sabato 13 febbraio 2010

Il Papa visita il centro dei servizi della Caritas diocesana alla stazione Termini (Mario Ponzi)


Vedi anche:

Il Papa: "Io penso che chi ha capito questo, chi si è fatto toccare da questo mistero, che Dio si è svelato, si è squarciato il velo del tempio, mostrato il suo volto, trova una fonte di gioia permanente" (Monumentale lectio divina del Santo Padre)

LECTIO DIVINA DEL SANTO PADRE AL SEMINARIO ROMANO MAGGIORE: IL VIDEO INTEGRALE SU BENEDICT XVI.TV

Bioetica, il Papa: la vita non sia nelle mani degli scienziati nè degli Stati (Izzo)

Il Cristianesimo non è moralismo ma fede in Dio che si dona per amore: così il Papa al Pontificio Seminario Romano Maggiore (Radio Vaticana)

Bioetica, il Papa: Legge morale naturale ne sia fonte e principio (Velino)

Bioetica, il Papa: non ripetere gli orrori della storia (Izzo)

A Radio Vaticana la testimonianza di un malato di SLA, Salvatore Usala

Vittorio Messori: "Il secolarismo ha vinto, ma io non rimpiango lo zelo Dc. Meglio una minoranza creativa. Come quella di Pannella" (Pece)

Benedetto XVI alla Pontificia Accademia per la Vita: senza un'etica radicata nella legge naturale, scienza e leggi manipolano vita e dignità umana

Nomine vescovili: Mons. Meini è il nuovo vescovo di Fiesole e Dominik Duka, ex operaio delle fabbriche Skoda, è il nuovo arcivescovo di Praga (Izzo)

Il Papa: La vita umana deve essere "riconosciuta sempre come soggetto inalienabile di diritto (Apcom)

Il commento di John Allen sul "caso Boffo" e sul vertice con i vescovi irlandesi. Conversazione con Mons. Guido Marini

Il Papa: La vita umana sia riconosciuta sempre come soggetto inalienabile di diritto e mai come oggetto sottoposto all'arbitrio del più forte

Il Papa: "Il riconoscimento della dignità umana in quanto diritto inalienabile trova il suo fondamento primo in quella legge non scritta da mano d’uomo, ma iscritta da Dio Creatore nel cuore dell’uomo, che ogni ordinamento giuridico è chiamato a riconoscere come inviolabile e ogni singola persona è tenuta a rispettare e promuovere" (Discorso)

Il Papa ai futuri sacerdoti: il Cristianesimo non è moralismo ma dono (Mirko Testa)

Il gentiluomo del Papa (dal 1995) e lo strano miracolo del “Giubileo 2000”. Dimissioni di Balducci doverose se l’innocenza non è provata (Galeazzi)

Sofferenza e miracoli: l'editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)

Anticlericali in tonaca: dura ma più che incisiva analisi di Pierluigi Battista sulla curia ed il possibile disgusto del Papa

Il Papa: il Cristianesimo non è moralismo. La "lectio divina" al Seminario Romano Maggiore (Gagliardi)

La guerra del cardinale per il controllo diretto dei vescovi italiani (Benny Lai)

Giuliano Ferrara: Chi si fa scudo del Papa (Panorama)

Il Papa: "Tante madri pregano affinchè il figlio viva. Ma il Signore non le esaudisce. Perchè questo accade?" (Izzo)

Il Papa: "Il Cristianesimo non e' un moralismo, non siamo noi che dobbiamo fare qualcosa che Dio si aspetta" (Izzo)

Il Papa al Seminario Romano Maggiore accompagnato dal cardinale Vallini e dal rettore Tani

Il Papa: "Non posso pregare per il male degli altri o per ciò che accresce il mio egoismo o la mia superbia"

Il Papa al Seminario del Laterano: non esiste un principio del male che limita il potere di Dio (Izzo)

Il Papa ai seminaristi: il Cristianesimo non è moralismo (Apcom)

Dalla finestra del Papa: la bella riflessione di Angela Ambrogetti

MAGNIFICA LECTIO DIVINA DEL SANTO PADRE

A colloquio con il rettore del Seminario Romano Maggiore. Il Papa incontra i suoi seminaristi (Nicola Gori)

Nevicata in Vaticano: il bellissimo e suggestivo servizio di Rome Reports

Maltempo: Neve su piazza S. Pietro, la piu' fotografata dai turisti e il Papa si affaccia a guardare lo spettacolo (Adnkronos)

Il Papa e la pedofilia nella Chiesa: Luigi Cancrini riconosce la svolta del Papa

Carrierismo e potere: quelle piaghe ancora aperte Oltretevere (Statera)

Identità e dialogo. A Roma il Convegno internazionale degli uffici di comunicazione della Chiesa. Pontificia Università della Santa Croce – 26-28 aprile 2010

Il Papa visita il centro dei servizi della Caritas diocesana alla stazione Termini

