sabato 9 gennaio 2010
Ior, più trasparenza, stretta del Vaticano. Intesa sull'anti-riciclaggio. L'accordo è il segnale di una svolta (Vecchi)
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Su segnalazione della nostra Gemma leggiamo:
Più trasparenza, stretta del Vaticano
L'accordo con Bruxelles Almeno metà degli euro d'Oltretevere dovrà circolare
Intesa sull'anti-riciclaggio. La Santa Sede conierà più moneta Ue
di Gian Guido Vecchi
CITTÀ DEL VATICANO
Anno nuovo, vita nuova: la novità più evidente è che si vedranno circolare euro del Vaticano, e non solo nei cofanetti destinati ai collezionisti; quella più importante è che la Santa Sede, nel corso del 2010, si impegnerà a recepire «tutte le normative dell'Unione Europea sulla prevenzione del riciclaggio di denaro, della frode e della falsificazione».
Con l'inizio dell'anno, infatti, è divenuta operativa ]a «convenzione monetaria» tra la Santa Sede e l'Unione Europea sottoscritta a Bruxelles il 17 dicembre dall'arcivescovo André Dupuy, Nunzio apostolico alla Ue, e dal commissario europeo uscente Joaquin Almunia.
L'intesa sostituisce quella stipulata il 29 dicembre del 2000, con la quale si introduceva l'euro come moneta ufficiale della Città del Vaticano. E il primo accordo diretto tra Santa Sede e Ue in materia: dieci anni fa, la Città del Vaticano firmò la convenzione con lo Stato italiano in quanto rappresentante di Bruxelles.
Di là dalle questioni formali, l'accordo è il segnale di una svolta.
Il 23 settembre la nomina di Ettore Gotti Tedeschi alla presidenza dello Ior ha avviato la nuova linea di trasparenza della banca vaticana, che ancora sconta gli scandali e la pessima fama ereditata dall'era Marcinkus.
A quanto si fa sapere Oltretevere, la nuova dirigenza sta lavorando con la Banca d'Italia «per attuare la normativa internazionale»: e questo «per cautelare sia lo Ior sia i correntisti». Tutto questo non riguarda, dì per sé, il segreto bancario.
Ma l'impegno della Santa Sede a fare proprie le norme europee è a suo modo storico.
La convenzione permetterà allo Stato della Città del Vaticano, che formalmente non appartiene all'area-euro, di esservi associato, con qualche variazione rispetto al passato: il Vaticano potrà battere moneta fino a 2 milioni e 300 mila euro all'anno (c'è una quota supplementare in proporzione ai cittadini, ma irrilevante: lo Stato più piccolo del mondo, 44 ettari, di cittadini ne ha 578) contro il milione e 74 mila euro di prima.
Da quest'anno, però, almeno il 51% della moneta dovrà essere davvero in circolazione: fino ad ora, oltre a quelli in metallo prezioso, anche gli euro vaticani normali erano destinati al collezionismo. Quanto alle emissioni straordinarie, saranno possibilì solo durante la «Sede vacante», tra la morte di un pontefice e l'elezione del successore. Un comitato misto, composto da rappresentanti della Santa Sede, dell'italia e della Ue, si riunirà ogni anno per verificare l'attuazione dell'intesa.
© Copyright Corriere della sera, 8 gennaio 2010 consultabile online anche qui.
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