giovedì 11 febbraio 2010
Il Papa: il modo di trattare chi soffre è “la misura” per valutare l’umanità di una società (AsiaNews)
Vedi anche:
Il Papa: il Vangelo può guarire le anime ma anche i corpi (Izzo)
Italia, Stati Uniti, Brasile. Dal Vaticano alla conquista del mondo (Magister)
Il Papa pronto a ricevere il presidente cinese Hu Jin Tao?
La svolta di Papa Ratzinger: La bussola del suo Pontificato si sposta dallo Stato agli Stati (Paolo Messa). Da leggere ed assaporare
Il Papa: le due opere essenziali della Chiesa sono l'evangelizzazione e la cura dei malati nel corpo e nello spirito (Asca)
Il Papa: ringraziano Dio più i sofferenti che coloro che hanno il vento in poppa (Izzo)
Il Papa: guarire nel corpo e nello spirito (Sir)
Il Papa: "In questo Anno Sacerdotale, mi piace sottolineare il legame tra i malati e i sacerdoti, una specie di alleanza, di "complicità" evangelica. Entrambi hanno un compito: il malato deve "chiamare" i presbiteri, e questi devono rispondere, per attirare sull’esperienza della malattia la presenza e l’azione del Risorto e del suo Spirito" (Omelia)
11 febbraio 1858: la Vergine Immacolata appare per la prima volta alla piccola Bernadette Soubirous
Già un milione verso la Sindone. Boom di prenotazioni per l’ostensione che si apre il 10 aprile (Martinengo)
I veleni sul caso Boffo e la luce del Magistero che offusca le “spy story” vaticane (Bruno Mastroianni). Da incorniciare!
Boffo-Santa Sede, il gelo dell'Avvenire. Scambio di "scortesie" tra i due quotidiani (La Rocca)
Il Boffo-gate manda in confusione i giornali (Stefano Filippi)
Lo specchio deformante del potere (Di Giacomo)
Il secondo tempo del j’accuse papale contro il gossip (Ajello)
Omelie, l'invito del Papa ai sacerdoti: La difficile arte di aprire i cuori a Dio (Patriciello)
Nota della segreteria di stato, Mons. Negri: «Un intervento senza precedenti» (Giansoldati)
Crisi economica, il Papa: la ricetta di Antonio vale anche oggi (Izzo)
Radio Maria incontra il Papa
Il dramma delle foibe: ricordare gli orrori della storia (Radio Vaticana). Lo speciale di "Liberal"
Il doppio stop del Pontefice: un duro richiamo anche per la Curia (Galeazzi)
Nota della segreteria di stato sul caso Boffo: il commento di Ubaldo Casotto (Riformista)
Nota della segreteria di stato approvata da Benedetto XVI che ha deplorato «gli attacchi ingiusti e ingiuriosi» (Galeazzi)
Francesco Antonio Grana spiega come spesso i media rappresentino un Ratzinger che non c’è (Andrea Acampa)
«Notizie nascoste al Papa». Le voci, e il capo della Chiesa decide che bisogna intervenire (Accattoli)
Il Papa, l'amore di Benedetto verso la Chiesa e per noi fedeli e le "piccolezze" che gli girano intorno (Raffaella)
Una ferita che resta aperta. La struttura vaticana ha reagito facendosi scudo del Papa (Massimo Franco)
Il messaggio del Papa ha due destinatari: all'esterno immagine di unità della Santa Sede, all'interno duro "alt" di Benedetto alle lotte intestine
VATICANO
Papa: il modo di trattare chi soffre è “la misura” per valutare l’umanità di una società
Nella Giornata del malato, Benedetto XVI sottolinea il dovere della Chiesa, sull’esempio di Gesù, di annunciare il Vangelo e curare i malati. Nella Chiesa, il malato ha “un ruolo attivo nel ‘provocare’, per così dire, la preghiera fatta con fede”.
Città del Vaticano (AsiaNews)
“La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Questo vale per il singolo come per la società".
