sabato 13 marzo 2010
Benedetto XVI ha dato ieri il suo sostegno alla Chiesa tedesca, «sconvolta» dagli scandali su abusi e maltrattamenti su minori (Conte)
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Domitilla Conte
CITTÀ DEL VATICANO
Benedetto XVI ha dato ieri il suo sostegno alla Chiesa tedesca, «sconvolta» dagli scandali su abusi e maltrattamenti su minori, giudicando efficaci le procedure adottate dai vescovi del suo Paese natale, misure che potrebbero, in futuro, essere estese ad altri Paesi dove continuano ad emergere nuovi casi, inclusa l'Italia.
Una «procedura» – ha spiegato ieri il presidente dei vescovi tedeschi, mons. Robert Zollitsch dopo un incontro a quattr'occhi con il pontefice durato 45 minuti – che vede la Chiesa sostenere attivamente «le autorità giudiziarie statali nel perseguire gli abusi sessuali contro i minori», affiancando alla giustizia ordinaria severi procedimenti ecclesiastici. Due percorsi indipendenti con uguale dignità – ha spiegato – non in competizione ma ugualmente finalizzati a difendere le vittime e individuare e punire gli abusi.
«Invitiamo i sacerdoti e gli impiegati laici delle nostre strutture ecclesiastiche, come anche i volontari, ad autodenunciarsi quando vi possano essere fatti significativi – ha detto Zollitsch – informeremo noi le autorità giudiziarie. Rinunceremo a farlo solo in circostanze straordinarie, per esempio quando ciò corrisponde all'espresso desiderio della vittima».
E ha poi aggiunto che «poiché le competenze riguardanti il procedimento penale statale e il procedimento ecclesiastico vengono continuamente rappresentate in modo errato, desidero ancora una volta precisare: in caso di sospetto di abusi sessuali esiste una procedura penale statale e una ecclesiastica. Riguardano diversi ambiti giuridici e sono del tutto separate e indipendenti l'una dall'altra. Evidentemente – ha proseguito – il procedimento ecclesiastico non è superiore a quello statale. L'esito della procedura ecclesiastica non ha alcuna influenza sul procedimento statale, n, sul sostegno della Chiesa alle autorità giudiziarie statali».
Il Papa – ha riferito subito dopo l'incontro – ha ascoltato «sgomento», «attento» e «commosso» il suo minuzioso rapporto sugli ultimi casi emersi, esprimendo «il suo espresso sostegno all'azione decisa della Conferenza episcopale tedesca». Che ribadisce di non aver «chiesto aiuto» alla Santa Sede, perché, capace di gestire da sola la vicenda. Anzi, sottolinea che gli abusi «avvengono in tutti gli ambienti» ma che «nessuno, in Germania, ha norme così severe in materia». Norme che la Congregazione per la Dottrina della Fede sta ora analizzando, in vista della messa a punto di un proprio vademecum.
© Copyright Gazzetta del sud, 13 marzo 2010
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