Nel cuore della solidarietà romana

di Mario Ponzi

"I barboni non portano soldi né voti e per questo non interessano a nessuno. Ma la Chiesa li porta nel cuore. Dunque sono anche nel mio". Era il mese di aprile del 1987 quando monsignor Luigi Di Liegro spiegava, con queste parole, il significato dell'iniziativa che stava presentando ai giornalisti romani. Si trattava di un ostello per i senza fissa dimora. Lo aveva appena inaugurato formalmente a Roma, nei pressi della stazione Termini. Ora quell'ostello porta il suo nome. E domani ospiterà per un paio d'ore Benedetto XVI, che rende visita alla comunità dell'ostello gestito dalla Caritas diocesana.
L'idea di dare un riparo al popolo della strada romano fu ispirata dalla grande opera di assistenza messa in campo da tutte le realtà del volontariato romano, cattolico e pubblico, durante la nevicata del gennaio 1985. Centinaia di barboni furono assistiti con pasti caldi distribuiti alla meno peggio in varie parti della città e a tanti fu assicurato un tetto per superare i rigori dell'inverno. Passata l'emergenza però, tutto era rimasto come prima.
In verità il problema era stato già sollevato da Giovanni Paolo ii durante la celebrazione del Te Deum di fine d'anno 1982. Egli aveva reclamato un intervento pubblico in favore delle decine e decine di barboni, la cui drammatica vicenda era venuta alla luce quando denunciarono lo scandalo della destinazione dell'ex obitorio comunale a rifugio notturno.
Sta di fatto che a maggio del 1985 venne annunciata la destinazione di alcuni locali di via Marsala, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, ad alloggio per i senza tetto di Roma. La realizzazione e la gestione vennero affidate alla Caritas diocesana e don Di Liegro, allora direttore della Caritas, si prodigò in un lavoro instancabile per reperire i fondi necessari alla ristrutturazione. Più che altro erano proventi da donazioni benefiche. I lavori furono ultimati nel mese di aprile del 1987 ma si dovette attendere altri due mesi per l'apertura, avvenuta il 2 giugno del 1987. Oltre un milione e duecentomila persone hanno potuto usufruire in questi anni di ospitalità notturna. "Non si tratta - si legge in un opuscolo di presentazione - di un rifugio né di una stazione di arrivo. È piuttosto un luogo di transito" dove chi giunge può contare su mani amiche, pronte ad aiutarlo e a sostenerlo, ma anche ferme e decise nell'indurlo a ripartire per trovare un ruolo nella società. Sono le mani dei tanti operatori, volontari, giovani del servizio civile, suore, sacerdoti, ragazzi e ragazze delle parrocchie romane che si danno il cambio giorno dopo giorno, per vivere "un'esperienza di accoglienza e di dialogo" e per aiutare, con la loro presenza discreta, ogni ospite a ritrovare ciò che di più importante ha perso in questa fase difficile della propria esistenza, cioè il suo essere persona.
La realizzazione dell'ostello è andata ad aggiungersi al servizio di prima assistenza medica, organizzato dalla Caritas diocesana di Roma già dal 1983, in favore di chi è malato e vive in condizioni di marginalità e di esclusione sociale. Circa trecento volontari tra medici, infermieri, farmacisti e operatori dell'accoglienza, assicurano la loro generosa presenza e la loro competenza professionale a migliaia di persone, soprattutto immigrati, ma anche rom, senza dimora e spesso anche senza documenti, che hanno bisogno di cure o anche soltanto di essere ascoltati. Nel poliambulatorio - dal 1988 anch'esso parte integrante del complesso della stazione Termini - sono state assistite oltre ottantamila persone. Si tratta naturalmente di una struttura sanitaria a bassa soglia d'accesso ma ad alto impatto relazionale, dove professionalità, disponibilità e gratuità si incontrano con un'umanità sofferente e dove, con i gesti essenziali della cura, si cerca di dare una testimonianza dell'amore cristiano.
Dal 1993 a queste realtà è stata associata una mensa serale che offre pasti caldi giornalieri. È riservata a quanti sono muniti di un'apposita tessera, rilasciata dai centri di ascolto diocesani o dai municipi di appartenenza. Vengono distribuiti cinquecento pasti al giorno. Ma ciò che più conta è il lavoro di promozione umana e sociale che viene svolto dagli operatori, anche in quest0 caso nell'intento di restituire alla persona dignità e capacità relazionale. Il servizio mensa, organizzato dalla Caritas diocesana, si avvale anche di una convenzione con il Comune, grazie alla quale vengono assicurate quote di partecipazione. La maggior parte delle risorse, però, proviene dalle donazioni.
Completano il moderno e articolato complesso assistenziale una fornita Farmacia per la distribuzione dei farmaci e un centro di ascolto.
È dunque un vero e proprio polo integrato di accoglienza e di contrasto dell'emarginazione che la Caritas ha allestito a Roma, tra l'altro nelle vicinanze di un luogo-simbolo della città stessa, definito da certa letteratura come "il luogo-non luogo", nel quale chi è rimasto escluso dalla società, dalle relazioni e dagli affetti può trovare rifugio nell'anonimato, può nascondersi e confondersi nella marea della gente che va e che viene, ma oggi anche rispetto e amore in un gesto di solidarietà.
Il Papa si reca a far visita alla comunità dell'ostello romano non solo per dare corpo concreto a questo "gesto di amore e di solidarietà", ma anche per invitare, con il suo esempio, i vescovi d'Europa a fare altrettanto nelle loro diocesi, soprattutto in questo anno che la comunità europea ha voluto dedicare alla lotta contro la povertà.

(©L'Osservatore Romano - 14 febbraio 2010)

Nessun commento: