giovedì 18 febbraio 2010

Preti pedofili, il Papa: la pedofilia non è solo «un odioso crimine» ma anche «un grave peccato che offende Dio» (Marroni)


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Carlo Marroni

CITTÀ DEL VATICANO

La pedofilia non è solo «un odioso crimine» ma anche «un grave peccato che offende Dio». Benedetto XVI, nel summit straordinario in Vaticano con i vescovi irlandesi e buona parte del vertice dalla curia, ha chiesto alla Chiesa irlandese, travolta da uno scandalo di abusi sessuali su minori che si è protratto per trent'anni con l'omertà dei suoi vertici, di agire «in fretta, con determinazione», «onestà e coraggio» per uscire dalla presente crisi. Raztinger conferma così la linea dura verso gli abusi sui minori, un fenomeno di proporzioni enormi e sconosciute, emerso via via dagli Usa, all'Australia fino alla Germania.
I vescovi irlandesi hanno assicurato il loro impegno alla cooperazione con le autorità giudiziarie in Irlanda e con il Board for Safeguarding Children in Irlanda per garantire che gli standard, le politiche e le procedure della Chiesa in rappresentino le pratiche migliori in questo campo, riferisce la nota conclusiva dell'incontro,durato due giorni e a cui il Papa ha dedicato molte ore.
La nota ufficiale ha sottolineato con durezza che la Chiesa in Irlanda non è stata in grado di agire e di impedire che centinaia di abusi sessuali venissero compiuti su minori negli ultimi decenni. Lo scandalo dei preti pedofili ha visto fino ad oggi le dimissioni di un vescovo, il pensionamento di un altro e altri tre hanno annunciato che lasceranno, mente il presule di Galway, Martin Drennan, non ne vuole sapere, ed è in corso un braccio di ferro con l'energico arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin (già segretario del dicastero Giustizia e Pace), che ha adottato un linea molto dura e per questo spesso è entrato in contrasto con l'episcopato del paese.
Il tema scottante è se un vescovo debba denunciare un prete sospetto (o colto in flagrante) di abusi: ad oggi pare adottata la linea della "cooperazione" con i giudici e –sembra –l'appoggio a chi è intenzionato a denunciare i reati. Sta di fatto che sono deluse le associazioni di vittime dei preti pedofili irlandesi si sono dichiarate deluse. Alcune delle sigle più rappresentative Irish Soca e Alliance Victim Support Group - si attendevano azioni più decise da parte di Benedetto XVI (che pure è stato molto energico, ha assicurato il primate, cardinale Brady, in un incontro stampa a Radio Vaticana) e una maggiore attenzione proprio a loro, le vittime degli abusi.
E dei numerosi casi di abusi denunciati presso scuole gestite dai Gesuiti in Germania sono trai temi all'ordine del giorno dell'assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca (Dbk) che si terrà, dal 22 al 25 febbraio, a Friburgo. Ma c'è chi in Germania sembra veda una realtà tutta sua: per l'ultraconservatore vescovo di Augusta (Baviera), tale Walter Mixa, è la rivoluzione sessuale degli anni 60-70 la vera complice dei casi di abusi sessuali che oggi scuotono la Chiesa. Si tratta dello stesso vescovo che in passato ha paragonato il numero di aborti effettuati negli ultimi decenni allo sterminio nazista degli ebrei.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 17 febbraio 2010

Sinceramente non vedo che cosa il Papa possa fare di piu'. In ogni caso dobbiamo aspettare il testo della lettera pastorale.
Se posso esprimere il mio parere, credo che sarebbe importante convincere in ogni modo le vittime a denunciare i REATI alla magistratura
.
R.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le importantissime decisioni del Papa vanno valutate nell'ottica del futuro, della prevenzione. Per il passato, temo che nessun atto o decisione o parola del Papa possa bastare a placare chi ha subito simili angherie e ha dovuto convivere per anni con il ricordo senza aiuto alcuno, anzi. Alcune vittime sono già anziane.
Se poi consideri la strumentalizzazione a cui vengono sottoposte queste persone da gente senza scrupoli e anticattolica.
Il Papa sta facendo giustizia, ma al momento non attendiamoci che questo gli venga riconosciuto.
Alessia