lunedì 15 marzo 2010

Irlanda, chieste le dimissioni del card. Brady. Il porporato rifiuta (Bandini)


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Irlanda: Cardinal Brady accusato di aver coperto abusi

Chieste dimissioni, ma lui rifiuta

(Marinella Bandini)

Roma, 15 mar (Velino)

Nell’imminenza della pubblicazione della lettera del Papa ai fedeli irlandesi, sui casi di pedofilia diffusi tra sacerdoti e religiosi nel secolo scorso, una nuova bufera investe i vertici della Chiesa. Al centro il cardinale Sean Brady, arcivescovo di Dublino e primate della Chiesa d’Irlanda. Come riporta l'Irish Times, ieri, il porporato ha ammesso di aver partecipato - sotto obbligo di segreto - a una riunione in cui due bambini abusati da padre Bendan Smyth, furono costretti a giurare di non denunciare i maltrattamenti subiti. Era il 1975. Padre Smyth sacerdote della diocesi di Kilmore, fu allontanato e interdetto dal servizio pastorale in tutto il Paese, ma nonostante questo si rese colpevole di 74 violenze tra il 1958 e il 1993, quando fu arrestato e condannato a sette anni (è morto in carcere nel 1997). Il cardinale Brady, all’epoca 35enne sacerdote e insegnante al St.Patrick College ha ribadito la sua intenzione di non rassegnare le dimissioni - chieste da alcune vittime degli abusi - dalla guida della diocesi di Dublino: ha spiegato che queste riunioni sono state le basi per rimuovere padre Smyth, e che non era lui la persona responsabile a denunciare il caso alle autorità. “Ho agito in quell’inchiesta per produrre le prove per rimuovere padre Smyth dal ministero” si è difeso. Lo scorso dicembre, al canale irlandese Rte, lo stesso porporato aveva annunciato che si sarebbe ritirato qualora si fosse dimostrato che da vescovo - o in ruoli di responsabilità - col suo comportamento avrebbe coperto casi di abuso su minori. Ma l’episodio in questione - ha detto - “non è motivo di dimissioni”, in quanto all’epoca egli non aveva nessuna responsabilità.

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma il Card. Brady non è il vescovo di Armagh???
Ora si sta proprio esagerando....
Antonio

mariateresa ha detto...

sempre per raccontare tutte le campane e chi ha voglia di leggere in inglese, la posizione del cardinale su Irish Times
http://www.irishtimes.com/newspaper/breaking/2010/0315/breaking18.html

Caterina63 ha detto...

Il caso spinoso è molto delicato, occorre fare attenzione al GIUSTIZIALISMO che corrode la vera prassi di una condanna giusta e leale...

Se le dimissioni vengono chieste per vendetta, è un conto ed è deplorabile quanto il resto.... se le dimissioni vengono chieste dal Pontefice o dalla stessa Conferenza Episcopale Irlandese, allora il cardinale si deve dimettere con tanto di umiltà e serenità....

Il braccio di ferro, soprattutto mediatico, esaspera gli animi e non serve a nulla...preghiamo affinchè il Signore dia lume e GIOIA nel ricercare serenamente la Verità...mai la vendetta...

Angelo ha detto...

Oltre al fatto che il Card. Brady è il vescovo di Armagh e non di Dublino, l'articolo contiene diversi errori ed omissioni.
Il caso in questione si riferisce ai colloqui preliminari al processo canonico che poi portò alla sospensione del prete. Brady, allora 36enne, era presente in qualità di canonista ed interrogò due vittime allora minorenni. Dopo 35 anni Brady è stato citato in sede civile, non penale, perchè secondo la vittima avrebbe potuto, violando il segreto professionale, denunciare all'autorità quanto appreso durante questi colloqui ma non l'ha fatto. Brady ha già chiarito che questa responsabilità non spettava a lui, che era uno dei periti delle parti in causa, ma ai superiori del prete.

Raffaella ha detto...

Il cardinale partecipo' alla riunione in qualita' di "tecnico". Non si poteva (e sicuramente non si puo' dopo 35 anni) chiedergli di dimettersi per avere fatto il suo lavoro.
E' come se un avvocato presenziasse ad una riunione come esperto per poi essere citato in giudizio perche' non ha denunciato il presunto colpevole.
Non spettava all'allora canonista Brady denunciare il prete.
R.

Anonimo ha detto...

Intanto in Germania i cattolici sono tornati ad essere corteggiati dai media mentre in Italia, come si lamenta Don Noto, c'è la cultura del silenzio.Eufemia
PEDOFILIA:BAVIERA,MESSA INTERROTTA IN PARROCCHIA PRETE CONDANNATO =
(AGI) - Berlino, 15 mar. - Clamorosa protesta durante la messa
domenicale nella parrocchia di Bad Toelz, in Baviera, che ha
accolto il prete pedofilo trasferito nel 1980 da Essen con
l'assenso dell'allora arcivescovo di Monaco di Baviera e
Freising, Joseph Ratzinger. Il quotidiano 'Sueddeutsche
Zeitung' rivela che Peter H., 62 anni, il prete pedofilo
condannato nel 1986 ad un anno e mezzo di reclusione per nuovi
abusi commessi in Baviera, avrebbe dovuto domenica officiare la
messa, ma e' stato sostituito all'ultimo momento da Rupert
Frania, il responsabile dei parroci della cittadina bavarese.
Durante la sua predica padre Frania e' stato interrotto da un
uomo sulla trentina, il cui matrimonio avrebbe dovuto essere
celebrato tra qualche settimana dal prete pedofilo. "Che ne e'
stato di padre H.?", ha urlato l'uomo, "non posso piu'
ascoltare (la predica, ndr), lei non puo' piu' tergiversare".
Mentre alcuni fedeli applaudivano l'intervento, altri gridavano
all'uomo "chiudi il becco", mentre altri ancora si sono alzati
ed hanno abbandonato la chiesa.
Nel frattempo alcuni vescovi tedeschi, come quello
ausiliario di Amburgo, Hans-Jochen Jaschke, hanno chiesto di
ammettere nel seno della Chiesa anche preti sposati, pur senza
abolire la pratica del celibato. "Bisogna anche capirsi come
soggetto sessuale", ha spiegato il vescovo, secondo il quale
l'impulso sessuale non deve essere represso. Il vescovo
amburghese ha aggiunto che proprio la pratica del celibato
"potrebbe attrarre persone con una sessualita' distorta". Da
Salisburgo, in Austria, gli ha fatto eco l'arcivescovo Alois
Kothgasser, il quale ha spiegato che "i tempi e la societa'
sono mutati, per questo la Chiesa deve riflettere se continuare
a mantenere questa forma di vita (del celibato, ndr) oppure
cosa bisogna cambiare". Anche il presidente dell'Associazione
dei cattolici tedeschi (ZdK), Alois Glueck, ha chiesto
l'apertura di "una discussione sul tema della sessualita', a
cominciare da come trattarla fino al modo di scegliere il
personale (religioso, ndr)". Glueck ha aggiunto che
l'allentamento della rigida norma del celibato dei preti
potrebbe costituire "una via". (AGI)

Cle-Bia
151131 MAR 10

NNNN

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Si può rivendicare il diritto ad essere sacerdote cattolico?
Ma perchè questi preti non lasciano e tornano a fare i laici e, quindi, sposarsi se vogliono e poi andare a lavorare? Se manca la vocazione o la fedeltà ad essa, mica sono obbligati?
Vogliono esercitare il "mestiere" di prete!!!
Che triste fine per la nostra povera Chiesa!