ricambia con affetto filiale''.
Lo ha detto il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, intervenuto questa sera, con il sottosegretario Gianni Letta, alla presentazione di un libro sui viaggi del Papa, che ha riunito diversi cardinali e vescovi, oltre cha numerose autorita' civili, all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede. Nelle visite in Italia, ha sottolineato il porporato, ''la
nota dominante e' che egli conferma la fede. Ogni incontro con il Papa suscita questa profonda percezione: sentirsi piu' forti nella fede, crescere nell'appartenenza alla Chiesa.
Carisma che si vede ovunque il Santo padre giunga. Carisma che viene dall'alto, dal Dio della pace e dell'amore''.
Bagnasco, che si e' soffermato in particolare sulla visita del Papa a Genova, nel maggio 2008, rilevando la straordinaria partecipazione dei giovani a ogni appuntamento con il Papa. Essi, ha osservato, ''esprimono gioia umanamente inspiegabile, non festosita' passeggera e di folclore. Sono sentimenti che in altre situazioni a volte sembrano spenti'' nei ragazzi di oggi.
E lui, Papa Ratzinger, ''uomo mite invita a guardare lontano per vedere vicino. Indica ideali alti che danno un senso alla vita''.
''I viaggi del Pontefice non scaturiscono dall'alto: rispondono alle attese pastorali delle comunita' cattoliche in Italia, espresse negli inviti arrivati dai vescovi'', ha spiegato da parte sua il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Fernando Filoni.
Le 17 visite alle chiese locali, ha spiegato, il presule, hanno aiutato i nostri concittadini a conoscere meglio il Papa.
''Gli italiani - ha detto - conoscevano il volto di Joseph Ratzinger, ora ne conoscono anche lo stile cosi' carico di affetto e di semplicita', la capacita' di partecipare ai loro momenti di sofferenza'', come avvenuto con il pellegrinaggio all'Aquila colpita dal terribile terremoto, ma anche immergendosi nelle difficolta' di Napoli o portando conforto ai piccoli pazienti dell'Ospedale Gaslini di Genova. Mons. Filoni, ha ricordato anche il profondo rapporto tra l'Italia e il Papa resosi familiare con il viaggio in treno di Giovanni XXIII a Assisi e Loreto e poi dai 200 e più' viaggi di Papa Wojtyla nel nostro Paese, ma anche dalla lettera di Paolo VI ai rapitori di Moro, che ''ha segnato profondamente il sentire degli italiani e ha reso ancora piu' stretto il rapporto tra Italia e Papa''.

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