E’ il monito che Benedetto XVI lancia nella odierna 18ma Giornata mondiale del malato, che è anche il 25mo anniversario della fondazione del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari (per la pastorale della salute). L’una e l’altro sono serviti al Papa per sottolineare il dovere della Chiesa, e della società, di avere la massima cura per chi è nella malattia.
Preceduta dall’arrivo nella basilica di San Pietro delle reliquie di Santa Bernadette Soubirous, la messa celebrata per l’occasione è stata dunque occasione per una riflessione sul senso cristiano della malattia, a partire naturalmente dall’esempio di Gesù, che annunciava il Vangelo e guariva i malati. “La Chiesa, cui è affidato il compito di prolungare nello spazio e nel tempo la missione di Cristo, non può disattendere queste due opere essenziali: evangelizzazione e cura dei malati nel corpo e nello spirito. Dio, infatti, vuole guarire tutto l’uomo e nel Vangelo la guarigione del corpo è segno del risanamento più profondo che è la remissione dei peccati (cfr Mc 2,1-12)”.
Rivolto un saluto a sofferenti e volontari collegati con la basilica dai santurai mariani e in primo luogo da Lourdes, Benedetto XVI ha aggiunto che “nella memoria delle apparizioni a Lourdes, luogo prescelto da Maria per manifestare la sua materna sollecitudine per gli infermi, la liturgia riecheggia opportunamente il Magnificat, il cantico della Vergine che esalta le meraviglie di Dio nella storia della salvezza: gli umili e gli indigenti, come tutti coloro che temono Dio, sperimentano la sua misericordia, che ribalta le sorti terrene e dimostra così la santità del Creatore e Redentore. Il Magnificat non è il cantico di coloro ai quali arride la fortuna, che hanno sempre ‘il vento in poppa’; è piuttosto il ringraziamento di chi conosce i drammi della vita, ma confida nell’opera redentrice di Dio. È un canto che esprime la fede provata di generazioni di uomini e donne che hanno posto in Dio la loro speranza e si sono impegnati in prima persona, come Maria, per essere di aiuto ai fratelli nel bisogno”.
“La Chiesa, come Maria, custodisce dentro di sé i drammi dell’uomo e la consolazione di Dio, li tiene insieme, lungo il pellegrinaggio della storia. Attraverso i secoli, la Chiesa mostra i segni dell’amore di Dio, che continua ad operare cose grandi nelle persone umili e semplici”. Nella Chiesa, ha proseguito, il malato ha “un ruolo attivo nel ‘provocare’, per così dire, la preghiera fatta con fede. ‘Chi è malato, chiami i presbiteri’. In questo Anno Sacerdotale, mi piace sottolineare il legame tra i malati e i sacerdoti, una specie di alleanza, di ‘complicità’ evangelica. Entrambi hanno un compito: il malato deve ‘chiamare’ i presbiteri, e questi devono rispondere, per attirare sull’esperienza della malattia la presenza e l’azione del Risorto e del suo Spirito. E qui possiamo vedere tutta l’importanza della pastorale dei malati, il cui valore è davvero incalcolabile, per il bene immenso che fa in primo luogo al malato e al sacerdote stesso, ma anche ai familiari, ai conoscenti, alla comunità e, attraverso vie ignote e misteriose, a tutta la Chiesa e al mondo. In effetti, quando la Parola di Dio parla di guarigione, di salvezza, di salute del malato, intende questi concetti in senso integrale, non separando mai anima e corpo: un malato guarito dalla preghiera di Cristo, mediante la Chiesa, è una gioia sulla terra e nel cielo, è una primizia di vita eterna”.
© Copyright AsiaNews
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
il modo di trattare chi soffre è “la misura” per valutare l’umanità di una società
Già infatti........ Ma credo che il grdo di umanità nella nostra società, crddo sia molto basso visto la considerazione che abbiamo di chi è più debole e di chi soffre.
Posta un commento