martedì 9 febbraio 2010
Il Papa: «La Chiesa non manca e non mancherà di condannare chiunque abbia violato i diritti dell'infanzia» (Conte)
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Il Papa: "La Chiesa, lungo i secoli, sull’esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare" (Discorso)
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«La Chiesa non manca e non mancherà di condannare chiunque abbia violato i diritti dell'infanzia»
Domitilla Conte
Roma
Alcuni religiosi hanno violato dignità e diritti dei bambini, un comportamento che la Chiesa «non manca e non mancherà di deplorare e condannare»: Benedetto XVI non ha aspettato l'incontro in programma per il 15 e 16 febbraio con i vescovi irlandesi, protagonisti del più recente tra gli scandali di abuso, non solo sessuale, nei confronti di minori all'interno della Chiesa, per ribadire con forza la sua riprovazione.
Già espressa più volte, ma sempre con maggior forza.
In Vaticano si è aperta ieri mattina l'assemblea plenaria del Pontificio consiglio per la Famiglia, dedicata, nel ventesimo anniversario della Convenzione internazionale sulle misure a tutela del bambino adottata dalle Nazioni Unite nell'89, ai diritti dell'infanzia.
Una questione che al Papa sta molto a cuore.
«La tenerezza e l'insegnamento di Gesù, che considerò i bambini un modello da imitare per entrare nel regno di Dio – ha detto ai partecipanti alla Plenaria del dicastero – hanno sempre costituito un appello pressante a nutrire nei loro confronti profondo rispetto e premura». E ancora: «Le dure parole di Gesù contro chi scandalizza uno di questi piccoli impegnano tutti a non abbassare mai il livello di tale rispetto e amore».
E dure sono state anche le parole di Papa Ratzinger sui preti pedofili (in Irlanda quattro vescovi sono stati travolti da altrettanti scandali).
«La Chiesa, lungo i secoli, sull'esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi – ha sottolineato – alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e condannare».
«Vergogna», «sdegno», «tradimento», «crimini odiosi»: già nell'incontro con i vescovi irlandesi dello scorso 11 dicembre Benedetto XVI non si era risparmiato nel condannare gli abusi messi in luce dal "rapporto Ryan" prima, e di quello, successivo, del giudice Murphy, un album di ordinari orrori perpetrati in alcuni istituti religiosi, spesso confusi – sottolineano i rapporti – con metodi di rieducazione: abusi sessuali, umiliazioni, punizioni corporali. Comportamenti che Ratzinger ha fatto chiaramente capire di non voler più tollerare all'interno della Chiesa né nascondere sotto il tappeto. Un primo segno dovrebbe essere l'annunciata lettera pastorale ai cattolici d'Irlanda, in cui dovrebbero essere enunciate alcune «indicazioni pratiche» per affrontare questa piaga.
Intanto, Benedetto XVI, estende le sue esortazioni a una più generale tutela dell'infanzia, che non si fermi alla battaglia contro la pedofilia. Tra le sue preoccupazioni separazioni e divorzi, che fanno male ai bambini, e anche le unioni omosessuali.
© Copyright Gazzetta del sud, 9 febbraio 2010
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